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Sempre più pagamenti digitali per i teenager italiani



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Il 57% dei giovani tra i 12 e i 17 anni utilizza strumenti di pagamento digitali, la percentuale sale al 66% nella fascia 15-17 anni. Tuttavia, solo il 22% dei genitori sceglie una banca tradizionale per il conto intestato ai figli, preferendo soluzioni come PostePay, Revolut o Hype. La ricerca “Teenager e pagamenti in Italia” condotta da Excellence Payments ed Excellence Education

Pubblicato il 3 mar 2025



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Il 41% dei teenager utilizza strumenti digitali nei negozi fisici con frequenza settimanale o superiore, mentre solo il 17% li utilizza regolarmente per acquisti online. Inoltre, il 38% dei giovani accede agli strumenti di pagamento elettronici per conoscere l’importo del saldo e il 37% per gestire i propri risparmi, dimostrando un’elevata consapevolezza nella gestione del denaro.

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La ricerca “Teenager e pagamenti in Italia” condotta da Excellence Payments ed Excellence Education evidenzia una forte diffusione dei pagamenti digitali tra i giovani. Il 57% dei teenager dispone di uno strumento elettronico, con il 74% che opta per carte ricaricabili, il 15% che possiede un conto corrente con carta di pagamento e l’11% che utilizza wallet digitali.

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Andrea Gnetti

“L’adozione di strumenti di pagamento digitali tra i teenager è ormai un trend consolidato e in continua crescita”, afferma Andrea Gnetti, CEO di Excellence Payments. “PostePay e alcune banche digitali hanno fatto dello sviluppo di questo segmento un elemento centrale della propria strategia di espansione, lasciando indietro gli istituti tradizionali, che ora devono aumentare il proprio impegno per recuperare quote di mercato.”

L’uso dei pagamenti digitali varia in base al contesto: tuttavia, emerge una forte limitazione nella capacità di scambiare denaro tra pari in modo semplice, con solo il 13% che dispone di strumenti per trasferimenti immediati tra amici o familiari.

L’impatto generazionale, il ruolo dei genitori e il ritardo delle banche tradizionali

L’offerta teen rappresenta una sorta di passaggio generazionale al contrario, con i giovani che non solo saranno i correntisti di domani, ma portano in dote alle banche i propri genitori come nuovi clienti. Nonostante il ruolo centrale dei genitori nella scelta dello strumento di pagamento, le banche tradizionali non riescono a imporsi nel segmento. Solo il 22% dei conti intestati ai minori è gestito da istituti bancari tradizionali, mentre il 40% è gestito da Poste Italiane e il 38% è affidato a player digitali come Revolut, Hype, Satispay e PayPal.

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“I dati confermano che il segmento teen rappresenta una sorta di passaggio generazionale al contrario”, dichiara Maurizio Primanni, CEO del Gruppo Excellence. “È un’opportunità strategica per il settore dei pagamenti, un target che non solo permette di acquisire nuovi clienti, ma favorisce anche la fidelizzazione delle famiglie. Gli operatori che sapranno rispondere a questa domanda con prodotti innovativi avranno un vantaggio competitivo significativo.”

La classifica dei servizi di pagamento più citati vede PostePay, Revolut e Hype ai primi tre posti, mentre le banche tradizionali come Intesa Sanpaolo e UniCredit si posizionano solo al quarto e quinto posto. Un altro dato interessante riguarda il cross-selling, con il 31% dei genitori che ha aperto un conto per il figlio e ha successivamente sottoscritto un servizio con lo stesso fornitore per sé, di cui il 43% ha scelto un player digitale.

“L’educazione finanziaria gioca un ruolo fondamentale”, sostiene Mario Morelli, partner di Excellence Education. “Sempre più ragazzi sono coinvolti nella gestione delle proprie spese, ma la conoscenza delle offerte a loro dedicate è ancora limitata. Una collaborazione tra istituzioni finanziarie e il mondo dell’education potrebbe ridurre questo gap.”

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