Open banking, le Api aprono la strada alla collaborazione banche-fintech

Pubblicato il 18 Lug 2017

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L’utilizzo di Open Api si appresta ad apportare nuovi benefici in termini di efficienza e di miglioramenti per i clienti finali, utilizzando al massimo la capacità e l’inventiva che terze parti esterne possono apportare al settore dei servizi finanziari. La conclusione a cui giunge l’ultimo studio dello Swift Institute, istituto della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications presieduto da un consiglio di esperti accademici e del mondo finanziario, apre una prospettiva di collaborazione interessante fra il mercato tradizionale delle banche e quello innovativo del fintech.

Secondo Markos Zachariadis e Pinar Ozcan della Warwick Business School, autori dello studio “The Api Economy and Digital Transformation in Financial Services: The case of Open Banking” le istituzioni finanziarie, per le startup fintech, le aziende tech e le autorità di vigilanza hanno davanti sfide di grandi rilevanza, che potrebbero essere meglio affrontate facendo leva sull’utilizzo di piattaforme Api. La direttiva europea Psd2 (Payment Services Directive), spiegano gli esperti, dovrebbe aprire ulteriormente il mercato europeo dei pagamenti entro la fine del 2017 e incentivare la competizione, soprattutto nell’area pagamenti e in particolare in quella dei digital payment.

La ricerca, che analizza inizialmente le teorie più rilevanti alla base della nascita di nuove strutture organizzative e modelli di business nell’era digitale, prevede uno scenario di grande fermento. “Le Api pubbliche sono un ottimo esempio di come le banche siano oggi attivamente coinvolte nel processo di innovazione ed evoluzione dei servizi finanziari – commenta Peter Ware, Director dello Swift Institute -. L’implementazione delle Api pubbliche comporterà un cambiamento nell’organizzazione e nella struttura del modello di servizi finanziari come li abbiamo finora conosciuti”. Dallo studio emerge una situazione particolare per le grandi istituzioni che possono fare delle sfide che inevitabilmente devono affrontare un veicolo attivo di riduzione delle incertezze, diventando primi utilizzatori delle innovazioni tecnologiche e quindi avvantaggiarsi dell’evoluzione digitale.

Il progetto di ricerca è stato originariamente suggerito dal NatWest al Swift Institute. Marion King, che della banca commerciale UK è Director of Payments, sostiene che “l’open banking e lo sviluppo di ecosistemi Api sono iniziative interessanti che consentiranno ai consumatori di trarre vantaggio da nuovi prodotti e servizi che andranno a migliorare la gestione delle loro finanze”. I clienti degli istituti, aggiunge King, “hanno infatti bisogno di servizi semplici, sicuri e applicabili e solo con l’utilizzo dell’open banking e delle Api combinate con le strategie esplorate in questo documento di ricerca, i fornitori saranno in grado di offrire I prodotti innovativi e i servizi che i clienti si aspettano”.

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