PayTipper: così l’emergenza Covid ha frenato i pagamenti digitali nella PA

L’emergenza sanitaria ha rallentato la piena implementazione di PagoPA, ma la strada della digitalizzazione dei pagamenti nel pubblico appare comunque tracciata

Pubblicato il 23 Nov 2020

Angelo Grampa, AD di PayTipper-Gruppo EnelX
Angelo Grampa, AD di PayTipper-Gruppo EnelX

In un periodo in cui si parla tantissimo della necessità della digitalizzazione dei pagamenti, come sta rispondendo la pubblica amministrazione? Secondo Angelo Grampa, amministratore delegato di Paytipper-Gruppo Enel X, società specializzata nei servizi di pagamento, il bilancio è in chiaroscuro, a causa dell’emergenza sanitaria in atto: “Il nostro punto di osservazione è piuttosto significativo, dal momento che intermediamo circa 10 milioni di pagamenti su PagoPA ogni anno. Abbiamo osservato che da parte del pubblico c’è stato sicuramente un utilizzo maggiore dei sistemi di pagamenti elettronici rispetto al contante. Se guardiamo però specificatamente alla PA, l’emergenza Covid in realtà è stata forse un freno alla diffusione degli strumenti di pagamento elettronici, perché le amministrazioni pubbliche in questo si sono trovate ad avere altre priorità da gestire, rallentando così alcuni progetti che erano in fase di sviluppo interessante. Tra questi, in particolare, l’adesione al sistema PagoPa che è il motore fondamentale per lo sviluppo dei pagamenti digitali nella pubblica amministrazione”.

Gli effetti dello slittamento di PagoPA

In effetti, proprio a causa dell’emergenza sanitaria, il Governo ha stabilito il posticipo dell’obbligatorietà di adesione al sistema PagoPa al 28/2/21 (rispetto al precedente 30 giugno 2020), proprio perché le pubbliche amministrazioni non avevano la possibilità di gestire questo passaggio in un momento così difficile. Oltre agli ostacoli legati alla situazione contingente, è indubbio come la completa adozione del sistema PagoPa si scontri con alcune resistenze culturali tipiche del settore pubblico: “Le Pa hanno paura a lanciarsi in questa nuova opportunità forse perché non sono abituate a considerarla come tale. Piuttosto, la vedono come un ulteriore obbligo, mentre in realtà l’intero processo può essere affrontato in maniera abbastanza semplice, garantendo benefici anche per singole pubbliche amministrazioni: PagoPa, infatti, risolve automaticamente tutta una serie di problematiche di riconciliazione e rendicontazione che sicuramente rappresentano per molte amministrazioni pubbliche un oggettivo problema”, sottolinea Grampa.

PayTipper: soluzioni semplici e compliant con la normativa

La domanda che aleggia in questo periodo di ripresa della pandemia, è se la nuova scadenza di febbraio 2021 sarà rispettata o se sarà necessario introdurre un nuovo posticipo: “Prima della deroga e anche nei mesi post lockdown abbiamo assistito a un’attività intensa da parte delle PA per perfezionare la propria adesione, che non deve essere soltanto formale ma anche sostanziale, ossia i pagamenti elettronici devono transitare attraverso gli appositi nodi previsti dal sistema PagoPa. Sulla scadenza del febbraio 2021 posso dire soltanto che noi lavoriamo a stretto contatto con il mondo PagoPa, che senz’altro vede questa scadenza come una data limite. Anche se certo non è possibile escludere nulla data l’emergenza in atto”. Rinvio o meno, è certo che la digitalizzazione dei pagamenti nella Pubblica amministrazione, oltre che da un’adesione formale al sistema PagoPa, passa anche da alcuni passaggi estremamente concreti. Ad esempio, per accettare i pagamenti elettronici dei cittadini-utenti occorrono dei Pos appositi, che siano compliant con l’impostazione stabilita da PagoPa a giugno di quest’anno. “In questo ambito PayTipper può dire la sua: abbiamo già da qualche mese una soluzione compliant con la normativa, disponibile a prezzi accessibili per qualsiasi pubblica amministrazione, che ha anche il vantaggio di essere completamente plug & play, cioè pronta a funzionare non appena viene installato il Pos. Per questa soluzione abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse anche da parte di tantissime pubbliche amministrazioni. Inoltre, la stiamo veicolando anche attraverso canali diversi rispetto a quelli abituali. Ad esempio, avviando delle sinergie con la nostra capogruppo Enel X, che è già caratterizzata da una forte presenza in ambito Pa. Più in generale posso dire PayTipper è sempre al fianco delle Pa per offrire delle soluzioni che siano immediatamente compliant e disponibili, con costi accessibili, fornendo così il nostro contributo alla digitalizzazione dei pagamenti in Italia”.

Il contributo positivo del piano Cashless

Un ulteriore apporto è stato fornito anche all’ambizioso progetto cashless del Governo: PayTipper ha infatti fatto parte del panel di operatori consultati. “Il nostro giudizio sul piano è estremamente positivo, perché affronta per la prima volta il dibattutissimo problema della scarsa diffusione dei pagamenti elettronici nel nostro paese. L’Italia vive infatti paradosso: abbiamo tantissimi Pos installati negli esercizi commerciali, moltissime carte nelle tasche dei consumatori ma davvero poche transazioni. Per la prima volta il Governo affronta il problema cercando di creare un tangibile vantaggio per il consumatore che utilizza lo strumento di pagamento elettronico. Negli anni scorsi, invece, si era guardato soprattutto all’utilità di questi strumenti per la sorveglianza fiscale e la lotta all’evasione. Dal nostro punto di vista questo approccio costituiva un grandissimo errore, dal momento che occorre parlare soprattutto dei vantaggi per i consumatori, a partire dalla sicurezza. Il pagamento elettronico, in qualsiasi sua forma, è di per sé protetto da qualsiasi frode, perché riesce ad assicurare al consumatore la certezza di essere rimborsato, al contrario dei contanti”.

In attesa del varo definitivo del piano Cashless del Governo (destinato anche questo a uno slittamento a causa dell’emergenza), nelle scorse settimane c’è da segnalare il lancio di Enel X Pay, la carta del gruppo Enel X che – tra le varie funzioni – in futuro permetterà ai clienti di aderire automaticamente al progetto governativo con pochi click sull’app dedicata. Sempre sul fronte pubblico, nel futuro PayTipper punta molto alla diffusione di PagoPA anche tra le utility, realtà che sinora hanno poco sfruttato questo canale. Più in prospettiva, PayTipper punta a proporsi come operatore double play, dunque non più soltanto come prestatore di servizi di pagamento per PagoPA, ma anche come vero e proprio intermediario tecnologico per i soggetti partecipanti.

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