In Irlanda il ristorante si paga con l’NFC Peer to Peer

Pubblicato il 29 Lug 2013

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Ivano Asaro

La catena irlandese Graham O’Sullivan Restaurants, che possiede 5 ristoranti nell’area di Dublino sta utilizzando un innovativo sistema di Mobile Payment che utilizza la tecnologia Near Field Communication per lo scambio di informazioni Peer to Peer.

La soluzione, fornita da Escher Group, azienda specializzata nella realizzazione di software per retailer, va a integrare un sistema che già accettava pagamenti tramite carte contactless e QR Code, e permette ai clienti di utilizzare un qualsiasi telefono Android dotato di NFC per pagare il conto presso il ristorante, ma anche di fruire di coupon o ricevere i punti loyalty.

L’applicazione è scaricabile da Google Play e utilizza Android Beam, una funzionalità del sistema operativo che permette di trasferire dati tra due dispositivi NFC, per inviare le informazioni identificative del cliente al dispositivo del retailer, chiudendo così l’operazione di pagamento, di loyalty o di fruizione di un coupon. Lato merchant, la soluzione prevede un lettore NFC (e di uno per i QR Code) alternativo al classico POS, che si occupa di ricevere le informazioni dallo smartphone dell’utente e di accreditare i soldi sull’account dell’esercente senza passare dai canonici circuiti.

Parlando in occasione del lancio del servizio, l’Amministratore Delegato di Graham O’Sullivan Restaurants, Felim Meade, ha dichiarato: “Questa soluzione migliorerà notevolmente l’esperienza del consumatore sia dentro sia fuori dal negozio. Volevamo fornire ai nostri clienti qualcosa che fosse veramente innovativo e unico sul mercato.”

Soluzioni Peer to Peer per il trasferimento di denaro si sono già viste sul mercato, ma generalmente utilizzano l’indirizzo email o il numero di cellulare come identificativo del beneficiario, al più il QR Code. Escher invece ha optato per una soluzione Over The Top (OTT), che non richiede nessun tipo di accordo con gli operatori di telefonia mobile o player terzi, in quanto non ha la necessità di accedere al Secure Element, lo spazio logico in cui vengono memorizzati i dati sensibili dell’utente, che nella maggior parte dei casi è posizionato nella SIM. Le informazioni sull’utente sono infatti registrate in cloud e il credito è pre-caricato nel proprio account.

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