Pimpinella (Apsp): «Business bancario da reinventare, o si rischia di restare fuori mercato»

Il Presidente dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento ha avvertito il settore: «Nel mercato finanziario tutto è mutato, bisogna agire rapidamente». E invoca la collaborazione con le startup del fintech

Pubblicato il 11 Lug 2018

Maurizio Pimpinella, Presidente A.P.S.P.

Il business bancario va reinventato, perché la tecnologia in questo settore corre veloce. E intanto fintech da un lato e giganti della tecnologia dall’altro stanno erodendo fette di mercato sempre più significative. È questo il succo dell’intervento di Maurizio Pimpinella, Presidente dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento, durante l’ultima assemblea dell’Abi (Associazione Bancaria Italiana) che si è svolta martedì 10 luglio.

«Oggi stiamo discutendo di banche “tradizionali” – ha spiegato Pimpinella – ma in realtà siamo già proiettati nel futuro. Nel mercato finanziario tutto è rapidamente mutato, con l’ingresso dei top player del mondo social e dell’e-commerce che stanno sempre più “facendo banca”. Come ricordato anche dal Governatore Ignazio Visco nella sua relazione annuale, numerose imprese fintech offrono servizi innovativi e a basso costo nel comparto dei pagamenti elettronici, nella gestione del risparmio e nell’intermediazione mobiliare».

«Il modo stesso di “fare banca”, quindi, è tutto da reinventare – continua Pimpinella – molti lo dicono ma pochi lo fanno e bisogna agire rapidamente per evitare di trovarsi “fuori mercato”. Urgenza richiamata dal Governatore e dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, per una maggiore collaborazione con il mondo fintech. L’innovazione, però, non deve andare a scapito della legalità e del consumatore. La concorrenza è un bene prezioso, regole comuni non penalizzanti per gli operatori e la tutela dei consumatori devono esserlo ancora di più».

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