Piero Todorovich
Un italiano su dieci ha acquistato via smartphone un biglietto per l’aereo, il treno o la nave. Il 72% è interessato alle soluzioni di mobile wallet che possono trasformare il cellulare in una sorta di portafoglio digitale capace di contenere più comodamente carte di credito, tessere fedeltà e biglietti dei mezzi pubblici. Banche, telco e over the top sono fortemente impegnati per offrire servizi innovativi di costo inferiore. Questo è lo scenario che emerge dalla più recente ricerca dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, presentata ieri in un convegno presso il Campus Bovisa dell’ateneo milanese.
“Gli italiani rivelano una progressiva ma inesorabile adozione delle carte di pagamento come mezzo per le proprie transazioni”, afferma Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce. “Tuttavia, al tempo stesso, crescono e si diversificanole nuove modalità di pagamento digitali che includono l’eCommerce, i pagamenti online di bollette, l’acquisto via Smartphone di contenuti digitali, beni e servizi: nel complesso valgono nel 2013 circa 15 miliardi di euro (rispetto ai 135 miliardi di pagamenti con carte “fisiche” su POS tradizionali). Ma questo importo è destinato a triplicare nel 2016 a seguito del progressivo lancio di soluzioni di Mobile Proximity Payment, il pagamento nei negozi mediante Smartphone, attualmente in fase di sperimentazione con le SIM NFC non ancora distribuite capillarmente”.
Nell’ultimo anno è cresciuto da 2 a 6 milioni il numero delle carte di credito contactless e dei POS abilitati nel nostro Paese che hanno raggiunto le 150.000 unità. In attesa che si diffondano i nuovi sistemi diPOS mobile e le soluzioni di pagamento di prossimità, risultano trainanti per lo sviluppo dei pagamenti digitali sia l’eCommerce – che ha raggiunto i 12 miliardi di euro con un tasso di crescita del 20% – sia il settore Mobile, che oggi vale 1,2 miliardi di euro suddivisi tra acquisti da smartphone di contenuti digitali (+17%) e di prodotti e servizi (+255%).
Le cifre e le sfide dello sviluppo
In Italia il contante viene usato molto oltre la media europea (86% contro il 59% UE), tuttavia dopo diversi anni di debole crescita, nel 2012 c’è stato un aumento di circa il 10% nel numero di transazioni con le carte (da 28,3 a 31,5 transazioni pro capite) e del 7,8% in termini di transato per circa 2.350 euro per persona all’anno. Sul valore totale di 135 miliardi di euro si è registrata una contrazione nel valore medio delle singole operazioni (passate da 77 euro a circa 75 euro) segno di un utilizzo “più quotidiano”, secondo i relatori.
I “new digital payment” che comprendono eCommerce, ePayment, Mobile Commerce e Mobile Payment (sia remoto sia di prossimità) e pagamenti elettronici su Mobile POS producono insieme transazioni per circa 15 miliardi di eurom, cifra in grande crescita grazie al contributo dell’eCommerce che è cresciuto in Italia del 20% all’anno e che, a fine 2013, ha raggiunto i 12 miliardi di euro di transato, quasi interamente (al 92%) con pagamenti mediante carte di credito/prepagate o PayPal.
L’ePayment, usato online per i ricariche telefoniche, bollette, tasse e multe, vale oggi poco meno di 2 miliardi di euro, ma si prevede che possa essere incrementare grazie alla redirezione di un maggior numero di pagamenti agli enti locali come effetto del Decreto Sviluppo Bis che obbliga la PA a ricevere i pagamenti in formato elettronico.
La diffusione degli smartphone – sono 37 milioni in Italia e vengono usati online per una media di 75 minuti al giorno – , rendono il mobile uno strumento privilegiato per navigare il web e per usufruire dei nuovi servizi. Se da una parte la vendita di contenuti digitali su mobile è cresciuta del 17% nell’ultimo anno (gli acquisti negli app store valgono da soli 600 milioni euro), l’acquisto di beni e servizi è passato dal 2% al 4,5% del totale eCommerce per circa 510 milioni di euro, grazie ai nuovi servizi di pagamento della sosta e dei biglietti dell’autobus.
Per il Mobile Proximity Payment il 2013 è stato un anno interlocutorio e di sperimentazione, in cui telco e banche hanno avviato tavoli di discussione sugli standard e sulla user experience dei servizi. La presenza di 8 milioni di smartphone circolanti già abilitati NFC e la crescita nell’ultimo anno da 27.000 a 150.000 dei POS disponibili fanno prevedere una forte crescita quest’anno, benché le SIM RFID in circolazione sia ancora modesta (5000 a fine 2013).
Il consumatore dimostra di apprezzare i pagamenti mobili laddove l’operazione evita la ricerca dell’una edicola per comprare un biglietto o dell’ufficio postale per pagare un bollettino (sono 200 mila i bollettini pagati da cellulare) oltre che per accedere a vendite “time based” (oltre 20% del transato complessivo). Solo il 43% dei consumatori è a conoscenza di cosa sia il Mobile Proximity Payment e alcuni lo temono per motivi che riguardano le conseguenze in caso di smarrimento del telefono (42%), la sensazione di scarsa sicurezza (41%)o banalmente il disinteresse o la preferenza per i sistemi tradizionali (19%).
Nell’indagine gli esercenti risultano interessati alle soluzioni che possono dimostrare di generare ritorno economico, ma vorrebbero anche avere indicazioni più chiare dal lato dell’offerta a causa della proliferazione di varianti tecnologiche che complicano le operazioni. Lo scarso interesse dimostrato negli USA per l’impiego delle tecnologie NFC per i pagamenti di prossimità ha creato ulteriori motivi di perplessità.
Secondo l’Osservatorio, la creazione dei Mobile Wallet potrebbe contribuire a risolvere le residue situazioni di stallo nel settore, integrando via via altri servizi che vano dalla loyalty al couponing, dal ticketing alla digital identity. Lo sviluppo dipenderà molto dal ruolo che verrà giocato da telco, banche e over the top (i vari Amazon, Apple, Google, PayPal…) nella creazione di valore per il consumatore.