Tutti i rischi della criptovaluta di Facebook

Secondo l’associazione C4DiP il lancio di una criptovaluta da parte di Facebook potrebbe creare una serie di problemi per i consumatori, anche in riferimento alla scarsa trasparenza in materia di protezione dei dati personali dimostrata dal social media

Pubblicato il 03 Giu 2019

Che impatto potrebbe avere per gli utenti l’introduzione di una criptovaluta legata al gigante dei social media, Facebook, che potrebbe arrivare già entro il 2020? Nonostante l’obiettivo sia quello di offrire agli utenti nuovi modi, accessibili e sicuri, per effettuare pagamenti digitali, secondo l’associazione Consumers For Digital Payments (C4DiP) ci sono in realtà tutta una serie di punti da chiarire. In particolare, il rischio è che la fiducia intercorsa tra banche e consumatori potrebbe essere minata dalla grande confidenza che oggi gli utenti, e nella fattispecie i nativi digitali, hanno verso queste piattaforme digitali. Un ulteriore problema che potrebbe riguardare più da vicino i consumatori italiani è legato inoltre al gap sull’educazione finanziaria nei confronti dei pagamenti digitali e, più nello specifico, delle criptovalute. Uno strumento che risulta ancora oscuro a una larga fetta della popolazione, che in grande maggioranza resta affezionata all’uso del contante.

A preoccupare sono poi anche i vari scandali che recentemente hanno travolto Facebook sui temi della privacy e sull’utilizzo di dati sensibili per gli utenti. La domanda, naturalmente, è che cosa accadrebbe ai soldi dei consumatori in caso di shutdown, malfunzionamenti o databreach. Secondo Francesco Luongo, presidente di C4DiP ci sono perplessità sulla reale consapevolezza dei consumatori relativamente agli acquisti in un ecosistema chiuso come quello dei social network. Il rischio è che, grazie alla conoscenze acquisite su abitudini e gusti dei consumatori,  piattaforme come Facebook avrebbero quindi la capacità di orientare gli acquisti.

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