Visa: meno commissioni e più innovazione per la guerra al contante

Pubblicato il 05 Feb 2015

Giorgio Fusari

In Europa il 70% delle transazioni di pagamento sono ancora eseguite tramite contante (in Italia il 90%). Ma presto questo scenario potrebbe mutare, grazie anche a nuove regole e misure per tali servizi, in arrivo da parte della Commissione Europea.

Bertrand Sava, Regional Managing Director per il Sud Europa di Visa Europe, commenta: «Il mondo dei pagamenti sta cambiando, il mobile sta trasformando tutto, anche il mondo retail desidera sempre più servizi, come del resto gli utenti finali».

E Visa si dice pronta, in qualità di abilitatore di nuove esperienze nei pagamenti digitali, che i clienti si dimostrano propensi a sperimentare.

In termini di costi dell’infrastruttura, c’è soprattutto un punto che Sava pone in risalto. «Anche la regolamentazione sta cambiando le regole del gioco». Queste modifiche potranno originare un nuovo ecosistema dei pagamenti, in cui il ruolo di Visa sarà far in modo che tutte le parti interessate trovino il proprio spazio.

Sava si riferisce alla direttiva europea per i servizi di pagamento (PSD2) che, oltre ad apportare miglioramenti in termini di semplicità, sicurezza e protezione dalle frodi, dovrebbe introdurre anche livelli massimi di ‘interchange fees’ per le transazioni con carte di debito e credito, esercitando un’azione di calmieramento finalizzata a impedire ulteriori maggiorazioni sulle operazioni con tali tipologie di card.

Taluni merchant applicano infatti commissioni e interchange fee, incluse nei costi di gestione che i retailer sostengono per accettare tali transazioni. Così facendo, la direttiva si propone quindi di ridurre i costi dei retailer che amministrano i pagamenti con card.

Davide Steffanini, direttore generale di Visa Europe in Italia

In Europa, l’impatto della nuova regolamentazione dovrebbe tradursi in un risparmio di circa sei miliardi di euro. «Riducendosi le commissioni – aggiunge Davide Steffanini, Direttore Generale di Visa Europe in Italia – cadrà la ragione addotta da molti esercenti per non scegliere questa modalità di pagamento. E ve ne saranno di più che accetteranno più volentieri le carte. Di conseguenza ci aspettiamo che l’utilizzatore trovi più opportunità nell’usare le card, e non più qualcuno che gli dica ‘meglio che paghi in contante’».

Ed essendo ancora il 70% le transazioni eseguite tramite cash, Visa vede un grande spazio per le iniziative d’innovazione dei servizi in Europa, e per una ‘guerra’ al contante che chiuda la parentesi delle interchange fee e si apra agli investimenti.

«Vogliamo utilizzare meglio le tecnologie, e anche i dati disponibili, per offrire ai clienti, e anche agli esercenti, sistemi di pagamento sempre più semplici, rapidi, intelligenti, sicuri. Visa investirà quest’anno più di 200 milioni di euro, in nuovi progetti e tecnologia, e vorremmo che anche gli esercenti, i grandi retailer in particolare, siano parte di questa evoluzione. Innanzitutto per migliorare la ‘acceptance’, in modo tale che i clienti possano usare la carta dovunque, senza più la necessità di pagare in cash». L’obiettivo è rendere diffusi e consolidati i pagamenti in modalità contactless e mobile.

Sul fronte e-commerce, la strategia è migliorare l’esperienza degli utenti, diminuendo il numero di click necessari per eseguire la transazione. «Su tutti questi aspetti resta ancora molto da fare» conclude Sava.

In Italia, ha sintetizzato Steffanini, nel 2014 Visa ha ottenuto vari risultati. Dall’ulteriore estensione dei pagamenti ‘c-less’ (1,8 milioni di carte e 260 mila terminali), alla collaborazione con Telecom Italia per i pagamenti mobile TIM SmartPAY (basati su SIM e telefono NFC), che arricchiscono il TIM WALLET; all’introduzione del servizio di digital wallet V.me by Visa, in partnership con ING DIRECT; al lancio di una soluzione di pagamento HCE (Host Card Emulator) per smartphone, basata su Cloud, e realizzata in collaborazione con CartaSi.

Il sistema di pagamento HCE si integra in MySi, il wallet di CartaSi, e consentirà di virtualizzare nel portafoglio dello smartphone, oltre alle carte di pagamento, anche altri servizi a valore aggiunto, fra cui coupon, carte fedeltà, ticket e quant’altro.

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