Sicurezza nei pagamenti, per Visa è tempo di innovare

Pubblicato il 15 Lug 2014

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redazione

Agevolare le operazioni di pagamento, semplificando la vita ai consumatori. È questa la nuova filosofia dei dirigenti Visa Europe che stanno rivedendo le procedure di sicurezza delle carte secondo un approccio più flessibile verso le transazioni. Secondo Peter Bayley, direttore esecutivo di Visa Europe, sistemi di protezione come i chip EMV (Europay, Mastercard e Visa, lo standard globalmente riconosciuto) sono sicuramente utili, ma “le carte di plastica hanno i giorni contati”, scrive sul suo blog. Il futuro è nei pagamenti online e tramite mobile, per i quali la profilazione dei dati e la modellazione predittiva, insieme con i servizi di geo-localizzazione, permettono di approcciare i temi della sicurezza in modo meno rigido.

Riflessioni interessanti, che arrivano a poco tempo di distanza dall’annuncio da parte della società del supporto delle specifiche HCE per la sicurezza in cloud dei pagamenti da cellulare NFC, che così non richiedono più un elemento di sicurezza fisico da inserire nel telefono o nella SIM.

Visa, continua Bayley sul suo blog, deve rispondere ad alcuni interrogativi se vuol davvero avviare un cambiamento. Ad esempio, per le transazioni online attraverso l’utilizzo di token digitali invece dei tradizionali codici: “Che senso ha – si chiede il manager – proteggere un token che può essere usato soltanto dove il cliente desidera farlo e rimane attivo per pochi minuti?”. Per i pagamenti tramite cellulare, continua Bayley, l’Host Card Emulation dà l’opportunità di rimodellare completamente il quadro di sicurezza e agevola i clienti nelle transazioni, memorizzando i dettagli della carta secondo la tecnologia in cloud.

Bayley conclude che Visa dovrebbe pensare di rimuovere la verifica per la maggior parte delle transazioni, in quanto se si hanno “dati e modelli per dimostrare che il nostro cliente – scrive – acquista il caffè alle 8.45 ogni mattina in un determinato bar, spendendo sempre la stessa cifra, e il suo GPS conferma che si trova lì in questo momento, non c’è bisogno di controllare tutta la crittografia e convalidare il PIN”.

Alle riflessioni di Bayley ha risposto, sempre tramite post, Jonathan Vaux, direttore di Visa New Payment Propositions, che ha approfondito il tema dello sviluppo delle “carte in file” che si basano sulla tecnologia in cloud e sull’autenticazione biometrica sul cellulare.

“Abbiamo bisogno di sviluppare nuovi standard, processi e funzionalità – scrive Vaux – per sviluppare le nuove tecnologie che, potenzialmente, potranno aiutarci ad essere la valuta più affidabile del mondo e a soppiantare contanti e assegni. Avremmo bisogno, ad esempio, di implementare altre forme di autenticazione, come l’impronta digitale, e valutarne l’impatto commerciale”.

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