Il successo di Apple Pay dipenderà (anche) dalla sicurezza

Pubblicato il 18 Set 2014

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Piero Todorovich

Con l’annuncio del 9 settembre scorso, Apple ha fatto il suo ingresso “ufficiale” nel settore dei pagamenti. Se da una parte la notizia ha destato grande interesse tra osservatori e operatori del settore, dall’altra ha generato curiosità e dubbi sulla capacità di Apple di offrire un servizio servizio allo stato dell’arte anche per ciò che riguarda la sicurezza delle transazioni.

Non si conoscono molti dettagli sul funzionamento del sistema, salvo che Apple opererà in collaborazione con Visa, Mastercard e altri gestori di carte utilizzando i sistemi di protezione mediante tokenizzazione delle carte che i gestori già utilizzano. I consumatori non dovranno quindi memorizzare i dati della carta di credito nel loro mobile wallet, esponendosi in prima persona alle possibili perdite di dati, ma registrare sul sistema Apple Pay la loro carta, eventualmente attraverso iTunes e, al momento del pagamento sarà il loro gestore a creeare un token sostitutivo delle informazioni relative alla carta di pagamento.

La gestione dei pagamenti mediante token richiede il rispetto di regole come il tempo di validità, il luogo d’uso, quanto può essere usato ecc. I numeri-token offrono maggiore sicurezza rispetto agli usuali numeri delle carte per una serie di motivi che riguardano le compliance con i criteri minimi di sicurezza, i minori rischi in caso di furto dati, dato che i token non possono essere riusati per eventuali frodi. Negli Stati Uniti, purtroppo, questo sistema non può ancora essere usato nella maggior parte degli esercizi in mancanza di un aggiornamento dei terminali con chip EMV e quindi per accettare pagamenti contactless NFC basati su EMV.

Secondo l’opinione degli analisti di Gartner, sarà importante per Apple chiarire se intende adottare lo standard EMV, ritenuto in grado di combattere nel modo più efficace le frodi più temute dagli esercenti. Per ottenere la più ampia e convinta accettazione del proprio sistema presso il maggior numero di esercizi, Apple dovrà offrire due cose fondamentali: meno rischi di frodi e bassi costi di transazione per i negozianti.

Apple si avvarrà molto probabilmente dell’esperienza di aggregazione dei sistemi di pagamento realizzata per lo store iTunes. Per offrire transazioni con basso margine dovrà impegnarsi a generare valore attraverso servizi accessori quali i servizi di loyalty per stimolare le vendite dei negozi direttamente nel wallet dei clienti. Secondo Gartner, Apple ha oggi un potenziale molto significativo per aiutare l’innovazione nel settore dei pagamenti digitali, ma per riuscire dovrà dare efficaci risposte ai problemi di sicurezza e perdita dei dati che che affliggono i commercianti.

Disponendo del totale controllo sui propri prodotti, Apple ha certamente vita più facile rispetto a Google, impegnata a raccordare al proprio Wallet i chip NFC di differenti costruttori. Quando anche i telefoni Android permetteranno pagamenti più sicuri, le transazioni NFC potranno decollare e le frodi realizzate mediante furto di dati diminuiranno oppure migreranno sui sistemi meno avanzati, accelerandone l’obsolescenza e l’abbandono.

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