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Commissioni bancarie, rallentano gli aumenti



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Le commissioni sui servizi di pagamento crescono nel 2024 solo del 2%, raggiungendo 9,5 miliardi, e nel 2025 l’aumento atteso scenderà sotto l’1%. Una ricerca di Excellence Payments evidenzia come il rallentamento sia strutturale, tra consumi stagnanti, concorrenza dei nuovi player globali e pressione regolamentare, imponendo alle banche nuove strategie

Pubblicato il 10 dic 2025



Commissioni bancarie

Nel 2024 le commissioni bancarie sui servizi di pagamento raggiungono 9,5 miliardi di euro, segnando un aumento del 2% rispetto ai 9,3 miliardi del 2023. Ma la crescita perde slancio: sulla base dei primi nove mesi dell’anno, l’incremento previsto per il 2025 si ferma sotto l’1%. Il rallentamento è influenzato da consumi stagnanti, concorrenza crescente di FinTech e BigTech, pressioni regolamentari e riduzione della migrazione dal contante al digitale.

La fotografia del settore secondo Excellence Payments

A delineare il quadro è la ricerca “Le Sfide del Nuovo Ecosistema dei Pagamenti”, realizzata da Excellence Payments, che analizza i bilanci di dieci grandi banche italiane. Il comparto delle carte di pagamento, con 2,6 miliardi (28% del totale) e un CAGR del 14% tra 2021 e 2024, è l’unico vero motore di crescita. Le carte di credito e di debito contribuiscono in modo identico, con 1,3 miliardi ciascuna.

Al contrario, la componente principale – conti correnti e bonifici – vale 5,5 miliardi (57% del totale) e cresce solo con un CAGR del 3%. L’incidenza delle commissioni si polarizza: sale al 46% per le banche medie, scende al 31% per le grandi e resta stabile al 30% per i due principali player nazionali.

Le performance delle principali banche

La ricerca misura la capacità di creare valore attraverso tre indicatori relativi a liquidità, clienti e filiali. Nel ranking 2024 si confermano ai vertici Intesa Sanpaolo e Banco Desio. Quest’ultima eccelle sugli indicatori per liquidità (1,23) e per singolo cliente (33,66). Si distingue anche UniCredit, in crescita del 13% anno su anno, con valori pari a 0,67 per liquidità e 15,84 per cliente.

“Il rallentamento è strutturale”: la sfida dei nuovi player

“Il rallentamento non è ciclico, ma strutturale”, afferma Andrea Gnetti, amministratore delegato di Excellence Payments. “Player globali come Revolut, Klarna, Stripe e Adyen stanno ridisegnando le regole del gioco.

In questo scenario, le opzioni tecnologiche come l’apertura dell’NFC sugli iPhone diventano un fattore abilitante per le banche che vogliono sviluppare wallet proprietari e recuperare il controllo dell’esperienza cliente”.
Secondo Gnetti, “Il rischio di disintermediazione è concreto, ma ci sono anche nuove leve per contrastarlo. È strategico presidiare l’esperienza di pagamento con offerte innovative e soluzioni verticali per il business”.

Innovare per difendere redditività e relazione

“L’apporto delle commissioni sui pagamenti, che per anni ha contribuito a stabilizzare i conti economici, non può più essere dato per scontato”, avverte Maurizio Primanni, presidente del Gruppo Excellence. “Le banche devono passare da una logica di rendita a una di innovazione. La sfida ora è difendere la redditività e la relazione con il cliente, arricchendo l’offerta con servizi a valore aggiunto e un uso più intelligente dei dati”.

Secondo Primanni, serve un cambio di strategia per trasformare la minaccia competitiva in un’opportunità di rafforzamento del rapporto con clienti consumer e imprese.

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