In discussione al Senato un emendamento sull’obbligo di Pagamenti elettronici nell’emergenza sanitaria

Un emendamento di Italia Viva prevede l’obbligo di utilizzo degli strumenti digitali per tutti i soggetti che vendono prodotti o servizi, anche di natura professionale

Pubblicato il 06 Apr 2020

pagamenti digitali 2022

I pagamenti elettronici possono essere un mezzo efficace per aiutare a contrastare l’emergenza Coronavirus, grazie alla loro capacità di ridurre il contatti e aumentare la distanza sociale necessaria per contenere l’emergenza. In questo senso anche la politica si sta iniziando ad accorgere della necessità di promuovere ulteriormente questi strumenti:  in questa direzione va anche un emendamento presentato da Italia Viva,che prevede che i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, siano obbligati ad accettare unicamente pagamenti effettuati attraverso carte di debito e carte di credito, anche digitali, ovvero bonifici bancari, per 30 giorni a decorrere dall’entrata in vigore della legge. L’emendamento prevede che per l’abbattimento dei costi di installazione dei dispositivi necessari per l’accettazione di pagamenti elettronici, sia istituito un apposito Fondo con una dotazione pari a 5 milioni di euro nel 2020.

L’iniziativa è stata apprezzata da Maurizio Pimpinella, presidente di APSP: “In questa fase in particolare, l’educazione digitale e i pagamenti elettronici agevolano l’educazione sanitaria. Incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, soprattutto se contactless o, meglio ancora, tramite smartphone, nei territori maggiormente colpiti dal contagio, anche attraverso la costituzione di un fondo dedicato agli esercenti per l’abbattimento dei costi di installazione dei dispositivi – come previsto da un emendamento del gruppo parlamentare di Italia Viva al Senato al decreto Cura Italia attualmente in fase di discussione – è un atto di buon senso che va nella direzione che abbiamo tracciato da anni, ma dev’essere un’azione adeguatamente sostenuta dall’informazione a tutti  i livelli, soprattutto quella televisiva, dato che la televisione arriva nelle case di tutti gli italiani”. Secondo l’associazione, infatti, nel nostro Paese circa metà delle transazioni vengono fatte ancora in contanti, dunque esiste un problema di inclusione sociale e finanziaria che riguarda milioni di cittadini.  In particolare appartenenti alle categorie più deboli come quella degli anziani – hanno bisogno di sostegno ed informazione, per non accentuare il digital divide esistente, conseguenza di tecnologie deboli in molte parti del Paese.

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