Auriga: banche pronte a cambiare il modello di business

Su fronte degli ATM, in particolare, le banche appaiono pronte a investire, per arricchire questi dispositivi di nuove funzionalità hi-tech

Pubblicato il 26 Feb 2019

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La maggioranza degli istituti finanziari è ancora legata a un modello tradizionale di banca, ma entro i prossimi anni sono attese una serie di novità, in particolar modo sul fronte degli ATM, in un’ottica di integrazione e di miglioramento del modello esistente. Lo evidenzia una ricerca condotta da ATM Marketplace per Auriga su circa 150 istituti finanziari in tutto il mondo, tra cui l’Italia, per la maggioranza di dimensione medio-piccola.  Gli ATM, utilizzati dalla maggioranza delle banche considerate dall’indagine, sono destinati a cambiare particolarmente nei prossimi tre anni. Oggi solo il 23% delle banche prevede transazioni contactless, ma il 47% pensa di introdurle nei prossimi 3 anni; inoltre i cosiddetti “PIN service” (cambio o sblocco del PIN) attualmente sono offerti dal 30% delle banche, mentre il 47%, prevede di averli nella propria offerta entro i prossimi 3 anni. Discorso simile vale per le campagne mirate di marketing, che attualmente sono tra le funzioni degli ASD/ASST del 33% delle banche, mentre il 46% progetta di implementarle entro il successivo triennio.

Molta attenzione è riservata dal mondo bancario al tema dei Big data: attualmente il 58% degli istituti finanziari utilizza funzionalità predittive basate su data analytics per supportare le proprie strategie di business, ma nei prossimi 3 anni quasi la totalità degli istituti (80%) dichiara che implementerà questo tipo di funzionalità nel proprio business. In quest’ottica non stupisce che il 75% delle banche reputi i Big Data analytics come l’investimento tecnologico più importante dei prossimi 3 anni. In cima alle priorità c’è anche l’open banking: il 71% infatti dichiara che si aprirà ad una piattaforma di questo tipo. I benefici previsti sono quelli di offrire nuovi prodotti e servizi a i clienti (71%), segue poi una riduzione del time to market per servizi e prodotti (58%).

“Notiamo un mercato globale in lenta ma costante evoluzione. Ci sono realtà più avanti nell’innovazione, altre invece ancora più tradizionaliste, in tutti i casi però vediamo dei trend univoci che guidano l’innovazione e che riguarderanno tutti gli istituti – commenta Vincenzo Fiore, CEO di Auriga – . Le opportunità offerte dalle nuove tecnologie costituiscono un elemento competitivo importante, chi saprà coglierle meglio e più rapidamente guadagnerà certamente un vantaggio sulle altre”.

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