CRIF e Fido hanno lanciato l’algoritmo TrustScore. Si tratta di un modello di valutazione del rischio che intende promuovere l’inclusione finanziaria dei consumatori e aiutare le banche a combattere le frodi del credito.
Eccome come funziona.
I punti di forza dell’algoritmo TrustScore
Arriva TrustScore, un algoritmo che migliora l’onboarding nei processi full digital ovvero che avvengono totalmente online. Lo hanno co-sviluppato CRIF e Fido.
L’algoritmo TrustScore rappresenta un nuovo modello di valutare il rischio di frode creditizia nel corso dell’operatività online dei consumatori.
TrustScore punta a promuovere l’inclusione finanziaria della clientela retail in maniera sicura, offrendo uno strumento della valutazione rischio di frode creditizia agli intermediari finanziari. Essi potranno dunque aumentare il tasso di accettazione anche per i consumatori senza uno storico creditizio.
Come funziona l’algoritmo TrustScore
Nel dettaglio, Fido analizza centinaia di segnali digitali, compresi i dati alternativi:
- indirizzo di posta elettronica;
- numero di telefono;
- indirizzo IP;
- browser.
In seguito Fido applicherà queste informazioni al nuovo indicatore co-sviluppato con CRIF, per aiutare i clienti degli intermediari finanziari a migliorare e accelerare la loro esperienza di onboarding.
Lo strumento vuole essere strategico negli ambiti sempre più numerosi, i cui processi di richiesta e accettazione del prodotto di credito o finanziario sono full digital.
Gli obiettivi di CRIF e Fido
CRIF, con quartier generale a Bologna, è l’azienda specializzata in sistemi di credit e business information e soluzioni avanzate in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking, mentre Fido si occupa di sistemi di analisi dei digital footprint.
TrustScore è frutto della combinazione tra l’esperienza trentennale di CRIF nel settore della previsione e del monitoraggio dei rischi finanziari e la piattaforma di Fido.
Infatti la piattaforma di Fido utilizza i digital footprint per la valutazione del rischio e dell’affidabilità digitale degli utenti: rappresenta un servizio complementare a sostegno dei metodi classici di valutazione.
“Il modello sviluppato insieme a CRIF”, ha dichiarato Marko Maras, CEO di Fido, “risulterà fondamentale per tutte le aziende che vendono prodotti finanziari online. L’obiettivo è proprio quello di potenziare ulteriormente gli strumenti di verifica grazie all’utilizzo di dati alternativi”.