L’eredità del Coronavirus: attenzione ai negozi di quartiere e al senso di comunità

L’emergenza Covid-19 ha incentivato la fiducia verso i piccoli commercianti locali, indirizzando i consumi a favore di fruttivendoli, macellerie e panifici. Gli italiani sono tra gli europei che più hanno acquisito consapevolezza di chi è più bisognoso negli ultimi tempi

Pubblicato il 10 Lug 2020

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Dopo la pandemia da Covid-19, il 70% dei consumatori italiani dichiara di essere più propenso a effettuare le spese quotidiane nel proprio quartiere e indirizza i consumi a favore di fruttivendoli, macellerie e panifici, sostenendo così la ripresa dei negozi a livello locale. Il 40% degli italiani ha scoperto nuovi negozi e fornitori in cui prima del Coronavirus non si era mai imbattuto. Un’abitudine che il 63% è deciso a mantenere anche in futuro. E’ questo il quadro che emerge da una ricerca Mastercard condotta a livello europeo e che sottolinea il ruolo chiave assunto dalle piccole attività commerciali locali durante il lockdown e il forte senso di comunità e di appartenenza emerso di conseguenza.

Michele Centemero, Country Manager Italia Mastercard, ha dichiarato: “L’emergenza Coronavirus ha rivoluzionato completamente il nostro modo di vivere, così come le nostre abitudini di consumo. Infatti, oltre ad un aumento dello shopping online, abbiamo assistito a un’attenzione crescente rivolta nei confronti dei piccoli commercianti locali. Questi svolgono un ruolo chiave soprattutto in Italia in quanto non solo forniscono beni e servizi a supporto dell’economia, ma promuovono anche uno spirito comunitario tra i residenti nelle zone limitrofe alle attività”.

La riscoperta dei piccoli negozi di quartiere e del senso di comunità

Nella fase di ripartenza dell’Italia, sono stati fondamentalmente fruttivendoli, macellerie e panifici i negozi che hanno tratto più beneficio dalla riapertura delle attività commerciali e che si prevede continueranno su questa strada nei mesi successivi. Top 3 che rimane invariata a livello europeo. Seguono caffetterie, barbieri, parrucchieri e ristoranti locali. I parrucchieri in particolare si sono aggiudicati una delle preferenze più alte da parte degli italiani, con il 39% che ha evitato tagli domestici improvvisati.

Per il 58% degli acquirenti italiani, uno dei sentimenti più diffusi è stata la nostalgia per il proprio locale o bar di riferimento, contro la media europa del 40%. Infatti, non appena è stata concessa la possibilità di acquistare cibo da asporto, italiani (31%) europei (21%) non hanno esitato a raggiungere il loro ritrovo preferito, anche con la speranza contribuire nel loro piccolo alla ripresa economica dei loro “luoghi del cuore”.

In Italia si riscontra una maggiore consapevolezza (69%) verso chi ha più bisogno, con 10 punti percentuali in più rispetto alla media europea. Inoltre, la metà dei rispondenti ha dichiarato di sentire un maggiore senso di comunità, che porta ad una maggiore propensione a salutare i vicini e ad instaurare con loro una conoscenza reciproca più approfondita. Il 49% degli italiani (contro il 32% degli europei) ha appreso anche il nome dei gestori dei piccoli negozi locali che prima non conosceva.

Immagine fornita da Shutterstock.

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