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Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: che cos’è e come funziona



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Il FITD è un sistema di garanzia che tutela i risparmiatori italiani in caso di insolvenza bancaria. Offre protezione ai depositi fino a 100mila euro, garantendo rimborsi rapidi e sicuri. Scopri come funziona, chi ne beneficia e quali banche vi aderiscono

Pubblicato il 3 giu 2025



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Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) è un organismo italiano creato per proteggere i risparmi dei clienti bancari nel caso in cui una banca aderente non riesca a far fronte ai propri impegni finanziari. Il fondo opera come un sistema di garanzia collettiva che interviene per tutelare i depositanti, evitando così perdite significative e contribuendo alla stabilità del sistema bancario nazionale.


Obiettivi principali del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Il FITD ha come scopo primario quello di garantire la sicurezza dei depositi bancari fino a un importo massimo stabilito dalla legge, attualmente fissato a 100mila euro per depositante per banca. Oltre alla tutela dei risparmiatori, il fondo mira a rafforzare la fiducia nel sistema bancario, prevenendo crisi di panico e salvaguardando la continuità dell’attività bancaria nelle situazioni di difficoltà finanziaria.


Come funziona il FITD

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi si attiva quando una banca aderente non è più in grado di rispettare gli obblighi verso i suoi clienti, intervenendo con un meccanismo di rimborso diretto e rapido ai depositanti. Il fondo raccoglie contributi periodici dalle banche partecipanti per costituire una riserva finanziaria utilizzata esclusivamente per garantire i depositi tutelati.


Meccanismo di garanzia dei depositi

Il meccanismo prevede che, in caso di insolvenza della banca, il FITD eroghi il rimborso ai clienti entro termini certi e in modo automatico, senza necessità di azioni legali da parte del depositante. Questa garanzia copre il saldo positivo dei conti correnti, i libretti di risparmio e altri prodotti di deposito, fino al limite massimo previsto dalla normativa.


Tempistiche di rimborso garantito

La normativa italiana prevede che il rimborso garantito ai depositanti avvenga entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui il fondo è informato dell’insolvenza bancaria. Tale rapidità è fondamentale per tutelare i risparmiatori e mantenere la fiducia nel sistema bancario, evitando il rischio di instabilità e panico finanziario.


Chi può beneficiare del FITD

Possono usufruire della tutela offerta dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi tutti i clienti di banche aderenti, siano essi persone fisiche, imprese o enti pubblici. La copertura riguarda in particolare i depositi in denaro detenuti presso tali istituti, purché rispettino i requisiti stabiliti dalla legge.


Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: tipologie di depositi tutelati

Sono garantiti dal FITD i depositi su conti correnti, libretti di risparmio, depositi a termine e altri strumenti assimilabili che comportano una forma di deposito di denaro. Non rientrano nella tutela, invece, prodotti finanziari complessi come azioni, obbligazioni o fondi comuni, che hanno rischi e meccanismi di protezione differenti.


Limiti di copertura del deposito

La copertura massima per ciascun depositante presso la stessa banca è di 100mila euro complessivi, indipendentemente dal numero di conti o prodotti di deposito detenuti. In caso di depositi superiori a questa soglia, la parte eccedente non è garantita dal fondo e può essere soggetta a rischio in caso di insolvenza della banca.


Quali banche partecipano al FITD

La partecipazione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è obbligatoria per tutte le banche italiane autorizzate e vigilate dalla Banca d’Italia. Ciò garantisce un’ampia copertura del sistema bancario nazionale e un livello omogeneo di tutela per tutti i risparmiatori.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Requisiti per l’adesione al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Per aderire al FITD, le banche devono rispettare una serie di requisiti prudenziali e normativi, tra cui la regolare autorizzazione bancaria e l’adesione alle regole di contribuzione al fondo. Inoltre, devono garantire trasparenza e comunicazione verso i clienti riguardo alla partecipazione al sistema di tutela e ai limiti di copertura applicati.


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