Microsoft verso i pagamenti contactless

Pubblicato il 08 Apr 2015

Domenico Aliperto

Il bracciale intelligente di Microsoft

Lungi dal fare convention show in stile Apple o dallo sfruttare la passerella del Mobile World Congress, dove l’m-payment l’ha fatta letteralmente da padrone, Microsoft ha fatto trapelare il proprio impegno sul fronte delle funzionalità di pagamento NFC durante una conferenza stampa dedicata a Windows 10 che si è tenuta la scorsa settimana in Cina. Tra le slide proiettate, infatti, c’erano pure informazioni relative al supporto al “tap to pay” e alla possibilità di gestire nuove componenti hardware, specialmente sensori corporei.

La notizia è che per l’appunto la funzione “tap to pay”, ovvero la possibilità di effettuare pagamenti elettronici di prossimità avvicinando lo smartphone al POS NFC, sarà integrata nativamente in Windows 10. Microsoft ha scelto di percorrere una strada autonoma, ma nella scia della piattaforma adottata da Big G con il servizio Google Pay, sviluppando cioè un supporto HCE (Host Card Emulation) per lo storage dei dati relativi alla carta di credito nel cloud. I circuiti su cui dovrebbe funzionare il sistema di pagamento di Redmond sono Visa, Mastercard e American Express.

A riprova dell’intenzione di Microsoft di entrare nel mondo dell’m-payment, il consulente finanziario Faisal Khan ha consultato gli archivi federali degli States per verificare che il gruppo avesse richiesto le opportune licenze, e ha trovato che Redmond ha fatto domanda in tutti e 50 gli Stati, con l’approvazione già ottenuta in Idaho.

Il pagamento Nfc è uno degli imprescindibili assi da giocare, se Microsoft intende rimanere nella partita del mobile. Secondo l’ultima rilevazione di Kantar Worldpanel, infatti, la quota di mercato di Windows Phone a novembre 2014 è scesa negli Stati Uniti al 3% (nello stesso periodo dell’anno precedente era al 4,3%), facendo registrare nei principali mercati europei (Uk, Francia, Germania, Italia e Spagna) un calo all’8,3% dal 9,8% del novembre 2013 (anche se la performance italiana è superiore alla media, con il 12,7% di market share). In Cina, dove Android, anche se in calo, continua a dominare, il sistema operativo Microsoft è crollato allo 0,6%, dal pur comunque 2,7% che deteneva fino a 15 mesi fa. Una cosa è certa: nei mercati in cui recede Android, avanza la Mela di Cupertino, spinta dall’introduzione dell’iPhone 6, dotato di NFC e dalla prospettiva, fuori dagli Stati Uniti, di poter presto accedere ai servizi Apple Pay. Ora che anche Microsoft ha fatto questa promessa, torna pure la possibilità che i giochi possano riaprirsi.

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