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Gen Alpha e pagamenti: un ragazzo su due utilizza strumenti digitali



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Una ricerca di Fabrick e Connexia mostra come pagamenti contactless, wallet e carte prepagate siano ormai la norma tra i più giovani. Crescono però le preoccupazioni dei genitori, che chiedono più educazione finanziaria a scuola

Pubblicato il 17 dic 2025



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La Generazione Alpha cresce in un ecosistema in cui il digitale è parte integrante della quotidianità, anche quando si parla di denaro. È quanto emerge dallo studio “Gen Alpha e la nuova frontiera dei pagamenti”, realizzato da Fabrick e Connexia, che analizza comportamenti, aspettative e fattori di fiducia delle famiglie italiane nell’adozione dei pagamenti digitali.

La ricerca fotografa un cambiamento profondo: smartphone, wallet e carte prepagate non sono più strumenti innovativi, ma abitudini consolidate fin dall’infanzia.

Metodologia della ricerca

L’indagine ha coinvolto un campione di 500 genitori italiani con almeno un figlio tra i 5 e i 15 anni. Le risposte sono state raccolte tramite interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), offrendo una panoramica rappresentativa delle dinamiche familiari legate alla gestione del denaro.

I nuovi “paganti digitali”

Secondo la survey, l’89% dei bambini riceve denaro per la prima volta intorno ai 6 anni e, per un terzo di loro, questo avviene già in forma digitale. In media, il 50% dei ragazzi utilizza strumenti digitali per pagare o gestire il denaro almeno due volte al mese.

L’uso cresce con l’età: dal 37% tra i 5 e i 7 anni si arriva al 66% nella fascia 14-15 anni. Wallet digitali (50%) e carte prepagate per minori (49%) sono i metodi più diffusi, mentre le principali categorie di spesa riguardano cibo (57%), giochi online (45%) ed e-commerce (33).

Semplicità, sicurezza e flessibilità

Questo scenario rappresenta un’opportunità per i brand, sempre più chiamati a essere enabler di pagamenti. L’88% dei genitori considera fondamentale offrire funzioni di pagamento o risparmio integrate e semplici da usare, capaci di inserirsi in modo fluido nelle attività quotidiane dei ragazzi.

I principali driver individuati sono la sicurezza (36%) e la flessibilità di poter pagare ovunque (32%), elementi ormai considerati prerequisiti essenziali.

Le preoccupazioni dei genitori e il ruolo della scuola

Accanto alla diffusione dei pagamenti digitali crescono anche le preoccupazioni. Un genitore su due non si sente tranquillo nel lasciare piena autonomia ai figli: frodi online (56%), spese non controllate (45%) e accesso a contenuti non adatti (40%) sono i timori principali.

Se l’83% dei genitori parla di gestione del denaro con i figli, due su tre non si sentono adeguatamente preparati. Per questo, il 90% ritiene che la scuola debba affiancare le famiglie introducendo percorsi di educazione finanziaria, anche attraverso attività di gamification e sistemi di reward.

Fondamentali restano anche gli strumenti di controllo: notifiche in tempo reale (35%), app di parental control (34%) e funzioni di blocco o autorizzazione delle spese (30).

Uno sguardo al futuro dei pagamenti

Oggi il 70% dei genitori si dichiara soddisfatto dei servizi digitali disponibili per i più giovani, ma le aspettative per il futuro sono elevate. Il 94% vorrebbe gestire in un unico punto tutti gli strumenti finanziari della famiglia e l’85% chiede soluzioni personalizzabili. Cresce anche l’attenzione a sostenibilità ed etica dei servizi (67%).

Le app mobile sono indicate come lo strumento più utilizzato dai ragazzi nel prossimo futuro (49%), seguite da carte fisiche (19%) e wearable (16).

Innovazione, AI e Open Finance

I dati delineano uno scenario chiaro: semplicità, integrazione e sicurezza non sono più fattori distintivi, ma requisiti di base. Tuttavia, esiste ancora un divario tra aspettative degli utenti e capacità di risposta delle aziende.

Come evidenziato da una precedente survey TEHA Group per Fabrick, 7 aziende su 10 considerano strategica l’innovazione dei pagamenti, ma solo 3 su 10 hanno già avviato interventi concreti. A colmare questo gap saranno le realtà capaci di investire in Open ed Embedded Finance e di sfruttare il potenziale dell’AI.

La visione di Fabrick

Gloriana Cimmino, Chief Commercial Officer di Fabrick, sottolinea: “Per la generazione alpha, il digitale non è più semplice tecnologia: rappresenta il modo naturale attraverso il quale imparano a muoversi – anche nei pagamenti. La sfida dell’Open Finance è accompagnare e favorire questa naturalezza, rendendo i servizi finanziari semplici, sicuri e sempre più invisibili. L’Embedded Finance e gli agenti AI permettono ai brand di anticipare il bisogno di pagamenti sempre più fluidi integrandoli in tutti i momenti e i contesti in cui servono, senza attrito e senza chiedere ulteriore attenzione alle persone”, conclude Cimmino.

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