Retail, ecco come è cambiato con la pandemia grazie all’IT

Servizi click-and-collect, consegne più comode e self-checkout sono solo alcune delle soluzioni implementate. Per poter applicare questi servizi su vasta scala, la rete deve adattarsi. I nuovi chioschi per il self-checkout implicano un investimento in reti wireless più affidabili, oltre che in nuovi dispositivi POS

Pubblicato il 11 Giu 2021

Paul Morris

Practice Lead for Retail EMEA di Juniper Networks

Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail: focus sui pagamenti innovativi

L’emergenza Covid-19 ha determinato un cambiamento nel retail, imponendo ai decision maker di ripensare le proprie strategie in termini di operation, branding, coinvolgimento del cliente e non solo. Vi è ora una maggior attenzione alla pianificazione per il futuro e all’adattamento alle mutevoli esigenze dei consumatori. Al centro di questa transizione c’è una rete ad alte prestazioni e, con l’avvicinarsi dell’era post-Covid, saranno proprio queste nuove infrastrutture IT, di tipo AI-driven, a far ripartire l’attività dei retailer.

Mai come oggi, l’importanza di trovare il giusto equilibrio tra soddisfazione dei clienti e ottimizzazione della produttività della forza lavoro assume un valore fondamentale.

Retail: migliorare l’esperienza d’acquisto in-store con l’IT

La pandemia globale ha costretto i retailer a reinventarsi per continuare a offrire ai clienti un’esperienza su misura, sicura e piacevole. Servizi click-and-collect, consegne più comode e self-checkout sono solo alcune delle soluzioni implementate. Pur essendo tutt’altro che nuove, queste pratiche sono diventate molto più diffuse e difficilmente spariranno da un giorno dall’altro, anche sul lungo termine e nel post-pandemia, considerando che ormai i clienti si sono abituati a cose come la praticità dei pre-ordini e al non dover fare code.

Per poter applicare questi servizi su vasta scala, la rete deve adattarsi. I nuovi chioschi per il self-checkout, ad esempio, implicano un investimento in reti wireless più affidabili, oltre che in nuovi dispositivi POS.

Non solo: con una concorrenza più agguerrita che mai, i retailer devono fare il doppio dello sforzo per convincere i potenziali acquirenti a far visita agli store. Molti retailer stanno già cercando di personalizzare la shopping experience con servizi di localizzazione interni mirati, dalle promozioni in-store ai concierge virtuali. Le applicazioni location based di questo tipo hanno il doppio vantaggio di giustificare la visita al negozio sotto casa e aumentare il coinvolgimento dei clienti una volta entrati.

Uno shopping online rapido e affidabile

La pandemia ha spinto la clientela a preferire lo shopping online, portando improvvisamente sotto i riflettori varie problematiche IT back-end che interessavano il settore retail già da anni.

In un panorama estremamente competitivo come quello attuale, attrarre e conquistare gli acquirenti online è questione di pochi secondi, quindi blackout dei data center, applicazioni lente o falle nella sicurezza non sono ammessi. I microservizi sono ora la chiave per conferire agilità e resilienza alle operation IT.

Analogamente, i magazzini e i centri logistici sono la linfa vitale dei retailer che vendono online e devono poter contare su reti wireless affidabili per procedere all’elaborazione e alla consegna degli ordini con la massima efficienza. In questi contesti, inoltre, le applicazioni di localizzazione indoor possono contribuire a semplificare le operazioni e migliorare l’efficienza dei dipendenti. Servizi location based come il tracciamento dettagliato degli asset o l’ottimizzazione del picking (ovvero, del percorso per prelevare un articolo) possono fare una differenza sostanziale nei magazzini e nei centri logistici.

retail IT

Retail: aumentare la soddisfazione dei clienti con l’IT

Nonostante tutte queste esigenze non fossero cosa nuova nel settore, sono state fortemente accentuate dalle nuove abitudini d’acquisto generate dall’emergenza Covid-19. Questo cambiamento ha evidenziato le carenze delle soluzioni IT tradizionali, manuali e network-centric.

Per prevenire problemi prima che si verifichino, le nuove infrastrutture IT per il retail devono adattarsi ai cambiamenti in tempo reale e gestirsi in autonomia. All’IT occorrono insight predittivi e soluzioni di troubleshooting da remoto per risparmiare tempo e denaro, evitando onerose trasferte presso i punti vendita per risolvere i problemi.

I team IT devono anche imparare a concentrarsi sugli utenti, più che sulla rete in sé. La user experience è il nuovo uptime, il nuovo metro di misura: è essenziale che le performance delle reti LAN, WLAN e WAN raggiungano livelli di servizio end-to-end per offrire un’esperienza perfettamente allineata agli obiettivi aziendali.

Non si può far finta di niente: il vecchio modello di servizio IT è morto, soppiantato da un nuovo modello basato sull’intelligenza artificiale. Le reti AI-driven sono l’unico modo per raggiungere il grado di insight, automazione e operatività richiesto per ottimizzare sia la shopping experience in-store sia il lavoro del personale presso magazzini e centri logistici. Ora che l’AI è diventata ‘l’ingrediente segreto’ delle reti, i retailer hanno a disposizione tutti gli strumenti per affrontare preparati la nuova normalità, dagli assistenti virtuali (VNA) alla raccolta di dati per analizzare le tendenze d’acquisto.

Customer experience: la chiave del successo

I retailer stanno già mettendo a punto nuovi piani per adattarsi alla nuova normalità. Le reti AI-driven al momento rappresentano l’arma principale per distinguersi dai competitor: il loro smisurato potenziale in termini di innovazione, customer engagement e successo sul lungo termine si traduce in un maggiore vantaggio competitivo per i retailer.

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