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Finanza integrata: il futuro è Client-centric

Dalle PMI al mondo B2B fino ai liberi professionisti, tutti i mercati hanno grandi potenzialità in termini di servizi finanziari digitali: carte aziendali personalizzabili, prestiti, conti per i dipendenti e IBAN locali sono trend chiave che permetteranno a queste realtà di competere con la concorrenza

Pubblicato il 29 Lug 2022

Federico Roesler Franz

General Manager Italy di Solarisbank

DAO

Il digital banking vivrà una trasformazione profonda nei prossimi anni. Spinti dalla digitalizzazione, dal boom dell’e-commerce, dall’aumento dei pagamenti e dei bonifici istantanei, i servizi finanziari e le fintech che mettono al primo posto la customer experience assumono sempre più importanza. L’approccio “client-centric” è, quindi, già indispensabile.

Non è più un segreto che la digitalizzazione del settore bancario abbia registrato una notevole accelerazione in questi ultimi due anni. Sulla scia della digitalizzazione e dello sviluppo di nuovi servizi finanziari, l’integrazione di questi stessi servizi all’interno di prodotti o processi non bancari è diventata uno standard a cui numerosi clienti non vogliono e non possono più rinunciare. Il fatto che i servizi finanziari ad oggi offerti siano alla portata di tutti, dove e quando sono richiesti, non è più un’alternativa, ma un cambio di passo promosso non solo dalle aziende, ma in particolare dai clienti finali.

Client-centric, trend agli albori ma in crescita

Dall’arrivo della pandemia, le abitudini dei consumatori sono state stravolte e la digitalizzazione di servizi e attività è aumentata vertiginosamente. Anche gli italiani sono diventati shopping-online-addicted, preferiscono il comfort quotidiano e non vogliono più sprecare tempo che potrebbe essere dedicato ad altro. Sono diventati anche più consapevoli in materia di sicurezza e sostenibilità. In ultima analisi, anche per l’embedded finance, proporre una strategia “Client-centric” è la chiave.

  • 2021: un anno da record per il fintech globale, secondo l’analisi di Border Growth Capital. L’Italia rincorre, ma il 51% della popolazione utilizza attivamente servizi fintech; mentre il 68% è identificato come conoscitore passivo, praticamente il doppio rispetto al 2015 (35%).
  • I dati dell’Osservatorio del Polimi, sempre per il 2021, mostrano che i pagamenti digitali sono cresciuti del 22%, rispetto all’anno precedente. A fare da traino ci sono i pagamenti con carte contactless, che raggiungono i 126,5 miliardi di euro.
  • Secondo l’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma, il 68% degli italiani con un C/C preferisce l’utilizzo del mobile banking (da smartphone) rispetto agli altri canali di contatto con l’istituto di credito.

Una soluzione per incentivare lo sviluppo della fintech

Il settore della fintech continua a crescere. Dalla banca e il credito digitali fino al retail e alle assicurazioni, vi è un elenco apparentemente senza fine di nuovi servizi finanziari, che reinventano i business model tradizionali o che portano qualcosa di completamente nuovo sul mercato.

Inoltre, le fintech hanno un vantaggio rispetto ai grandi colossi finanziari di lunga data: non hanno IT legacy né silos. Le idee possono essere attuate rapidamente, un grande vantaggio per chi si occupa di digital banking. Quindi, se una fintech integra innovativi servizi finanziari nel proprio business model al momento giusto – ad esempio, nuovi servizi bancari o di prestito grazie a un provider BaaS – può trarre grandi vantaggi. Vale lo stesso per le piattaforme di e-commerce, i provider di infrastrutture digitali o persino per le compagnie di assicurazione. Questo può avere un impatto positivo sulla fidelizzazione dei clienti e sulla moltiplicazione dei touchpoint, generando infine ulteriori ricavi.

Quali sono i fattori chiave per le fintech?

Per affinare la strategia “Client-centric”, il primo elemento di rilievo è la specializzazione. Dalle PMI al mondo B2B fino ai liberi professionisti, tutti i mercati hanno grandi potenzialità in termini di servizi finanziari digitali: carte aziendali personalizzabili, prestiti, conti per i dipendenti e IBAN locali sono trend chiave che permetteranno a queste realtà di battere la concorrenza.

Un recente studio di EY ha sottolineato che un fattore chiave per le partnership delle fintech è la necessità di coesistenza e interdipendenza, soprattutto se queste collaborano con un provider di servizi bancari.

Altre componenti essenziali per una fintech di successo sono la customer satisfaction, ma anche la contestualizzazione e la perfetta integrazione dei servizi finanziari per offrire un’esperienza cliente end-to-end impeccabile. L’importante è che, per qualsiasi soluzione, il brand e il cliente vengano messi al centro.

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