redazione
Starbucks si prepara a rendere disponibile la propria app Mobile Order and Pay in tutti gli Stati Uniti, in UK e in Canada entro la fine del 2015. Dopo la fase di test è andata più che bene, ora Il primo roll out commerciale del sistema di mobile payment proprietario, testato in 600 punti vendita nella West Coast, ha creato un bacino di adozione da 16 milioni di utenti attivi, con circa otto milioni di transazioni alla settimana, quasi il 19% di tutte le transazioni nei locali americani.
Il servizio, che permette di effettuare e pagare ordinazioni via smartphone evitando code alla cassa, ha conosciuto una crescita continua (visto che, come riporta l’azienda, da gennaio i sottoscrittori dell’applicazione sono aumentati di tre milioni generando un milione di pagamenti in più alla settimana) e ha incoraggiato la società guidata da Howard Schultz a puntare con ancora maggiore decisione sulla tecnologia mobile all’interno delle location, come descrive in dettaglio un articolo pubblicato sul sito Mobile4innovation.
«La connettività per i consumatori è sempre stata una priorità per l’azienda, e ora stiamo potenziando le piattaforme digitali per espandere e migliorare il servizio rivolto ai clienti che hanno scelto la nostra app – ha dichiarato Kevin Johnson, COO del gruppo -. Offriremo dunque i pagamenti in mobilità in tutte le caffetterie Starbucks d’America entro questa estate, ma stiamo investendo pure su soluzioni digitali capaci di automatizzare alcune funzionalità dei negozi, in modo da alleviare il lavoro dei nostri partner sulla parte operation e aiutarli a focalizzare tempo e attenzione sul coinvolgimento dei clienti. Partiremo con la fornitura di handset dotati di scanner per semplificare, per esempio, la gestione degli ordini e dell’inventario».
L’azinda ha reso noto che nei prossimi mesi e per tutto l’anno a venire ci saranno senz’altro nuove iniziative su questo fronte e che sta valutando l’ipotesi di rendere disponibile la propria piattaforma di Mobile Payment pure a terze parti.
Una mossa che potrebbe impensierire Apple: il successo che la app Mobile Order and Pay può riscuotere anche in altre catene o in singoli punti vendita rischia infatti di mettere all’angolo – nell’ambito di questo tipo di ristorazione o, chissà, anche di altri – Apple Pay, che per il momento fa parte dell’ecosistema Starbucks solo come strumento di ricarica del credito sulla loyalty card del gruppo. La catena di Seattle, infatti, attualmente non prevede di adottare la tecnologia NFC, indispensabile per i pagamenti dal Melafonino o dall’Apple Watch, potendo contare su un sistema proprietario di lettura di codici a barre per l’acquisto in app di snack e gadget in negozio.