Anche Starbucks e Barclays cedono a Cupertino

Pubblicato il 21 Ott 2015

redazione

Apple Pay continua a crescere. E soprattutto a conquistare esercizi commerciali, catene di ristorazione e banche che hanno già da tempo offerto in autonomia ai propri clienti soluzioni mobile per la fruizione dei servizi e per lo smart payment. Il primo nome di rilievo è senz’altro quello di Starbucks, che ha appena siglato un accordo con Cupertino per avviare un progetto pilota – e quindi su un numero limitato di locali – entro la fine di quest’anno. Il brand di caffetterie più famoso al mondo non è per l’appunto nuovo all’implementazione di pagamenti innovativi: è diventato anzi una case history di riferimento nel settore del mobile payment grazie alla app Order & Pay, attraverso la quale gestisce ormai più del 20% del transato dei 7400 locali presenti in Nord America. Starbucks ha recentemente lanciato la mobile application anche nei 150 caffè di Londra e nei 300 store presenti nella Greater Toronto Area, in Canada, dove entro il 2016 nuove città saranno raggiunte dal servizio.

L’adozione di Apple Pay (che bilancia la fine del rapporto con Square, su cui Starbucks aveva investito 25 milioni di dollari) non farà che rafforzare il primato rispetto a catene concorrenti, aumentando la flessibilità nell’accettazione di ordini e transazioni. D’altra parte, costituirà per la piattaforma della Mela uno straordinario trampolino di lancio per consolidare la propria posizione rispetto ai nuovi entranti, Android Pay e soprattutto Samsung Pay, che offre un sistema accessibile virtualmente a tutti i merchant dotati di un normale Pos magnetico.

Ma a segno non è andato soltanto Starbucks: hanno infatti aderito al sistema di Apple anche i ristoranti Chili, che lo utilizzeranno per implementare entro la prossima primavera il servizio di ordinazione e pagamento al tavolo via mobile, e Kentucky Fried Chicken, la catena di fast food specializzata in pollo fritto. Best Buy ha invece già integrato la soluzione in 1400 outlet.

Il vero colpo di mano però è l’adesione di Barclays alla piattaforma di Cupertino. La banca inglese era infatti l’unica dei big della finanza anglosassone che aveva rifiutato di supportare Apple Pay per i propri clienti, creando tra l’altro non pochi malumori. Il motivo è semplice: Barclays offre un sistema di pagamento simile, chiamato bPay, e naturalmente non ha alcun interesse ad affiancargli in portafoglio un competitor che potrebbe cannibalizzarlo. Ora che ha ceduto, Barclays implementerà Apple Pay nel corso del 2016 e rientrerà nei ranghi degli altri istituti che hanno già dato il proprio placet a Cupertino: Bank of Scotland e Royal Bank of Scotland, First Direct, Halifax, HSBC, Lloyds Bank, M&S Bank, MBNA, Nationwide, NatWest, Santander e Ulster Bank

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