I mobile POS di SumUp portano il cashless in edicola

Da oggi le edicole del circuito PrimaEdicola potranno dotarsi dei POS SumUp, comprandoli online, sia per accettare i pagamenti digitali che venderli al cliente finale abbracciando la rivoluzione cashless in corso in Italia dal 2020

Pubblicato il 29 Apr 2021

Edicola Montano lucino

SumUp, fintech specializzata nel settore dei terminali di pagamento mobile, e m-dis Distribuzione Media S.p.A. (di proprietà di RCS mediagroup), principale distributore nazionale di quotidiani e periodici, stringono una partnership strategica per portare i pagamenti digitali e i lettori di carte mobili nei SumUp Point aderenti fra le 15mila edicole iscritte a PrimaEdicola. Adesso, tramite il portale primaedicola.it, le edicole del circuito possono acquistare prodotti non editoriali di marca, come i POS di SumUp, da rivendere ai clienti finali, ma anche offrire servizi innovativi come esaudire la richiesta di arretrati editoriali e prenotare collezioni non ancora uscite sul mercato, oltre al ritiro e reso degli ordini e-commerce, le attivazioni di SIM telefoniche ed il pagamento di multe e bollette.

Il modello di business delle edicole continua a cambiare

La strategia consiste nel valorizzare il ruolo delle edicole: sempre aperte, anche durante i lockdown, sono tradizionalmente integrate nel quartiere e legate alla comunità, ben riconoscibili, costituendo uno dei cardini di riferimento del commercio di prossimità. E dopo un periodo di crisi legato al calo delle vendite dei giornali, il modello di business ha preso atto dei cambiamenti sociali ed economici in corso nel Paese, portando i chioschi a vivere una trasformazione digitale che li guiderà nel diventare veri e propri hub multiservizio, in grado di contribuire attivamente ad una “città intelligente”.

La collaborazione con SumUp completa il cerchio ed espande le potenzialità commerciali delle edicole dove ora è possibile sia pagare con carta i propri acquisti, che comprare uno dei POS mobili in modo semplice ed immediato e iniziare ad accettare pagamenti elettronici ovunque e in ogni momento, godendo di un servizio facile e senza costi nascosti. Inoltre, la partnership con m-dis favorisce la capillarità di SumUp sul territorio grazie all’elevato numero di edicole coinvolte, alimentando l’obiettivo di avvicinarsi sempre di più a chiunque faccia impresa, nella grande metropoli sino al piccolo borgo di montagna.

“Il fiore all’occhiello tecnologico dell’attività cominciata lo scorso luglio quando m-dis ha integrato in primaedicola.it il primo e-commerce B2B rivolto alle 15.000 edicole PrimaEdicola sul quale proponiamo un catalogo studiato per il circuito, in cui ora si trova anche l’offerta esclusiva SumUp. I prodotti proposti sono di aziende di primario standing che identificano nelle edicole dei negozi di prossimità in cui veicolare la vendita dei loro prodotti al consumatore finale grazie all’efficienza della logistica editoriale” aggiunge Andrea Liso, Amministratore Delegato di m-dis.

I segni della rivoluzione cashless in Italia

La modernizzazione e la digitalizzazione di un esercizio tradizionale come quello dell’edicola rappresentano un’ulteriore conferma della rivoluzione “cashless” esplosa in Italia a partire dal 2020, introducendo una serie di vantaggi fra cui rapidità e semplicità nello sbrigare le commissioni più veloci “on the go” mentre si torna a casa, o si va a prendere il caffè con i colleghi.

La volontà di evitare i contanti per ridurre al minimo il rischio di contagio ha accelerato nell’ultimo anno la spinta verso i pagamenti cashless: nel 2020 l’Osservatorio sugli Innovative Payments del Politecnico di Milano ha stimato un valore tra i 74 e gli 80 miliardi di euro solo per i pagamenti contactless, – quelli più moderni – dato in forte crescita rispetto ai 63 miliardi del 2019. Il settore dei pagamenti elettronici nel complesso ha registrato un’impennata, seguendo un trend lento, ma costante: le operazioni effettuate da privati sono raddoppiate passando, nello stesso periodo, da circa 500 milioni a oltre 1 miliardo, segno che i titolari hanno imparato a usare le proprie carte per operazioni via via più piccole e quotidiane (fonte: Banca d’Italia).

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