Pimpinella (AIIP): «Anche sui digital payment dobbiamo ripartire dai giovani»

Pubblicato il 23 Mar 2017

redazione

Maurizio Pimpinella, Presidente A.I.I.P.

In Italia accademia e mondo del lavoro non vanno di pari passo. È questo uno dei messaggi cardine evidenziati dal workshop “Il Nuovo Ecosistema dei Pagamenti – Giovani, Startup e Fintech”, che si è tenuto il 22 marzo all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. La conferenza (quarta tappa del tour sull’educazione finanziaria promosso dall’A.I.I.P.), a cui hanno partecipato rappresentanti dell’Associazione Italiana Istituti di Pagamento e di Moneta Elettronica, ha visto un panel di esperti confrontarsi con gli studenti universitari su presente e futuro dei pagamenti digitali e sul ruolo che questi possono giocare nell’evoluzione tecnologica del Paese.

Un Paese in cui, secondo il presidente dell’A.I.I.P. Maurizio Pimpinella, «al sistema pubblico “produrre” un laureato costa 170 mila euro e mediamente gli oneri a carico di una famiglia che intenda sostenere gli studi dei propri figli, dal diploma superiore a quello universitario, si aggirano intorno a 60 mila euro: dov’è il ROI? Le competenze digitali sono la chiave per colmare il gap tra istruzione e tessuto produttivo».

Pimpinella ha aggiunto che «la cultura dell’innovazione parla con la nazione grazie ai digital payment: è proprio questo l’aspetto più interessante del comparto delle procedure di incasso e pagamento, è la lingua comune della società operosa di cui facciamo tutti parte. I Millennial, i consumatori di domani, stando agli ultimi dati del Millenial Disruption Index, nel 71% dei casi vanno più volentieri dal dentista che in banca e nel 33% dei casi ritengono che in futuro non avranno bisogno di rivolgersi a un istituto bancario. Dobbiamo ripartire da loro».

Secondo Francesco Pallavicino, Responsabile Customer & Market Insights di CartaSi, «i pagamenti elettronici in Italia stanno crescendo a doppia cifra, sono dunque fra i pochi mercati che oggi beneficiano di una tale crescita nel nostro Paese». Tuttavia il confronto con altri Paesi evoluti è penalizzante, per colmare il gap sarà importante interpretare correttamente la rivoluzione digitale in atto, dando le risposte giuste a chi chiede sicurezza, semplicità ed esperienzialità. «La flessibilità diventerà il gene dominante nel DNA delle banche tradizionali che stanno rivedendo il modo di fare banca in un contesto digital», ha aggiunto Antonio Galiano, Head of e-Bank – Iccrea Banca e Presidente Ventis, puntando poi il proprio intervento sulla PSD2. «Il concetto di open access e open banking rivoluzionerà le modalità delle banca retail contribuendo ad un forte processo di digitalizzazione e di entrata nel settore dei cosiddetti TPP». La strategia rimane dunque quella di sviluppare partnership e sinergie con Università, Aziende leader sul mercato e startUp innovative Fintech attraverso la costituzione di un Innovation HUB.

Valeria Santoro, Country Sales Director Italy di Stocard, ha ricordato che «a Maggio 2016 il prestigioso settimanale inglese The Economist ha dedicato un lungo articolo alla rivoluzione fintech spiegando come la combinazione di geek in T-shirt e fondi di venture capital, che ha già contaminato numerosi settori, stia cambiando anche il settore dei servizi finanziari. Stocard si inserisce in questo fenomeno: geek in T-shirt che individuano semplificazioni mass-market possibili grazie al digitale e tramite i venture capital ottengono fondi e competenze. Fondatori millenials che hanno capito che risolvere una loro esigenza avrebbe trovato il plauso dei molti: trasformare il portafoglio fisico in portafoglio digitale, il Mobile Wallet. Oggi Stocard è concentrata sul Mobile Payment. Ed è in questo ambito che il geek in T-shirt incontra il venture capital, Rocketship.vc, da cui attinge competenze Fin da tradurre in soluzione tech nell’App Stocard».

L’altro fronte su cui bisogna agire è quello del commerce. In questo senso i pagamenti diventano una parte fondamentale dell’esperienza d’acquisto, anche perché grazie agli strumenti analitici indirizzando gli esercenti verso una migliore comprensione delle esigenze dei consumatori. «Inoltre, per aiutare gli e-commerce a gestire i loro pagamenti e massimizzare il tasso di conversione, diventa fondamentale supportare i merchant durante la fase di internazionalizzazione su tutti i canali di acquisizione, in un’unica integrazione», ha detto Paola Trecarichi, Vice President di HiPay Italy. «In particolare, l’analisi dei dati dei clienti può migliorare la conversione, aumentare i ricavi e mantenere obiettivi a lungo termine scegliendo pagine di pagamento personalizzabili e responsive con un servizio di tokenizzazione. In tutto questo, la sicurezza è sempre prioritaria: con appositi strumenti, è possibile integrare propri dati con quelli di mercato per contrastare le frodi utilizzando tecnologie di Machine Learning» .

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