Digital bank: aumenta la fiducia degli italiani, quello che conta sono i servizi innovativi

L’Ufficio Studi HYPE ha condotto una survey su un campione rappresentativo dei 900 mila clienti per capire cosa spinge a scegliere un conto totalmente digitale rispetto ad uno tradizionale e viceversa

Pubblicato il 05 Nov 2019

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Dei 900.ooo utenti HYPE (qui una presentazione del servizio), l’82.7% possiede un conto corrente anche in un istituto tradizionale, ma nel corso dell’ultimo anno oltre la metà (56,7%) si è recato fisicamente in filiale al massimo due volte. Il 63,4% dei 2.228 rispondenti è pronto ad affidare parte dei propri investimenti ad una realtà digital only sebbene per “una somma contenuta”. Il 99,7% considera la customer experience un valore fondamentale nella scelta della gestione digitale del proprio conto. Tra i servizi e le funzionalità più attese nel prossimo futuro ci sono le formule di cashback immediato, la gestione degli investimenti e la possibilità di stipulare assicurazioni istantanee.

Queste sono alcune delle evidenze di un sondaggio svolto dall’Ufficio Studi HYPE, soluzione digitale per una gestione semplice ed efficiente del denaro, che ha indagato la natura dei driver che guidano i clienti nella scelta di uno specifico operatore nel mondo variegato dell’offerta bancaria retail, l’entità del valore aggiunto attribuito all’offerta di stampo tradizionale e le qualità apprezzate delle nuove soluzioni a cui non si riesce più a rinunciare.

“I clienti della banca di oggi, soprattutto le nuove generazioni under 30, dimostrano di essere soggetti evoluti, che sanno valutare a 360 gradi l’offerta di opportunità che il mercato offre e scelgono lo strumento più adatto alla singola necessità, in una gestione della propria liquidità sempre più personalizzata. La competizione oggi si gioca non tanto sui costi quanto su servizi innovativi a valore aggiunto. Le realtà di digital banking hanno puntato ad un’offerta ricca e in continua evoluzione. In Hype vengono sviluppati servizi sulla base di un ascolto costante del mercato, in maniera rapida ed efficace, tramite partnership con terze parti. E’ così che in pochissimo tempo abbiamo superato i 900 mila clienti attivi con più di 2 mila nuovi sottoscrittori al giorno” ha commentato Antonio Valitutti, General Manager di HYPE.

La fiducia verso le nuove soluzioni digitali porta alla multi-bancarizzazione

La maggior parte dei clienti sceglie sia una soluzione tradizionale, con filiali e sportelli di riferimento fisici sul territorio, sia digital bank evolute. La tendenza alla multi-bancarizzazione testimonia una suddivisione dei ruoli, che vede il cliente-utente sempre più al centro delle scelte di gestione della sua liquidità.

Se la banca tradizionale continua ad essere un punto di riferimento per i clienti, il rapporto diretto è sempre più rarefatto: oltre la metà degli utenti che ha un conto in un istituto tradizionale si è recato nella filiale fisica della propria banca al massimo 2 volte nel corso dell’ultimo anno, il 17,3% fino a 4 volte e il 12,6% ha una frequentazione costante della filiale, con oltre 8 visite/anno.

Relativamente alla fiducia, quel “trust” che costituisce per le banche tradizionali un vantaggio competitivo consolidato negli anni e un terreno di sfida vergine per le nuove realtà del fintech, la questione su quale tipo di realtà ne meriti in misura maggiore ha lasciato indifferente il 44,9% degli utenti.

Anche l’utente evoluto e digital oriented sembra avere ancora necessità di interiorizzare la smaterializzazione del rapporto ma è più che pronto a esplorare la possibilità di affidare i propri investimenti a una realtà digital only, quindi senza sedi fisiche: “per una somma contenuta” il 63,4%, la maggior parte il 15,6%, tutti gli investimenti il 5,6%. I resistenti, che non farebbero mai un passo del genere, sono solo il 15,5%.

Digital bank: contano i servizi innovativi a valore aggiunto

Per quanto concerne le ragioni che spingono ad aprire un conto all digital, da affiancare nella maggior parte dei casi a un conto tradizionale, l’audience si divide in quattro macro aree di sensibilità:

  1. il 31,5% è spinto dalla possibilità di “tenere tutto sotto controllo” attraverso la praticità di utilizzo del proprio smartphone;
  2. il 21,2% dalla comodità di non dover recarsi in filiale;
  3. il 31,3% è mosso dalla convenienza economica della proposta HYPE (completamente gratuita nella formula HYPE Start, che consente la gestione di un conto fino a un massimo di 2.500 euro; un euro al mese per la soluzione HYPE Plus, con conto fino a 50.000 euro);
  4. il 16,1% ritiene di godere di “servizi migliori” dalla challenger bank.

Confrontando le funzionalità HYPE con quelle dell’home banking di un conto tradizionale, a fare la differenza sono i servizi di pagamento, sia online (35,4%) sia in negozio (17,9%). Terza voce di preferenza riguarda la funzione Obiettivi (10,6%), seguita dai servizi di rendicontazione (10,5%). I servizi offerti da HYPE coprono le necessità di gestione delle finanze personali del 68% degli utenti, e solo un residuale 2,2% si trova a essere insoddisfatto. La customer experience è determinante nel rendere vincente un’app di servizi bancari: si conferma un valore “molto importante” per il 61% degli intervistati, ed è ritenuta “abbastanza importante” dal 33,7.

Tra i servizi che gli utenti vorrebbero da HYPE nell’immediato futuro figurano: la formula del cashback immediato su acquisti effettuati online o in negozio è la più richiesta (32,9%), seguita dalla possibilità di acquisto o cambio di valuta estera (17,3%). Il 15,9% di utenti si aspetta la possibilità di gestire investimenti, mentre una quota altrettanto significativa di utenti (10,6%) sarebbe attratto dalla possibilità di stipulare attraverso l’app delle assicurazioni istantanee. La banca, anche una di nuova generazione come Hype, è percepita sempre più come un riferimento nell’orizzonte più ampio della banca-assicurazione, due rami di business ormai sempre più convergenti tanto che quello tra fintech e assurtech è un tema di scenario riguarda un futuro molto prossimo.

Immagine fornita da Shutterstock.

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