Le PMI italiane sono pronte ad abbracciare la digitalizzazione a partire dall’ecosistema dei pagamenti. È quanto emerge dalla ricerca Mastercard “Conoscere le PMI, ripensare le esperienze di pagamento”, che analizza come il tessuto imprenditoriale italiano stia cambiando passo nell’adozione di strumenti e soluzioni tecnologiche capaci di migliorare la gestione del business.
Nonostante permangano alcune criticità – dalla ricerca di nuovi strumenti di pagamento alla necessità di una maggiore protezione contro gli attacchi informatici, fino a una più diffusa consapevolezza sull’intelligenza artificiale – il messaggio è chiaro: il futuro delle PMI è sempre più digitale.
Indice degli argomenti
Incassi: carta protagonista nel B2C, bonifico re nel B2B
Dal lato degli incassi, le PMI privilegiano i pagamenti immediati con carta, ma con differenze significative tra B2C e B2B. Nel rapporto con i consumatori finali, sono le abitudini dei clienti a guidare le scelte: la carta è citata dal 67% delle imprese.
Nel B2B, invece, lo scenario cambia radicalmente. Qui domina il bonifico, utilizzato dal 91% delle PMI, mentre l’uso della carta scende al 28%. Eppure, la ricerca evidenzia una crescente consapevolezza dei benefici dei pagamenti digitali sulla salute finanziaria delle aziende: chi utilizza il POS registra meno ritardi nei pagamenti (27% contro il 37% di chi non lo usa), con un vantaggio ancora più marcato nel B2B (24% contro il 55% delle imprese senza POS).
Spese aziendali: il bonifico resiste, le carte faticano a decollare
Passando ai pagamenti effettuati dalle PMI, il bonifico resta lo strumento dominante per le spese aziendali: viene utilizzato nel 67% dei casi per i servizi professionali, nel 59% per l’acquisto di materie prime e nel 48% per le forniture.
Le carte aziendali, pensate per semplificare e rendere più efficiente la gestione delle spese, rimangono concentrate soprattutto nelle imprese più strutturate: il 94% di queste ne possiede almeno una.
Tuttavia, anche quando disponibili, il loro utilizzo è spesso parziale. Il 53% delle PMI continua infatti a usare la carta personale per alcune spese di business, come viaggi e trasferte.
Carte virtuali, credito agile e loyalty: l’innovazione che convince
Quando le PMI entrano in contatto con soluzioni più innovative, l’interesse cresce rapidamente. Le carte virtuali attirano il 25% delle imprese, percentuale che sale fino al 40% tra le aziende di medie dimensioni, soprattutto per la gestione di spese occasionali o legate alle trasferte.
Ancora più forte è l’attenzione verso programmi di loyalty e rewards collegati alle carte aziendali, che interessano il 68% delle PMI.
Anche l’accesso al credito evolve: il 46% delle imprese guarda con favore a soluzioni agili, digitali e dinamiche, come linee di credito o fidi temporanei.
A frenare questo potenziale, però, resta un gap comunicativo: il 29% dei liberi professionisti dichiara di non ricevere alcuna informazione o promozione sulle carte aziendali dal proprio partner finanziario.
Cybersecurity: una priorità crescente, ma non per tutti
Guardando al futuro, emergono due priorità chiave per le PMI italiane: protezione dai rischi emergenti e supporto all’innovazione. La sicurezza informatica resta una delle minacce più rilevanti. Tra le imprese che vendono online, il 32% ha già subito un cyberattacco, con conseguenze che vanno dal blocco dell’attività alla perdita di dati e a danni economici.
Sul fronte della protezione, però, si registra un segnale incoraggiante: il 30% delle PMI ha già attivato una copertura assicurativa contro i rischi informatici e un ulteriore 39% si dichiara interessato. Restano forti barriere soprattutto tra i liberi professionisti, l’85% dei quali è ancora privo di assicurazione cyber, frenati da costi percepiti elevati, bassa priorità, dubbi sull’utilità e scarsa chiarezza delle offerte.
Intelligenza artificiale: da promessa a realtà operativa
Oltre alla protezione, le PMI mostrano una curiosità concreta verso l’innovazione tecnologica, in particolare l’intelligenza artificiale. Le percezioni sono diversificate: il 26% la considera un’opportunità strategica per migliorare efficienza e competitività, il 24% ne riconosce la rilevanza, mentre il 18% la ritiene ancora marginale.
Il dato più sorprendente riguarda però l’adozione reale: il 54% delle PMI utilizza già soluzioni di intelligenza artificiale nel proprio business. Un ulteriore 16% prevede di adottarle nel breve termine, mentre solo il 30% resta completamente fuori da questa trasformazione.
Il ruolo dei partner finanziari nella crescita digitale

“Lo studio traccia un ritratto affascinante e complesso dell’imprenditoria italiana. Le PMI italiane non resistono al cambiamento, lo accolgono. Chiedono però partner che li guidino con semplicità, dinamicità e supporto concreto – commenta Luca Corti, country manager Italia di Mastercard. “In un ecosistema digitale sempre più complesso, il nostro ruolo è quello di fornire strumenti affidabili e personalizzabili che rispondano alle esigenze specifiche delle imprese e favoriscano una conoscenza condivisa, garantendo spazi sicuri, resilienti e trasparenti. La nostra responsabilità, adesso, è essere il partner che guida questo cambiamento, ripensando il ruolo della finanza nella costruzione di un’economia digitale più inclusiva e mettendo le PMI nelle condizioni di prosperare.”






