Pagamenti digitali a 268 MLD€, nel 2020 accelerano contactless e wearable

Il calo dei consumi causato dalla pandemia penalizza lo sviluppo dei digital payments che aumentano però la penetrazione rispetto al contante passando dal 29 al 33% del mercato. Dinamiche positive per i servizi legati al payment per gestire le esigenze di social distancing, consegne a domicilio e nuove forme di relazione con i clienti. Resta critica la distanza dagli altri paesi europei

Pubblicato il 13 Mar 2021

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Per l’industria dei pagamenti digitali il 2020 rappresenta un anno da leggere in chiaroscuro. L’effetto Covid ha mostrato quanto i digital payment possano contribuire ad affrontare e risolvere situazioni critiche come nel caso del social distancing o dell’abilitazione di modalità di transazioni per quelle imprese e quegli esercenti che volevano salire sul “treno in corsa” dell’ecommerce. Ma nello stesso tempo, come ben sappiamo, la pandemia ha frenato i consumi e con i consumi ha ridotto gli spazi di sviluppo dei pagamenti digitali in tanti ambiti che sono stati fortemente penalizzati dalle misure di riduzione dei rischi. Settori come il turismo, come la ristorazione e l’ospitalità o servizi come la mobilità che stavano accelerando l’utilizzo di pagamenti innovativi hanno subìto una brusca e pesante frenata. Al netto di questa riduzione consumi che è stimata nell’ordine del 13% la penetrazione dei pagamenti digitali  rispetto al contante è aumentata passando dal 29% al 33% del mercato. Un passo in avanti, ma è ancora poco soprattutto se si guarda a come si stanno muovendo gli altri mercati e gli altri paesi. Il convegno dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di MilanoInnovative Payments: da alternativa a necessità” ha permesso di fare il punto sulla situazione nel nostro paese a partire dalla lettura in “scale di grigio” di una evoluzione verso il digitale che vede purtroppo il nostro paese nelle ultime posizioni della “classifica” europea delle transazioni con carta pro-capite. L’analisi della Banca Centrale Europea relativa al 2019 ci dice infatti che abbiamo solo tre paesi  “alle nostre spalle”, vale a dire Germania, Romania e Bulgaria  e che presentano peraltro una dinamica di crescita migliore della nostra.

Pagamenti digitali in leggera flessione, ma aumenta la penetrazione rispetto al contante

In termini assoluto il 2020 dell’industria dei pagamenti digitali ha visto una leggera regressione dell’ordine dello 0,7% rispetto al 2019. Ma il dato che va a comporre i 268 miliardi di € di digital payment registrati lo scorso anno nasconde una serie di fenomeni estremamente interessanti che lasciano ben sperare in un rilancio nel corso del 2021. Prima di tutto, come già detto, con qualcosa come 5,2 miliardi di transazioni, i pagamenti digitali hanno visto aumentare la loro quota rispetto al contante nel portfolio delle transazioni degli italiani. Ma a parte questo progresso il 2020 ha visto dinamiche molto interessanti con la crescita del contactless come risposta alla domandi di user experience, come modalità di pagamento capace di rispondere alle limitazione che hanno accompagnato il social distancing e alle nuove abitudini che sono emerse con il Covid19. La possibilità di pagare mantenendo “le distanze” è comodo e soprattutto sicuro ed è un fenomeno che cresce del 29% e arriva a superare gli 81 miliardi di euro. Ancora più significativa la crescita dei pagamenti innovativi gestiti tramite smartphone e wearable che crescono dell’80% per un valore di 3,4 miliardi.

Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments ha sottolineato le prospettive di sviluppo futuro per il contactless anche per i benefici che dovrebbero arrivare grazie all’innalzamento della soglia da 25 a 50€ entro la quale sarà possibile gestire il pagamento senza digitare il PIN e dunque senza entrare in contatto con il POS.

La crescita dell’ecommerce e lo sviluppo del mobile

Un altro fenomeno che ha visto il contributo dei pagamenti nell’affrontare le limitazioni legate al Covid19 riguarda tutto il mondo legato all’ecommerce. Ovviamente così come il commercio elettronico ha tratto benefici dalla necessità dei consumatori di utilizzare i marketplace per tanti acquisti che non potevano essere effettuati presso i punti vendita fisici. I pagamenti online hanno beneficiato della crescita del 31% del comparto ecommerce nel 2020. Ancora una colta il tema della user experience ha contribuito a determinare la spinta verso il mondo mobile che supera il pc come strumento per effettuare gli acquisti online e i pagamenti. Con 15,65 miliardi di euro il mondo smartphone rappresenta il 51% del totale del mondo ecommerce. Anche per questo la parola chiave per capire gli sviluppi dei pagamenti digitali nel corso del 2020 è facilità d’uso. Facilità per i consumatori e facilità anche per tanti esercenti che si sono trovati nella condizione di dover introdurre nel portfolio di attività anche delle proposte di gestione di servizi in “modalità” ecommerce, ad esempio per gestire consegne a domicilio o per fornire servizi a distanza. A fronte di questi nuovi bisogni l’industria dei pagamenti ha reagito mettendo a disposizione soluzioni come Pay by link per gestire il pagamento tramite l’invio di un link via SMS o chat o con il supporto di un Mobile Wallet. La sfida per tanti esercenti e per i provider di pagamenti digitali è stata quella di abilitare e supportare la trasformazione di tante attività, spesso in aziende di piccole o piccolissime dimensioni con la massima semplificazione di strumenti e processi.

Le difficoltà di turismo, trasporti pubblici e consumi “fuoricasa” rallentano i Mobile payment

Purtroppo davanti a un ecommerce che segna una crescita brillante, il 2020 ha anche consegnato una dinamica decisamente critica per tanti altri settori. Il “fuoricasa” e tutto il settore dell’”Ho.Re.Ca” ha vissuto e sta vivendo una lunga stagione critica che ha evidentemente ridotto le possibilità di utilizzo dei pagamenti digitali. Un altro fenomeno che aveva visto una sorta di “simbiosi” tra l’innovazione a livello di gestione della mobilità e l’innovazione nei servizi di pagamento è quello della smart mobility. I pagamenti da mobile legati alla gestione di servizi di mobilità diminuisce in modo molto consistente e passa da da 252 milioni di euro a 157 milioni di euro. L’acquisto di titoli di viaggio scende del 32%, diminuiscono gli spostamenti in auto e diminuiscono i pagamenti legati ai parcheggi che segnano una contrazione del 13%, il prezzo più alto lo pagano la sharing mobility che cala del 43% e i pagamenti legati ai servizi di taxi che crollano del 52%.Una doppia dinamica per il mondo Mobile che però presenta un saldo positivo grazie anche alla crescita dei pagamenti legati a bollette e ricariche telefoniche che crescono del 30% e che permettono al Mobile Payment “fuori dal negozio” di chiudere il 2020 con una crescita del 15% e con volumi a 1,3 miliardi di euro.

In qualità di “Osservato speciale” il Piano Cashless è tornato in discussione anche a livello politico. Le opinioni sui risultati ottenuti sono contrastanti. I numeri assoluti non sono convincenti, ma resta una iniziativa che ha affrontato la grande sfida di cambiare le abitudini di pagamento degli italiani che mostrano peraltro non poche resistenze. Secondo Ivano Asaro, Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments il Piano Cashless resta un segnale positivo anche se soffre di una serie di limitazioni. Ma il tema vero riguarda la possibilità e la capacità di fare in modo che i segnali positivi che sono emersi nel corso del 2020, nell’ambito del contactless, dei wearable, del mobile, possano consolidarsi appunto a livello di nuove abitudini di pagamento ed entrare nella quotidianità di cittadini e consumatori.

Immagine fornita da Shutterstock

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