Sisal: «Nuovi investimenti per spingere i pagamenti elettronici nel 2015»

Pubblicato il 17 Ott 2014

Alessandro Longo

Maurizio Santacroce, Direttore Payments and Services Sisal Group

Nel 2015 continuerà un grande piano di investimenti sui pagamenti elettronici, dopo il grosso sforzo già fatto nel 2014- con 10 milioni di euro- per dotare di 40 mila Pos tutta la propria rete di punti vendita (tra bar, tabacchi ed edicole). Questa è la strategia che ha in mente SisalPay, come ci dice Maurizio Santacroce, direttore Payments and Services Sisal Group.

I servizi di pagamento, del resto, sono già pari al 50 per cento del volume d’affari dell’intero gruppo Sisal. In 5 anni SisalPay ha raggiunto 6 miliardi di fatturato, 12 milioni di consumatori, un’offerta di circa 500 servizi, quasi 100 partner e una rete di oltre 40 mila punti di vendita tra bar, tabacchi e edicole.

Quale è la vostra strategia sui pagamenti digitali? Dove state andando?

La strategia di SisalPay da sempre si basa sull’intercettare i mutevoli desiderata dei consumatori al fine di rispondere e anticipare i bisogni nell’ambito dei pagamenti e servizi. Per fare ciò ci avvaliamo da sempre di indagini e ricerche dalle quali, appunto, è emersa chiara la diffusa volontà dei consumatori di effettuare i pagamenti con l’ausilio della moneta elettronica. A questa tendenza abbiamo risposto con un significativo investimento di 10 milioni di euro che ci ha permesso di coprire la nostra rete di punti vendita dotandola di una infrastruttura di 40 mila Pos NFC di ultima generazione. Anche lato online payments abbiamo investito nella creazione di una piattaforma per pagamenti fruibile sia via internet che in versione mobile. È chiaro però che in questo momento i consumatori sono più interessati ad effettuare i propri pagamenti sul canale fisico con bancomat e carta di credito.

È interessante questa volontà a pagare in modo elettronico, che emergerebbe dai vostri sondaggi… Sappiamo infatti che l’Italia ha un grosso ritardo da scontare, su questo fronte, rispetto al resto d’Europa.

Seppur sia vero che in Italia siamo indietro dal punto di vista del numero di transazioni con moneta elettronica nei pagamenti di tutti i giorni è altrettanto vero che il numero di carte pro capite è in linea se non superiore alla media europea. Ciò significa che il potenziale di sviluppo è concreto e, infatti, il trend di crescita è interessante. Abbiamo finito questa estate l’installazione dei Pos sulla rete e abbiamo rilevato subito una rapida adozione da parte dei consumatori. Significa che se le aziende investono per semplificare i metodi di pagamento e renderli più accessibili, poi i consumatori seguono volentieri.

Cosa avete in serbo per il futuro?

Non posso dare i dettagli dei prossimi piani, ma continueremo con questa strategia di investimenti significativi per abilitare i pagamenti via mobile e internet. Di conseguenza, ci aspettiamo nel 2015 una progressiva crescita di adozione di bancomat e carte di credito. Per ora abbiamo investito in infrastruttura tecnologica; nel 2015 lo faremo in comunicazione. Inoltre, investiremo nei pagamenti online, dove vediamo che c’è un interesse da parte dei consumatori. Anche se non si può parlare ancora di una richiesta forte, come c’è invece per la possibilità di utilizzare carte di credito e bancomat sulla rete SisalPay fatta di edicole, ricevitorie e tabacchi.

Sulla piattaforma online che state facendo?

Abbiamo sviluppato una piattaforma per gestire i pagamenti, già utilizzata da migliaia di consumatori. Sicuramente continueremo ad investire su questo canale, dato che in futuro coinvolgerà un pubblico sempre più ampio.

E come pensate di cambiare la cose?

Continueremo ad investire e pianificare attraverso i canali digitali, in linea con la piattaforma online e quindi con i suoi utenti, ma manterremo parallelamente la comunicazione sui canali più tradizionali per continuare a parlare con quei consumatori che utilizzano i nostri servizi sul canale fisico.

Ma da parte delle aziende vedete un’evoluzione dell’interesse verso i pagamenti digitali?

L’interesse segue un’evoluzione lenta e diversificata a seconda delle aziende. Alcune sono più reattive di altre. Credo che l’accelerazione sarà guidata dalle mutate esigenze dei consumatori, che poi spingeranno le aziende ad adeguarsi.

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