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Normativa sull’eCommerce: cosa bisogna sapere

Le regole da seguire per aprire il proprio eCommerce: come adempiere agli aspetti fiscali, le regole per la promozione e la pubblicità e per tutelare i diritti dei consumatori

Pubblicato il 18 Ott 2023

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L’evoluzione e la diffusione dell’eCommerce hanno portato, negli ultimi anni, a un progressivo aggiornamento della normativa che tiene conto della specificità delle vendite online e degli strumenti resi disponibili grazie alla digitalizzazione. Il primo aspetto da considerare è che, in via generale, l’eCommerce deve seguire la normativa a cui sono soggette tutte le attività commerciali. La definizione di eCommerce, infatti, comprende le transazioni e scambi di beni che avvengono grazie alla tecnologia digitale. Possono essere di tre tipi: B2B, business to business; B2C, business to consumer: C2C, consumer to consumer.

Come avviene nel commercio “tradizionale”, dunque, anche per l’eCommerce B2B e B2C va rispettata una precisa normativa per aprire la propria attività, per adempiere agli aspetti fiscali, per la promozione e la pubblicità, per tutelare i diritti dei consumatori. A tutto ciò si aggiunge l’attenzione alla sicurezza dei dati che vengono trattati online e una specifica normativa che si riferisce alle nuove possibilità date dalla digitalizzazione.

Normativa eCommerce: come aprire lo store

Quando si apre un’attività eCommerce è necessario aprire una partita IVA dedicata e l’iscrizione al Registro delle Imprese. Va inoltre presentata al Comune della sede legale, la SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività, documento che ha efficacia immediata. Occorre infine aprire la posizione Inail e Inps per dipendenti e lavoratori esterni.

Inoltre, nel caso di vendite nei Paesi Ue, va completata l’iscrizione all’apposito registro Vat Information Exchange System (VIES

Va quindi comunicato in modo tempestivo all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo web dello store online, l’indirizzo di posta elettronica, un recapito telefonico e i dati dell’IP.

Normativa e-commerce: cosa indicare sul sito

I dati relativi all’identità del venditore, cioè nome e ragione sociale dell’e-commerce, l’indirizzo fisico e il riferimento email (e capitale sociale versato nel caso di srl o spa), devono essere visibili sul sito e-commerce, motivo per cui solitamente vengono riportati nel footer della pagina web.

Analogamente, devono essere chiaramente indicati i termini e le condizioni generali di vendita, che devono comprendere in modo esplicito i diritti e i doveri dell’acquirente. Inoltre, per quanto riguarda l’e-commerce B2C, in base all’art. 49 del Codice del Consumo, vanno anche indicate altre informazioni obbligatorie, fra cui i prezzi comprensivi di imposte; le spese di spedizione e consegna, le modalità di pagamento, le modalità e i tempi di consegna, l’informazione sul diritto di recesso. Spesso si inserisce una check box prima della conclusione dell’ordine online, per sancire l’accettazione da parte del cliente dei termini e condizioni generali di vendita.

Inoltre, la normativa e-commerce prevede l’obbligo di indicare le caratteristiche del prodotto o servizio offerto. La scheda descrittiva deve indicare: il prezzo e le condizioni di vendita, la dicitura “IVA inclusa”, le caratteristiche principali che definiscono e descrivono il prodotto, la sua disponibilità alla vendita immediata o l’eventuale indisponibilità; in caso di sconto, va indicato il prezzo iniziale, la percentuale di scontistica applicata e il prezzo finale.

Infine, il sito eCommerce deve riportare la Privacy policy in cui si esplicita come vengono trattati i date dell’utente e la Cookie Policy che, in ottemperanza al GDPR (General Data Protection Regulation, il regolamento sulla protezione di dati), definisce i cookies utilizzati.

normativa eCommerce

La protezione dei dati personali nell’e-commerce: le norme da seguire

Come anticipato, occorre indicare chiaramente Privacy Policy e Cookie Policy.

Il primo documento deve essere realizzato in base alle indicazioni del GDPR e, in particolare, rispettare i requisiti di chiarezza, trasparenza, accessibilità da parte degli utenti, oltre al fatto che deve essere sempre aggiornato. Le informazioni che la Privacy Policy deve indicare comprendono: l’indicazione del titolare del trattamento dei dati, il tipo di dati raccolti e le sue finalità, che devono essere esplicite e legittime (ad esempio, marketing, statistiche, …); la base giuridica del trattamento; se i dati vengono trattati da terze parti; i diritti degli utenti.

La Cookie Policy invece deve informare l’utente rispetto alle finalità per cui vengono scaricati i cookie nel momento della navigazione. I cookie sono di due tipi:

  • cookie tecnici, per ottimizzare l’utilizzo del sito. Vengono impostati direttamente all’interno dell’eCommerce
  • cookie di profilazione, per tracciare i percorsi di navigazione da parte del cliente, le abitudini di acquisto, le parti più cliccate, e possono essere gestiti da terze parti. In questo caso è necessaria una check box per il consenso informato da parte dell’utente

Normativa e-commerce: gli aspetti fiscali

Come ogni attività, anche l’eCommerce dovrà provvedere alla trasmissione telematica quotidiana dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate.

Per quanto riguarda la gestione dell’IVA, è necessario seguire la normativa di riferimento che varia se si tratta di B2B o B2C e che adotta regole diverse in base al mercato di riferimento (interno, intracomunitario, extra UE…).

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La tutela dei consumatori

Come in ogni attività commerciale, anche per quanto riguarda la normativa e-commerce i consumatori sono tutelati dal Codice del Consumo: emanato con il Decreto legislativo n. 206 del 6 settembre 2005, contiene tutte le disposizioni sulla tutela dei consumatori e recepisce la maggior parte delle disposizioni emanate dall’Unione Europea per la protezione del consumatore.

Le ultime modifiche sono state introdotte con la Direttiva UE 2019/2116, la Direttiva Omnibus, che è stata recepita con il Decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023. L’obiettivo della normativa è rafforzare la tutela dei consumatori nel caso di clausole vessatorie, pratiche commerciali scorrette, concorrenza sleale o comunicazioni commerciali non veritiere.

Le principali novità introdotte riguardano la definizione di nuove pratiche commerciali sleali e ingannevoli, fra cui la “dual quality”; l’obbligo di fornire un’informazione più trasparente nei confronti del consumatore negli annunci di riduzione del prezzo; la modifica del regime sanzionatorio, che viene armonizzato a livello europeo.

Più in generale, la normativa eCommerce prevede che, una volta terminata la procedura di acquisto online, il cliente riceva la mail di conferma e riepilogo dell’ordine. Tale comunicazione contiene informazioni importanti a tutela del consumatore, come il riepilogo dei prodotti comprati, il prezzo complessivo, comprensivo di imposte, le spese di spedizione o altri costi aggiuntivi, l’informazione sul diritto di recesso e le sue modalità, le condizioni generali di vendita.

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