Accenture: la sostenibilità è il nuovo pilastro della trasformazione del banking

La Accenture Banking Conference ha evidenziato come l’attenzione alla sostenibilità dovrà affiancarsi alla digitalizzazione, spingendo ulteriormente la trasformazione del settore

Pubblicato il 12 Mag 2021

accenture banking

Non solo digitalizzazione, ma anche grande attenzione alla sostenibilità, in un’ottica «Twin Transformer»: questi i trend che caratterizzeranno il sistema bancario nei prossimi anni, secondo quanto emerso dalla recente Accenture Banking Conference. Come ha emesso in evidenza in apertura dell’evento Julie Sweet, ceo di Accenture Italia, le banche che riescono a combinare digitalizzazione e sostenibilità ottengono risultati economici migliori. Una doppia leva che, però, è ancora utilizzata in maniera combinata soltanto da una fetta minoritaria delle società italiane. Tecnologia e sostenibilità sono infatti ancora considerati spesso come due driver indipendenti l’uno dall’altro: il 50% delle maggiori aziende europee discute sia dei temi di sostenibilità che di tecnologia durante le earnings call, ma solo il 5% considera i due driver in modo congiunto. La tesi di Accenture è che soltanto un numero esiguo di aziende, definite per l’appunto da Accenture come Twin Transformer, siano già oggi capaci di legare trasformazione digitale e transizione sostenibile. Proprio questi player, evidenzia Accenture, avranno una probabilità 2,53 volte superiore rispetto agli altri di recuperare più rapidamente dalla crisi COVID-19 e di essere tra i “leader di domani”.

Non solo digitalizzazione

Tutto questo interessa da vicino anche il mondo del banking, che da diverso anni attraversa un momento di intensa trasformazione che va accelerato. Il processo è attualmente caratterizzato da due fenomeni principali, che riguardano la necessità di aggregazione e la gestione della compliance normativa (il cui costo di gestione assorbe oggi tra il 3-5% dell’utile netto). II settore inoltre ha ancora margine per incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo, che al momento non raggiungono il 2% del totale degli investimenti italiani in R&D evidenziando, quindi, un’incidenza complessiva sensibilmente inferiore ad altri comparti produttivi. Anche altri trend appaiono inevitabili: tra questi, l’adozione di modelli focalizzati sullo sviluppo di competenze e l’elaborazione di nuovi servizi e prodotti ad alto valore, che saranno spesso l’unica modalità per conquistare e mantenere la fiducia del cliente.  Le banche dovranno ovviamente guardare ancora con maggiore enfasi alla digitalizzazione,  con conseguente valorizzazione e tutela del dato. In questo senso sarà fondamentale attrarre nuove competenze nelle banche, come ad esempio i data scientist, che saranno sempre più presenti  in ambito bancario. La corretta analisi dato sarà fondamentale per la definizione di processi in grado di produrre valutazioni dei rischi corretti, anche da un punto di vista finanziario ed ESG. La sostenibilità, infatti,  è destinata a diventare un prerequisito di business e leva di differenziazione, abilitata da incentivi chiari e misurabili per tutti gli stakeholder. In questo modo le banche potranno giocare un ruolo rilevante nel veicolare al tessuto produttivo del paese le ingenti somme rese disponibili dal PNNR per superare la crisi da Covid-19.

Sostenibilità come parte integrante del banking

“La banche dovranno rivedere i propri processi per essere sostenibile, ma allo stesso tempo aiutare i propri clienti a diventare ESG compliant – ha affermato Massimiliano Colangelo, Financial Services Lead, –  Solo i player che sapranno cogliere l’importanza di digitale e sostenibilità sapranno creare valore per il mercato e per l’intero ecosistema. La chiave per raggiungere il successo competitivo non potrà prescindere poi dall’utilizzo estensivo dei dati e dalla centralità del capitale umano. Accenture è pronta ad agevolare questa trasformazione disponendo di strutture e competenze in Italia, connesse all’ampio network internazionale, in grado di mettere a scala l’innovazione”. Per il settore bancario esiste oggi una concreta possibilità di riposizionamento: la sostenibilità dovrà essere parte integrante di tutte le attività che compongono la catena del valore: dal procurement ai processi di assunzione.
“Le banche hanno riconosciuto al digitale un valore strategico in grado di permeare l’intera organizzazione. Le istituzioni finanziarie devono riconoscere allo stesso modo che la sostenibilità ha un impatto sul proprio patrimonio finanziario e che deve quindi diventare parte integrante e leva strategica di tutte le attività che compongono la catena del valore. Per farlo avranno bisogno di ridefinire il loro stesso scopo e cambiare il DNA, trovando sempre nuovi modi per incorporare la sostenibilità nei modelli operativi, negli investimenti e nella relazione con i clienti” ha aggiunto Mauro Macchi, Strategy & Consulting Lead di Accenture per l’Europa.

Operatori bancari pronti alla doppia svolta

La necessità di una svolta in senso Twin Transformer sembra essere stata adeguatamente recepita da alcuni dei principali operatori del mondo finance e banking intervenuti all’evento Accenture. Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa sanpaolo, ha messo in evidenza come “sempre più la banca deve essere una piattaforma di erogazione dei servizi, che possono essere supportati anche da strutture specialistiche.  La sostenibilità è fondamentale già da 10 anni. Oggi è in gioco il pianeta e le banche devono incentivare gli investimenti di questo tipo. Bisogna cercare di spingere le aziende a investire nel modo giusto, sulla linea di quando scritto nel PNNR (digital, green)”.  Sulla stessa linea Elena Goitini, Amministratore Delegato, BNL e Responsabile Gruppo BNP Paribas per l’Italia: “Penso davvero che la Twin transformation diventi una scelta obbligata e non più rimandabile. La parola chiave di tutto è accompagnamento, ovvero la capacità delle banche di riuscire ad accompagnare i clienti in cambiamenti virtuosi sarà quella che farà davvero la differenza” .

La crescente importanza dei rating ESG

Molto dibattuto, naturalmente, è stato il tema dei rating ESG, che appaiono destinati a cambiare in profondità gli investimenti delle banche: “Io  credo che tutte le aziende diventeranno ESG compliant – ha affermato Massimo Doris, AD di BancaMediolanum –  per il nostro pianeta e la nostra salute, anche grazie alle pressioni dall’alto”. Anche Paolo Bertoluzzo, Ceo di Nexi ha evidenziato l’esplosione durante la pandemia del fenomeno Esg. Un cambiamento che è stato innescato anche dalle scelte di un gestore di fondi come Black Rock: i criteri ESG sono stati inseriti negli investimenti a scelta attiva gestiti, ovvero quasi 3000 miliardi di dollari sui 9000 complessivi. La ragione è semplice, come ha raccontato Giovanni Sandri, ceo di Blackrock Italia : “Il rischio climatico è ormai diventato un rischio d’impresa. La trasformazione sostenibile dell’economia comporta al contempo enormi opportunità. Si parla di 50.000 miliardi o più previsti per la transizione all’economia zero emissioni nei prossimi 30 anni. Per gli investitori è una grandissima opportunità”.

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