Retail Payment Strategy: le proposte del Digital Finance Package – Seconda parte

La Commissione europea ha presentato la nuova strategia per il mercato dei pagamenti digitali che comprende significativi interventi in ambito pagamenti istantanei, pagamenti avviati tramite QR code, contactless, CBDC (Central Bank Digital Currency), Identità Digitale, il tutto nella previsione di revisione della PSD2 e in un orizzonte che lascia intravedere una futura PSD3.

Pubblicato il 28 Set 2020

Roberto Garavaglia

Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor

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La Retail Payment Strategy europea nel Digital Finance Package della Commissione Europea

Il 24 settembre 2020 la Commissione europea ha presentato la nuova strategia per il mercato dei pagamenti digitali che comprende significativi interventi in ambito pagamenti istantanei, pagamenti avviati tramite la scansione di QR code, contactless, CBDC (Central Bank Digital Currency), Identità Digitale, il tutto nella previsione di revisione della PSD2 e in un orizzonte che lascia intravedere una possibile nuova PSD3.

Il 24 settembre 2020, la Commissione europea ha diffuso un complesso pacchetto di nuove norme denominato Digital Finance Package a supporto del processo di digitalizzazione della finanza, in seno al quale rinviene la definizione di una strategia a medio termine per i pagamenti digitali.

Nella prima parte di questo articolo: Digital Finance Package, tutto quello che c’è da sapere sulla nuova strategia Digitale dell’Europa, (suddiviso per esigenze editoriali) abbiamo trattato in dettaglio la strategia Digital Finance, anch’essa divulgata nella medesima giornata. In questo contributo (a firma dello stesso autore), presentiamo la nuova strategia europea per i pagamenti retail, scoprendo i primi segnali della PSD3 nell’analisi di una revisione della PSD2, così come preannunciata (sebbene fra le righe) nel pacchetto presentato dalla Commissione.

Retail Payment Strategy (oltre la PSD2 …)

Il secondo intervento presentato dalla Commissione europea il 24 settembre 2020 definisce la strategia dei servizi e degli strumenti di pagamento al dettaglio innovativi in ambito UE post PSD2.

L’obiettivo è realizzare un sistema di pagamenti al dettaglio completamente integrato nell’UE, che comprenda soluzioni di pagamento transfrontaliero istantaneo. Ciò faciliterà i pagamenti in euro tra l’UE e gli altri paesi dell’Unione europea, promuovendo al tempo stesso l’emergere di soluzioni di pagamento domestiche e paneuropee.

Nel dettaglio, la strategia indirizza quattro priorità che afferiscono ai seguenti ambiti di sviluppo:

  1. Soluzioni di pagamento sempre più digitali e istantanee con portata paneuropea;
  2. Mercati dei pagamenti al dettaglio innovativi e competitivi;
  3. Sistemi di pagamento al dettaglio efficienti e interoperabili e altre infrastrutture di supporto;
  4. Pagamenti internazionali efficienti, comprese le rimesse.

In questo contributo presentiamo i 17 interventi previsti dal documento di strategia relativamente a:

  1. Pagamenti istantanei;
  2. Pagamenti avviati tramite scansione di QR Code;
  3. Fiducia dei consumatori nei pagamenti istantanei;
  4. Nuovo schema di pagamento istantaneo pan-europeo (EPI);
  5. Supporto per una maggiore diffusione dei pagamenti contactless;
  6. Modernizzazione e semplificazione dei pagamenti al punto vendita;
  7. Il potenziale dell’Identità Elettronica (eID) per l’autenticazione dei clienti;
  8. Miglioramento dell’accettazione dei pagamenti digitali;
  9. Mantenimento della disponibilità di denaro della Banca Centrale, accessibilità e accettazione del contante;
  10. Central Bank Digital Currencies (CBDC);
  11. Consolidamento del potenziale della PSD2;
  12. Garanzia di un elevato livello di sicurezza per i pagamenti al dettaglio in Europa;
  13. Consolidamento della SEPA;
  14. Sistemi di vigilanza “future proof”;
  15. Riesame della SFD (Settlement Finality Directive);
  16. Accesso alle infrastrutture tecniche necessarie;
  17. Efficientamento dei pagamenti internazionali e delle rimesse di denaro.

Instant Payments: la “nuova normalità” nella Reatail Payment Strategy

Nel novembre 2020, ossia allo scadere del periodo di esenzione temporanea stabilito dal regolamento SEPA per soddisfare i requisiti di adesione allo schema SEPA Instant Credit Transfer (SCTInst), la Commissione esaminerà il numero di fornitori di servizi di pagamento e il numero di conti in grado di inviare e ricevere bonifici istantanei SEPA.

La Commissione valuterà se questi numeri siano soddisfacenti e, su tale base, deciderà se sia opportuno proporre una legislazione che richieda l’adesione dei prestatori di servizi di pagamento allo schema SCT Instant Credit Transfer (SCT Instant Credit Transfer) entro la fine del 2021.

Tale proposta, ove decisa, stabilirebbe i criteri per determinare quali prestatori di servizi di pagamento dovrebbero essere soggetti all’obbligo di partecipazione.

Pagamenti istantanei basati su bonifici e avviati tramite QR Code

La Commissione valuterà l’opportunità di richiedere ai principali stakeholders la conformità di tutte (o anche solo di un sottoinsieme) le funzionalità aggiuntive del SEPA Instant Credit Transfer (SCTInst), che potrebbero includere anche eventuali standard futuri per i pagamenti avviati tramite la scansione di un QR Code.

Aumentare la fiducia dei consumatori nei pagamenti istantanei

Nel contesto della revisione della PSD2, la Commissione europea valuterà in che misura le attuali misure di tutela dei consumatori dell’UE (ad esempio il diritto al rimborso) possano fornire ai consumatori che effettuano pagamenti istantanei l’elevato livello di protezione offerto da altri strumenti di pagamento (quali ad esempio le carte).

La Commissione valuterà l’impatto delle commissioni applicate ai consumatori per i pagamenti istantanei e, se del caso, richiederà che non siano superiori a quelle applicate per i normali bonifici.

La Commissione, eventualmente insieme alla Banca centrale europea e/o all’Autorità bancaria europea (EBA), esaminerà l’opportunità di adottare misure specifiche per migliorare l’efficacia della gestione delle crisi dei sistemi di pagamento e per garantire solide misure di attenuazione del rischio di liquidità per gli istituti finanziari potenzialmente dipesi dal rapido deflusso di fondi che potrebbe avvenire attraverso i pagamenti istantanei, in particolare quando si svolgono al di fuori del normale orario di ufficio (ossia oltre i normali cut-off time previsti dalle banche).

La Commissione indagherà inoltre sull’opportunità di adottare misure supplementari per affrontare altri rischi specifici, come il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e i reati connessi.

Un nuovo schema di pagamento istantaneo pan-europeo: in arrivo l’EPI

Negli ultimi anni sono stati compiuti progressi significativi verso un mercato europeo dei pagamenti sicuro, efficiente e integrato con l’introduzione di infrastrutture paneuropee nell’ambito dell’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA). Tuttavia, la frammentazione persiste nel modo in cui le persone pagano effettivamente, sia online che in loco nei negozi fisici.

Al fine di facilitare lo sviluppo dei pagamenti istantanei nell’Unione europea, entro la fine del 2023 la Commissione esaminerà la possibilità di proporre un nuovo marchio, accompagnato da un logo visibile, per le soluzioni di pagamento paneuropee che si renderanno conformi.

Ancorché non espressamente citato, il riferimento alla nuova iniziativa EPI (European Payment Initiative)[1] non è trascurabile.

A luglio di quest’anno, 16 banche europee hanno lanciato EPI, con lo scopo di creare una soluzione di pagamento unificata per i consumatori ed esercenti in tutta Europa, che comprenda una carta di pagamento e un digital wallet e che copra i pagamenti in negozio, online e da persona a persona, nonché i prelievi di contanti.

Dieci paesi europei hanno ancora schemi di carte domestici che non accettano carte di altri Stati membri dell’UE. Vi è altrseì un numero crescente di servizi innovativi, come i Digital Wallet, che vengono offerti solo a livello nazionale. Una siffatta situazione ha attirato iniziative da parte di attori globali che mirano a superare le carenze dei pagamenti transfrontalieri al dettaglio, costruendo nuovi ecosistemi di pagamenti separati.

Già nel novembre 2019 l’Eurosistema aveva rilanciato la propria strategia dei pagamenti al dettaglio, chiedendo una maggiore collaborazione tra gli attori europei per fornire servizi di pagamento che soddisfacessero le esigenze dei clienti europei e rafforzino l’autonomia del mercato europeo dei pagamenti al dettaglio.

L’Iniziativa EPI è una risposta a questo appello e come tale vorrebbe mirare alla progressiva sostituzione dei sistemi domestici per i pagamenti con carta, online e mobili con una carta unificata e un Digital Wallet utilizzabili in tutta Europa, eliminando così l’attuale frammentazione. Essendo basata su SCTInst, può immediatamente capitalizzare le potenti e sofisticate infrastrutture esistenti, quali il TARGET Instant Payment Settlement (TIPS) dell’Eurosistema.

La Retail Payment Strategy a supporto dei pagamenti contactless

Entro la fine del 2023 la Commissione esaminerà le modalità per facilitare l’introduzione di specifiche europee per i pagamenti con carta contactless (CPACE Common Payment Application Contactless Extensions)[2] , anche tramite programmi di finanziamento europei, a condizione che siano rispettati i relativi criteri di ammissibilità.

Inoltre, nel riesaminare la PSD2, la Commissione, in stretto coordinamento con l’EBA (European Banking Authority), rivedrà i limiti esistenti per i pagamenti contactless, al fine di trovare un equilibrio tra convenienza (in termini di usabilità e di costo) e i rischi di frode.

Modernizzazione e semplificazione dei pagamenti al punto vendita

Tra le iniziative atte a sostenere la modernizzazione e la semplificazione delle strutture di accettazione dei pagamenti presso i punti vendita fisici dell’Unione europea, rileva, ad esempio, quella di consentire ai registratori di cassa di emettere scontrini elettronici. Questo sostegno potrebbe essere ottenuto attraverso l’orientamento e la sensibilizzazione dei commercianti, in particolare delle PMI, sui modi per modernizzare e digitalizzare, anche attraverso l’uso dei Digital Innovation Hubs.

È piuttosto evidente, a giudizio dell’autore, che la smaterializzazione degli scontrini fiscali potrebbe agevolare l’integrazione dei processi di fatturazione elettronica con i sistemi di pagamento digitali[3].

Il potenziale dell’Identità Elettronica (eID) per l’autenticazione dei clienti

Al fine di facilitare l’interoperabilità transfrontaliera e nazionale, nonché per agevolare l’adempimento dei requisiti di Strong Customer Authentication (SCA) richiesti dalla PSD2 per l’accesso ai conti della propria banca e per l’avvio delle operazioni di pagamento, la Commissione esaminerà, in stretta collaborazione con EBA (European Banking Authority), le modalità per promuovere l’uso dell’Identità Digitale (eID) e le soluzioni basate su servizi fiduciari, basandosi sull’ulteriore potenziamento del regolamento eIDAS.

Chi scrive (come è noto ai più) crede da tempo ai concreti benefici che un corretto riutilizzo delle Identità Digitali potrebbe recare allo sviluppo dei servizi di pagamento. Per chi volesse approfondire,  si rimanda ad alcuni articoli, a firma dell’autore, pubblicati su PagamentiDigitali negli ultimi sei anni, fra cui: “eIDAS: un regolamento Europeo per le Identità Digitali interoperabili … ma non solo” (23 settembre 2014), con cui veniva presentato il concept “I am, then I pay” e “Cosa chiedere alla propria banca? … di aprirsi” (17 giugno 2016).

La Retail Payment Strategy in favore di un miglioramento nell’accettazione dei pagamenti digitali

Nel 2022 la Commissione realizzerà uno studio sul livello di accettazione dei pagamenti digitali nell’UE, anche da parte delle PMI e delle pubbliche amministrazioni, e per esplorare le possibili ragioni in caso di un basso livello di accettazione. Se del caso, essa potrà proporre un’azione legislativa.

Mantenimento della disponibilità di denaro della Banca Centrale, accessibilità e accettazione del contante

Nel quadro dell’Euro Legal Tender Expert Group (ELTEG), la Commissione farà il punto sugli ultimi sviluppi relativi all’accettazione e alla disponibilità di contante all’interno dell’area dell’euro con la BCE, le banche centrali nazionali e le tesorerie.

Parallelamente, seguirà da vicino i lavori sull’accesso al contante che saranno svolti sotto l’egida dell’ERPB (Euro Retail Payments Board). Tenendo conto di questi lavori, nonché delle deliberazioni ELTEG, la Commissione potrà decidere di adottare misure adeguate per proteggere l’accettazione e la disponibilità di contante in euro alla fine del 2021.

Il ruolo delle Central Bank Digital Currencies (CBDC) nella Retail Payment Strategy

Al fine di sostenere l’emissione di una moneta digitale della Banca centrale al dettaglio in euro (il c.d. “Digital Euro” di cui si è trattato anche nella prima parte di questo articolo), la Commissione lavorerà in stretta collaborazione con la BCE sugli obiettivi e le opzioni politiche e per garantire un elevato livello di complementarità tra le soluzioni di pagamento sviluppate dal settore privato e il necessario intervento delle autorità pubbliche.

Consolidamento del potenziale della PSD2

Nel solco tracciato dalla PSD2, più di 400 entità non bancarie – TPP (Third Party Payment Services Provider) – sono ad oggi stati autorizzati a fornire servizi di Payment Initiation e Account Information, e un numero crescente di banche offre a propria volta i medesimi servizi, tuttavia, il grande potenziale dell’Open Banking rimane ancora ampiamente inutilizzato. A due anni dalla sua entrata in vigore, la direttiva non ha ancora prodotto tutti i suoi effetti auspicati.

L’autenticazione forte del cliente (SCA) – in particolare nel commercio elettronico – non è ancora pienamente applicata, soprattutto a causa di una preparazione tardiva o insufficiente del mercato. L’adozione di servizi regolamentati basati sull’accesso a conti di pagamento da parte di TPP, uno dei capisaldi della PSD2, pone ancora sfide alle autorità di regolamentazione e alle parti interessate.

L’esistenza di numerosi e diversi standard di interfacce per l’accesso ai conti basati su API, nonché le molteplici differenti funzionalità supportate dagli stessi, ha rappresentato una sfida per i TPP, in particolare per quelli che erano già in attività prima della PSD2. Questi prestatori di servizi di pagamento hanno dovuto integrare e adattare la loro attività alle diverse specifiche tecniche e alle differenti customer journeys per accedere ai conti di pagamento.

La Commissione, nel ribadire la propria forte convinzione del potenziale dell’Open Banking, è determinata a consolidare ulteriormente le previsioni della PSD2. Continuerà, pertanto, a collaborare con l’EBA per garantire l’eliminazione degli ostacoli ( in alcuni casi surrettiziamente imposti)   ai servizi dei TPP e per promuovere un dialogo costruttivo tra tutte le parti interessate.

In particolare, la Commissione sosterrà il completamento dei lavori relativi al “SEPA API Access Scheme”[4], avviato nel 2019 sotto l’egida dell’ERPB (Euro Retail Payments Board).

Alla fine del 2021, la Commissione avvierà una revisione completa dell’applicazione e dell’impatto della PSD2, sulla base della quale, come annunciato nella strategia di Digital Finance di cui abbiamo trattato nella prima parte di questo articolo, prevede di presentare una proposta legislativa per un nuovo framework di Open Finance entro la metà del 2022.

Garanzia di un elevato livello di sicurezza per i pagamenti al dettaglio in Europa

In stretto coordinamento con l’Autorità bancaria europea (EBA) la Commissione monitorerà attentamente l’attuazione dei requisiti di Strong Customer Authentication (SCA).

Nella revisione della PSD2, farà un bilancio dell’impatto dell’autenticazione forte dei clienti sul livello di frode nei pagamenti nell’UE ed esaminerà se sia opportuno prendere in considerazione misure supplementari per affrontare nuovi tipi di frode, in particolare per quanto riguarda i pagamenti istantanei.

Nell’ambito di Digital Finance Strategy, come analizzato nella prima parte di questo articolo, la Commissione ha proposto anche un regolamento sulla resilienza digitale per i settori finanziari in tutta l’Unione, al fine di migliorare la gestione del rischio ICT di vari istituti finanziari, compresi i fornitori di servizi di pagamento. Questa iniziativa è coerente con la direttiva sulle infrastrutture critiche europee (ECI[5]).

Consolidamento della SEPA

La Commissione ricorda alle autorità nazionali competenti gli obblighi di applicazione del regolamento SEPA. Si aspetta che esse indaghino e pongano rapidamente rimedio a tutte le violazioni del regolamento ponendo immediatamente fine alle attività illegali e imponendo sanzioni adeguate.

La Commissione seguirà da vicino i casi di non conformità e avvierà le procedure di infrazione eventualmente necessarie.

Sistemi di vigilanza “future proof”

Al fine di affrontare adeguatamente i potenziali rischi posti dai servizi non regolamentati, garantire una maggiore coerenza nei vari interventi legislativi relativi ai pagamenti al dettaglio e promuovere una solida vigilanza e supervisione, la Commissione intende:

  1. nell’ambito del processo di revisione della direttiva sui servizi di pagamento (PSD2), valutare eventuali nuovi rischi derivanti dai servizi non regolamentati, in particolare i servizi tecnici ausiliari alla fornitura di servizi di pagamento o di moneta elettronica regolamentati, e stimare se e come questi rischi possano essere mitigati al meglio, anche sottoponendo i fornitori di servizi ausiliari o le entità esternalizzate a una vigilanza diretta. Ciò potrebbe essere fatto facendo rientrare determinate attività nell’ambito di applicazione della PSD2, ove giustificato. La Commissione valuterà inoltre l’adeguatezza delle esenzioni elencate nella PSD2 e stimerà la necessità di modificare i requisiti prudenziali, operativi e di tutela dei consumatori;
  2. nell’ambito del riesame della PSD2, allineerà i due framework normativi della PSD2 e della direttiva sulla moneta elettronica (EMD2), includendo l’emissione di moneta elettronica come servizio di pagamento nella PSD2;
  3. nell’ambito della proposta di regolamento sul mercato dei cryptoasset di cui si è trattato nella prima parte di questo articolo, assoggettare gli emittenti di token di moneta elettronica a disposizioni aggiuntive che integrino la direttiva EMD2.

La Retail Payment Strategy e il riesame della SFD (Settlement Finality Directive)

Nel quadro della revisione SFD (che sarà avviata nel quarto trimestre del 2020), la Commissione prenderà in considerazione la possibilità di estendere l’ambito di applicazione della direttiva per includere istituti di moneta elettronica e gli istituti di pagamento, fatta salva un’adeguata vigilanza e l’attenuazione dei rischi.

Accesso alle infrastrutture tecniche necessarie

La Commissione ritiene che i prestatori di servizi di pagamento europei dovrebbero essere in grado di sviluppare e offrire a tutti gli utenti europei, senza indebite restrizioni, soluzioni di pagamento innovative utilizzando tutte le infrastrutture tecniche pertinenti, a condizioni di accesso eque, ragionevoli e non discriminatorie.

A tal proposito, la Commissione esaminerà l’opportunità di proporre una legislazione volta a garantire il diritto di accesso, a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie, alle infrastrutture tecniche ritenute necessarie per sostenere la fornitura di servizi di pagamento

Tale legislazione terrebbe debitamente conto dei potenziali rischi per la sicurezza e di altri rischi che detto accesso potrebbe comportare. In particolare, stabilirebbe i criteri per identificare le infrastrutture tecniche necessarie e determinare a chi e a quali condizioni dovrebbero essere concessi i diritti di accesso.

Efficientamento dei pagamenti internazionali e delle rimesse di denaro

Ove possibile, la Commissione si aspetta che i gestori dei sistemi di pagamento interessati, in particolare quando la giurisdizione del destinatario ha adottato anche sistemi di pagamento istantaneo, facilitino i collegamenti tra i sistemi europei come TARGET Instant Payment System (TIPS) o RT1 e i sistemi di pagamento istantaneo di paesi terzi, purché questi ultimi beneficino di un livello adeguato di protezione dei consumatori, di frode e di prevenzione del riciclaggio e finanziamento del terrorismo e misure di attenuazione dei rischi di interdipendenze.

La Commissione chiede l’attuazione, al più tardi entro la fine del 2022, di standard internazionali globali, come la norma ISO 20022 , che facilitino l’inclusione di dati più significativi nei messaggi di pagamento.

Per aumentare ulteriormente la trasparenza delle transazioni transfrontaliere, la Commissione incoraggia i prestatori di servizi di pagamento a utilizzare la Global Payment Initiative (GPI) di SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication), che facilita la tracciabilità dei pagamenti transfrontalieri per gli istituti partecipanti in tempo reale.

Un ampio uso del tracker permetterebbe ai prestatori di servizi di pagamento originari di stimare e comunicare al pagatore il tempo massimo di esecuzione di un pagamento transfrontaliero. La Commissione valuterà, nel quadro del riesame della PSD2 , se la trasparenza delle operazioni internazionali transfrontaliere debba essere ulteriormente migliorata.

Poiché i pagamenti istantanei diventeranno la “nuova normalità” anche a livello internazionale, la Commissione valuterà, nel contesto del riesame della PSD2 , l’opportunità di richiedere che il tempo massimo di esecuzione nelle operazioni “two-leg” si applichi anche alle operazioni “one-leg “[6].

In merito alle rimesse, tutte le azioni strategiche già menzionate possono facilitare i flussi transfrontalieri e quindi anche le stesse possono essere vantaggiose.

Inoltre:

  • La Commissione incoraggia le iniziative degli Stati membri a sostenere il settore delle rimesse, a condizione che i fornitori di servizi di rimesse si impegnino a ridurre progressivamente il costo dei servizi nel tempo;
  • Nel quadro della politica di sviluppo dell’UE, la Commissione sosterrà iniziative analoghe alla SEPA in raggruppamenti regionali di paesi a basso e medio reddito e, nei casi pertinenti, la possibilità per i paesi terzi di aderire alla SEPA (ad esempio nei Balcani occidentali e nei paesi orientali vicini);
  • La Commissione, infine, promuoverà l’accesso ai conti di pagamento nei paesi a basso e medio reddito, il che faciliterà anche la digitalizzazione delle rimesse.

Gli sviluppi dei pagamenti digitali al dettaglio indirizzati dalla nuova strategia europea annunciata il 24 settembre 2020, unitamente al portato innovativo della strategia su Digital Finance di cui si è trattato nella prima parte di questo articolo, hanno, all’avviso dell’autore, le potenzialità per esprimere tutto il loro potenziale nell’arco dei prossimi dieci anni.

PagamentiDigitali seguirà con attenzione l’evoluzione dei progressi normativi, avendo cura di offrire al lettore strumenti che possano consentirgli di comprendere e valutare le opportunità che in essi rinvengono.

Stay tuned!

NOTE


[1] EPI è l’acronimo che sostituisce il precedente PEPSI (Pan Europen Payment System Initiative) il consorzio di banche per offrire una alternativa europea ai circuiti delle carte di pagamento.

[2] CPACE è in fase di sviluppo come risultato di alcuni schemi di carte europei che hanno avuto difficoltà ad accedere al kernel contactless sviluppato da schemi di carte internazionali.

[3] Per approfondimenti sul tema si può vedere anche “REQUEST-TO-PAY: UN’OPPORTUNITÀ PER INNOVARE LE USER EXPERIENCE FULL DIGITAL”, webinar dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano – R. Garavaglia – 17 giugno 2020.

[4] Si veda al riguardo il report “I nuovi scenari di sviluppo strategico post PSD2 nel settore Innovative Payments” – R. Garavaglia – 19 giugno 2020 – Osservatori Digital Innovation – School of Management del Politecnico di Milano.

[5] Proposta di direttiva del Consiglio relativa all’individuazione e alla designazione delle infrastrutture critiche europee e alla valutazione della necessità di migliorarne la protezione (c.d. “Direttiva ECI”).

[6] Le cosiddette “operazioni a una sola tratta” (one-leg) sono le operazioni in cui il prestatore di servizi di pagamento del beneficiario o del pagatore si trova al di fuori dell’Unione.

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