Mobile Coupon, le Telco italiane adottano una soluzione comune

Pubblicato il 22 Ott 2014

Domenico Aliperto

Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce

Che nel nostro Paese stia per iniziare l’era del mobile wallet? Una partnership che ha visto i quattro principali operatori telefonici italiani unire le forze in questo senso fa ben sperare. Telecom, Vodafone, Wind e 3 hanno infatti annunciato l’adozione di una piattaforma comune basata su tecnologia Nfc per permettere alla Gdo di attivare i propri programmi di loyalty e couponing direttamente sullo smartphone.

Il progetto è partito con Bennet e con il gruppo Pam Panorama, grazie all’integrazione di Valassis, ma è già in sperimentazione in altre catene. La leva promozionale da questo punto di vista fungerà da grimaldello per spianare la strada all’uso del contactless per quanto riguarda i pagamenti – e non solo – anche al di là di punti vendita della distribuzione moderna: dai mezzi di trasporto pubblico all’accesso a eventi e spettacoli, la profilazione degli utenti e la virtualizzazione dei loro documenti sui mobile device potrebbe aprire nuovi scenari pure sul fronte dell’identità digitale e dell’integrazione dei servizi al cittadino in un unico sistema omogeneo.

Le premesse non mancano se, come spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano “le ricerche in nostro possesso dicono che dal lato consumatore c’è potenzialmente un grosso interesse rispetto a queste opportunità. Innanzitutto”, continua il professore, “la più recente indagine Comscore censisce circa 48 milioni di smartphone in Italia, il 70% dei dispositivi mobile, e di questi 11 milioni sono dotati di tecnologia Nfc. Considerato il fatto che anche Apple, con l’iPhone 6, ha abbracciato lo standard, è facile immaginare che nel breve termine aumenteranno ulteriormente. In secondo luogo, in base a un report dell’osservatorio sul Mobile marketing, il 33% degli possessori di smartphone li usa all’interno dei punti vendita: naturalmente li adoperano nei limiti attuali del possibile, e quindi per confrontare prezzi, cercare informazioni sulle referenze, inviare messaggi ad amici sugli acquisti che intendono fare. Il terzo studio è dell’osservatorio sul Mobile payment & commerce, e sottolinea che sono proprio i buoni sconto, le carte fedeltà e il proximity payment le tipologie di servizi innovativi con maggiore appeal”.

C’è un però. “I processi di cui parliamo sono a rischio frammentazione, soprattutto per quanto riguarda il versante retail: le tecnologie e gli standard spesso differiscono di molto e le catene del valore si possono configurare in maniera diversa. Quindi bisogna lavorare insieme e uniformare il sistema, favorire l’integrazione e non solo la giustapposizione e la compresenza di queste funzionalità in un unico contenitore”.

Ed ecco che la partnership tra Telecom, Vodafone, Wind e 3 Italia, sotto l’azione propulsiva di Gsma, l’associazione internazionale degli operatori mobili, è diventata realtà. La piattaforma è stata concepita in un ambiente precompetitivo, come hanno spiegato i quattro rispettivi responsabili del progetto in una conferenza congiunta, e se da un lato costituisce un framework comune e condiviso, dall’altro è soltanto la premessa per la creazione di servizi ed esperienze d’uso che ogni operatore svilupperà autonomamente, in base alla vision che ha dei propri clienti.

“Tutta l’industry deve fare mea culpa”, ha detto Alfonso Mariconda, responsabile Innovation development di Telecom Italia, “perché in passato ha sottovalutato la complessità tecnologica di queste soluzioni. Ma”, ha aggiunto, “negli ultimi due anni abbiamo creato insieme la situazione ottimale. L’interesse da parte dei consumatori, la presenza di una rete estesa di accettazione dell’Nfc, il numero crescente di smartphone compatibili e la convergenza di banche, circuiti di credito, system integrator e telco rappresentano oggi quattro importanti frecce al nostro arco”. Le prime partnership che Telecom ha creato con il versante bancario sono con UBI, BNL e Intesa Sanpaolo, le stesse con cui si è alleata Vodafone, che a partire da dicembre varerà il roll out commerciale anche con Mediolanum.

“Il nostro compito è sempre stato diminuire la complessità tecnologica per l’utente finale”, ha confermato Roberta Zurlo, head of mCommerce consumer services & Innovation di Vodafone. “La creazione di valore per i nostri clienti sta nella possibilità di spostare ciò che hanno nel portafoglio fisico dentro lo smartphone, dando vita a un prodotto che evolve nel tempo e che si arricchisce di servizi utili in specifici momenti della giornata. I programmi di loyalty e di couponing permettono di distribuire molteplici offerte, sia in chiave push che in chiave pull, su un unico dispositivo e la collaborazione tra telco e retail è un ottimo punto di partenza per dare il via, finalmente, a un mass market”.

Pietro Oddo, specialista in Wind di Mobile payment, immagina di sviluppare la piattaforma per permettere ai clienti di trasferire i punti dei programmi fedeltà da un merchant all’altro. “In questo modo i singoli retailer hanno la possibilità di ottimizzare la logistica sul proprio core business, delegando ad altri player specializzati la distribuzione di prodotti in promozione. Il vantaggio è anche per il cliente, che può scegliere in qualsiasi momento dove ottenere maggior valore con i punti fedeltà, che diventano veri e propri crediti”.

Le nuove formule di pagamento sono anche uno degli obiettivi di Michelangelo Bottesini, responsabile Supply chain and credit management di 3 Italia, che ha dichiarato che la soluzione cooperativa elaborata con gli altri operatori e con Gsma rappresenta la carta migliore per un player delle dimensioni di 3, “ma in ogni caso la vera interoperabilità passa da una piattaforma unica. Il wallet può diventare agli occhi del cliente una vetrina da attivare in tempo reale grazie alla geolocalizzazione e all’instant couponing. L’importante è mantenere la neutralità nei confronti di ciascun retailer”.

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