La Generazione Alpha cresce in un ecosistema in cui il digitale è parte integrante della quotidianità, anche quando si parla di denaro. È quanto emerge dallo studio “Gen Alpha e la nuova frontiera dei pagamenti”, realizzato da Fabrick e Connexia, che analizza comportamenti, aspettative e fattori di fiducia delle famiglie italiane nell’adozione dei pagamenti digitali.
La ricerca fotografa un cambiamento profondo: smartphone, wallet e carte prepagate non sono più strumenti innovativi, ma abitudini consolidate fin dall’infanzia.
Indice degli argomenti
Metodologia della ricerca
L’indagine ha coinvolto un campione di 500 genitori italiani con almeno un figlio tra i 5 e i 15 anni. Le risposte sono state raccolte tramite interviste CAWI (Computer Assisted Web Interviewing), offrendo una panoramica rappresentativa delle dinamiche familiari legate alla gestione del denaro.
I nuovi “paganti digitali”
Secondo la survey, l’89% dei bambini riceve denaro per la prima volta intorno ai 6 anni e, per un terzo di loro, questo avviene già in forma digitale. In media, il 50% dei ragazzi utilizza strumenti digitali per pagare o gestire il denaro almeno due volte al mese.
L’uso cresce con l’età: dal 37% tra i 5 e i 7 anni si arriva al 66% nella fascia 14-15 anni. Wallet digitali (50%) e carte prepagate per minori (49%) sono i metodi più diffusi, mentre le principali categorie di spesa riguardano cibo (57%), giochi online (45%) ed e-commerce (33).
Semplicità, sicurezza e flessibilità
Questo scenario rappresenta un’opportunità per i brand, sempre più chiamati a essere enabler di pagamenti. L’88% dei genitori considera fondamentale offrire funzioni di pagamento o risparmio integrate e semplici da usare, capaci di inserirsi in modo fluido nelle attività quotidiane dei ragazzi.
I principali driver individuati sono la sicurezza (36%) e la flessibilità di poter pagare ovunque (32%), elementi ormai considerati prerequisiti essenziali.
Le preoccupazioni dei genitori e il ruolo della scuola
Accanto alla diffusione dei pagamenti digitali crescono anche le preoccupazioni. Un genitore su due non si sente tranquillo nel lasciare piena autonomia ai figli: frodi online (56%), spese non controllate (45%) e accesso a contenuti non adatti (40%) sono i timori principali.
Se l’83% dei genitori parla di gestione del denaro con i figli, due su tre non si sentono adeguatamente preparati. Per questo, il 90% ritiene che la scuola debba affiancare le famiglie introducendo percorsi di educazione finanziaria, anche attraverso attività di gamification e sistemi di reward.
Fondamentali restano anche gli strumenti di controllo: notifiche in tempo reale (35%), app di parental control (34%) e funzioni di blocco o autorizzazione delle spese (30).
Uno sguardo al futuro dei pagamenti
Oggi il 70% dei genitori si dichiara soddisfatto dei servizi digitali disponibili per i più giovani, ma le aspettative per il futuro sono elevate. Il 94% vorrebbe gestire in un unico punto tutti gli strumenti finanziari della famiglia e l’85% chiede soluzioni personalizzabili. Cresce anche l’attenzione a sostenibilità ed etica dei servizi (67%).
Le app mobile sono indicate come lo strumento più utilizzato dai ragazzi nel prossimo futuro (49%), seguite da carte fisiche (19%) e wearable (16).
Innovazione, AI e Open Finance
I dati delineano uno scenario chiaro: semplicità, integrazione e sicurezza non sono più fattori distintivi, ma requisiti di base. Tuttavia, esiste ancora un divario tra aspettative degli utenti e capacità di risposta delle aziende.
Come evidenziato da una precedente survey TEHA Group per Fabrick, 7 aziende su 10 considerano strategica l’innovazione dei pagamenti, ma solo 3 su 10 hanno già avviato interventi concreti. A colmare questo gap saranno le realtà capaci di investire in Open ed Embedded Finance e di sfruttare il potenziale dell’AI.
La visione di Fabrick
Gloriana Cimmino, Chief Commercial Officer di Fabrick, sottolinea: “Per la generazione alpha, il digitale non è più semplice tecnologia: rappresenta il modo naturale attraverso il quale imparano a muoversi – anche nei pagamenti. La sfida dell’Open Finance è accompagnare e favorire questa naturalezza, rendendo i servizi finanziari semplici, sicuri e sempre più invisibili. L’Embedded Finance e gli agenti AI permettono ai brand di anticipare il bisogno di pagamenti sempre più fluidi integrandoli in tutti i momenti e i contesti in cui servono, senza attrito e senza chiedere ulteriore attenzione alle persone”, conclude Cimmino.






