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Pos per il negozio: come scegliere il migliore per l’esercente e per il cliente



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Il punto di vista di Argentea sull’evoluzione del terminale per i pagamenti digitali, le tendenze in atto, i vantaggi

Pubblicato il 8 nov 2023



Offerte POS per il Business: guida alla scelta e consigli utili

Con Pos si intende letteralmente point of sale, cioè un punto di vendita; in pratica, si tratta del dispositivo concepito per accettare pagamenti con carta di credito, debito o prepagata. Dai primi anni Ottanta – quando è stata emessa la prima carta bancomat – ad oggi, il Pos si è evoluto molto, accompagnando la rivoluzione digitale nei sistemi di pagamento. Il Pos è diventato un sistema sempre più articolato che permette non solo di effettuare pagamenti ma anche di gestire la cassa in modo affidabile e veloce.

A raccontare questa trasformazione, a mettere in luce le tendenze in atto e a evidenziare le caratteristiche che un Pos deve avere per soddisfare le esigenze di clienti ed esercenti, è Ilaria Bongiovanni, Chief Sales Officer di Argentea. La società italiana, nata a Trento pochi anni dopo il primo bancomat, nel 1985, è da sempre un partner tecnologico affidabile per adottare i pagamenti elettronici in modo efficace e integrato con i software aziendali.

Pos, i fattori che contribuiscono ad accelerare lo sviluppo tecnologico

In generale, l’innovazione tecnologica è un fatto innanzitutto culturale che è direttamente proporzionale alla fiducia riposta nei nuovi sistemi e ai vantaggi da essa generati. Da una parte, i vantaggi nell’uso del Pos sono evidenti: adotta sistemi di sicurezza ben definiti, non c’è il rischio di perdere denaro come avviene per i contanti, è possibile monitorare la situazione in tempo reale.

Dall’altra, in Italia l’uso del contante resta molto alto, anche se negli ultimi anni si sta riducendo costantemente. Qual è stato, dunque, il fattore determinante nell’adozione sempre più massiccia del Pos?

“Un elemento centrale è stato il miglioramento delle connessioni informatiche – spiega Ilaria Bongiovanni – perché, grazie a una connessione stabile, è possibile migliorare la percezione di affidabilità e sicurezza dei sistemi di pagamento elettronici”.

Il flusso di pagamento con il Pos prevede, infatti, una prima fase in cui il terminale richiede l’autorizzazione al pagamento, per inviare poi un messaggio di conferma della transazione avvenuta. Se in questo primo passaggio la connessione del Pos si interrompe, viene comunque inviato il messaggio di richiesta di autorizzazione (non di accettazione) al cliente: questo genera la percezione errata che sia comunque avvenuto uno scambio di denaro, nonostante non sia stata effettuata la transazione, e contribuisce a diffondere la sensazione di una scarsa fiducia da parte del cliente.

Viceversa, una connessione stabile contribuisce a rendere l’intero processo più fluido, veloce e immediato.

Un altro fattore che si è rivelato un potente acceleratore dei trend di sviluppo di soluzioni “smart”, utilizzabili comodamente anche da remoto o al di fuori del luogo di vendita fisico, è stata l’emergenza pandemica: “Grazie anche ai contributi stanziati a supporto della transizione tecnologica delle aziende per fronteggiare la pandemia – ricorda la Chief Sales Officer di Argentea – il miglioramento dell’infrastruttura informatica è cresciuto di pari passo con la necessità di evitare il contatto diretto con il contante: una necessità che si è tradotta, da parte dei clienti, in una maggior familiarità con i sistemi di pagamento contactless, ha consolidato l’abitudine ai pagamenti in mobilità e sicuramente ha contribuito all’accelerazione nello sviluppo tecnologico dei Pos”.

Con il Pos pagamenti più sicuri e veloci

La reticenza a utilizzare sistemi di pagamento elettronici, però, non è solo un tratto riscontrato da parte degli utenti. Se la confidenza degli utenti ha più a che fare con l’abitudine e la fiducia, una certa diffidenza si riscontra anche da parte degli esercenti, anche se dipende più dalla mancanza di una conoscenza puntuale dello strumento Pos e dei suoi vantaggi.

“Solitamente, il primo punto di riferimento degli esercenti per il Pos è la banca, che però rivende il servizio dell’acquirer – spiega Bongiovanni -, ecco perché è possibile che manchi un trasferimento di informazioni più dettagliate sul funzionamento del Pos, che potrebbero invece andare a beneficio di una maggior consapevolezza da parte dell’esercente”.

Un esempio significativo in questo senso riguarda la sicurezza: “Forse non tutti sanno che a partire dal 1° gennaio 2024 cambieranno le norme per aumentare la sicurezza nelle transazioni tramite Pos”, prosegue Bongiovanni. Dopo la richiesta del pin definita per transazioni fino a 25 euro, soglia poi innalzata a 50 euro, ora diventa obbligatoria la SCA, Strong Customer Authentication, per evitare il rischio di poter effettuare tante piccole transazioni senza pin che, in caso di furto, si possono tradurre complessivamente in un grande danno.

La nuova normativa prevede un massimo di 5 operazioni sotto i 50 euro effettuabili senza pin, che viene richiesto alla sesta; inoltre viene richiesta l’autenticazione se sono state effettuate più operazioni fino a raggiungere l’importo complessivo di 150 euro.

“Ecco, quindi che utilizzare il Pos si traduce concretamente in una maggiore sicurezza e in un maggior controllo, grazie alla completa tracciatura della moneta elettronica: tutti vantaggi che l’uso del contante non può offrire”, conclude Bongiovanni.

Pos, l’evoluzione della specie

La digitalizzazione ha spinto il Pos a evolversi rapidamente, affiancando al pagamento funzioni aggiuntive e correlate, come l’integrazione con gli aspetti gestionali della cassa: “Questa evoluzione è stata particolarmente significativa per la GDO – spiega Ilaria Bongiovanni – perché ha permesso di evitare errori di digitazione, riducendo gli inconvenienti che, per le grandi catene, sono notevoli. In questo modo è possibile evitare storni, ridurre disagi da parte del cliente e diminuire il rischio di perdita di fiducia che questo disagio può causare”.

Inoltre, la nuova tendenza in atto sta portando i costruttori di Pos a orientarsi verso l’utilizzo dei sistemi Android, “una soluzione che permette di effettuare, attraverso il terminale Pos, i pagamenti e di ospitare applicazioni terze utili al punto vendita, come ad esempio la app per la fatturazione elettronica, direttamente dal Pos”, aggiunge Bongiovanni.

Un altro grande vantaggio dei Pos Android rispetto ai terminali legacy è la possibilità di attivare la teleassistenza da remoto direttamente sul terminale, supportando così in modo efficace e in diretta l’esercente.

Infine, viene sempre più richiesta la possibilità di prevedere la rateizzazione del pagamento grazie all’implementazione dei sistemi Buy Now Pay Later. Una tendenza particolarmente apprezzata sia dal cliente, che può utilizzare la carta di credito per rateizzare il pagamento e aumentare così lo scontrino medio, sia dall’esercente, che così offre una possibilità di pagamento più interessante che il contante non potrebbe realizzare.

Come scegliere il Pos: i requisiti più richiesti

Velocità, affidabilità e controllo sono fra le caratteristiche maggiormente apprezzate”, spiega Bongiovanni. Per gli utenti è rilevante essere subito avvisati dell’effettuato pagamento mentre per gli esercenti è importante avere un maggior controllo: “Con il nostro sistema, l’esercente, tramite la dashboard web, può monitorare in tempo reale i movimenti; si può incrementare così la visibilità raggruppata degli incassi e come sono composti, ad esempio controllare quanto influiscono i buoni pasto sul totale degli incassi”.

Un Pos evoluto, che offre maggior controllo e di conseguenza maggior fiducia, è il primo requisito richiesto. Un altro vantaggio ricercato da parte degli esercenti è la valenza strategica di uno strumento che, in un unico dispositivo, può fornire una visione complessiva della gestione cassa.

Un altro elemento rilevante, infatti, è la possibilità di far confluire tutti i servizi all’interno di un unico Pos. “Il business di Argentea si è orientato negli anni a fornire un servizio più ampio, che punta sull’accettazione di tutti gli emettitori di buoni pasto tramite Pos – precisa Ilaria Bongiovanni. Questo servizio, che ha riscontrato grande successo nella GDO, sarà reso disponibile anche agli esercenti di dimensioni più ridotte, per poter rispondere alla richiesta di poter disporre, in un unico Pos, del servizio multi-banca, dell’accettazione di buoni pasto e dell’accettazione di alternative payment”.

Articolo realizzato in collaborazione con Argentea

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