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PMI italiane, la svolta digitale passa da pagamenti, sicurezza e AI



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Una ricerca Mastercard fotografa un tessuto imprenditoriale sempre più consapevole del valore degli strumenti digitali. Dai pagamenti elettronici alla cybersecurity, fino all’adozione concreta dell’intelligenza artificiale, le PMI italiane accelerano sull’innovazione, chiedendo partner finanziari più semplici, dinamici e vicini ai bisogni reali del business

Pubblicato il 15 dic 2025



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Le PMI italiane sono pronte ad abbracciare la digitalizzazione a partire dall’ecosistema dei pagamenti. È quanto emerge dalla ricerca Mastercard “Conoscere le PMI, ripensare le esperienze di pagamento”, che analizza come il tessuto imprenditoriale italiano stia cambiando passo nell’adozione di strumenti e soluzioni tecnologiche capaci di migliorare la gestione del business.

Nonostante permangano alcune criticità – dalla ricerca di nuovi strumenti di pagamento alla necessità di una maggiore protezione contro gli attacchi informatici, fino a una più diffusa consapevolezza sull’intelligenza artificiale – il messaggio è chiaro: il futuro delle PMI è sempre più digitale.


Incassi: carta protagonista nel B2C, bonifico re nel B2B

Dal lato degli incassi, le PMI privilegiano i pagamenti immediati con carta, ma con differenze significative tra B2C e B2B. Nel rapporto con i consumatori finali, sono le abitudini dei clienti a guidare le scelte: la carta è citata dal 67% delle imprese.

Nel B2B, invece, lo scenario cambia radicalmente. Qui domina il bonifico, utilizzato dal 91% delle PMI, mentre l’uso della carta scende al 28%. Eppure, la ricerca evidenzia una crescente consapevolezza dei benefici dei pagamenti digitali sulla salute finanziaria delle aziende: chi utilizza il POS registra meno ritardi nei pagamenti (27% contro il 37% di chi non lo usa), con un vantaggio ancora più marcato nel B2B (24% contro il 55% delle imprese senza POS).


Spese aziendali: il bonifico resiste, le carte faticano a decollare

Passando ai pagamenti effettuati dalle PMI, il bonifico resta lo strumento dominante per le spese aziendali: viene utilizzato nel 67% dei casi per i servizi professionali, nel 59% per l’acquisto di materie prime e nel 48% per le forniture.

Le carte aziendali, pensate per semplificare e rendere più efficiente la gestione delle spese, rimangono concentrate soprattutto nelle imprese più strutturate: il 94% di queste ne possiede almeno una.

Tuttavia, anche quando disponibili, il loro utilizzo è spesso parziale. Il 53% delle PMI continua infatti a usare la carta personale per alcune spese di business, come viaggi e trasferte.


Carte virtuali, credito agile e loyalty: l’innovazione che convince

Quando le PMI entrano in contatto con soluzioni più innovative, l’interesse cresce rapidamente. Le carte virtuali attirano il 25% delle imprese, percentuale che sale fino al 40% tra le aziende di medie dimensioni, soprattutto per la gestione di spese occasionali o legate alle trasferte.

Ancora più forte è l’attenzione verso programmi di loyalty e rewards collegati alle carte aziendali, che interessano il 68% delle PMI.

Anche l’accesso al credito evolve: il 46% delle imprese guarda con favore a soluzioni agili, digitali e dinamiche, come linee di credito o fidi temporanei.

A frenare questo potenziale, però, resta un gap comunicativo: il 29% dei liberi professionisti dichiara di non ricevere alcuna informazione o promozione sulle carte aziendali dal proprio partner finanziario.


Cybersecurity: una priorità crescente, ma non per tutti

Guardando al futuro, emergono due priorità chiave per le PMI italiane: protezione dai rischi emergenti e supporto all’innovazione. La sicurezza informatica resta una delle minacce più rilevanti. Tra le imprese che vendono online, il 32% ha già subito un cyberattacco, con conseguenze che vanno dal blocco dell’attività alla perdita di dati e a danni economici.

Sul fronte della protezione, però, si registra un segnale incoraggiante: il 30% delle PMI ha già attivato una copertura assicurativa contro i rischi informatici e un ulteriore 39% si dichiara interessato. Restano forti barriere soprattutto tra i liberi professionisti, l’85% dei quali è ancora privo di assicurazione cyber, frenati da costi percepiti elevati, bassa priorità, dubbi sull’utilità e scarsa chiarezza delle offerte.


Intelligenza artificiale: da promessa a realtà operativa

Oltre alla protezione, le PMI mostrano una curiosità concreta verso l’innovazione tecnologica, in particolare l’intelligenza artificiale. Le percezioni sono diversificate: il 26% la considera un’opportunità strategica per migliorare efficienza e competitività, il 24% ne riconosce la rilevanza, mentre il 18% la ritiene ancora marginale.

Il dato più sorprendente riguarda però l’adozione reale: il 54% delle PMI utilizza già soluzioni di intelligenza artificiale nel proprio business. Un ulteriore 16% prevede di adottarle nel breve termine, mentre solo il 30% resta completamente fuori da questa trasformazione.


Il ruolo dei partner finanziari nella crescita digitale

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Luca Corti

“Lo studio traccia un ritratto affascinante e complesso dell’imprenditoria italiana. Le PMI italiane non resistono al cambiamento, lo accolgono. Chiedono però partner che li guidino con semplicità, dinamicità e supporto concreto – commenta Luca Corti, country manager Italia di Mastercard. “In un ecosistema digitale sempre più complesso, il nostro ruolo è quello di fornire strumenti affidabili e personalizzabili che rispondano alle esigenze specifiche delle imprese e favoriscano una conoscenza condivisa, garantendo spazi sicuri, resilienti e trasparenti. La nostra responsabilità, adesso, è essere il partner che guida questo cambiamento, ripensando il ruolo della finanza nella costruzione di un’economia digitale più inclusiva e mettendo le PMI nelle condizioni di prosperare.”

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