Mobile payment, Sia porta Jiffy nei musei italiani

Pubblicato il 19 Lug 2017

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Le Gallerie d’Italia Piazza Scala sono il primo museo in Italia dove è possibile acquistare il biglietto di ingresso con la piattaforma mobile payment Jiffy, basata sul servizio sviluppato da Sia. Nella sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Milano si potrà dunque acquistare il biglietto pagando direttamente con il cellulare, all’insegna di rapidità, convenienza e sicurezza. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è stato trai primi nel 2015 ad adottare la propria soluzione JiffyPay presso gli esercizi convenzionati.

Lo smartphone diventa così sempre più lo strumento per i pagamenti senza contanti. Jiffy si aggiunge alla soluzione di pagamento digitale già disponibile nelle Gallerie d’Italia di Milano, Paygo, ossia il servizio di mobile payment di Intesa Sanpaolo che consente di virtualizzare le carte di pagamento avvicinando il cellulare al Pos contactless.

“Utilizzare JiffyPay per visitare collezioni e mostre conferma la partecipazione delle Gallerie d’Italia ai processi di innovazione tecnologica che interessano i clienti del Gruppo – commenta Michele Coppola, responsabile Attività Culturali Intesa Sanpaolo -. Rendere più semplice e veloce l’accesso grazie al proprio smartphone significa avere più tempo da dedicare alle opere d’arte esposte. Cultura e innovazione rappresentano un impegno chiaro per la Banca e l’introduzione di Jiffy ne è ulteriore testimonianza”.

Fino al 17 settembre presso le Gallerie d’Italia di Piazza Scala è in corso la mostra “New York New York. Arte Italiana: la riscoperta dell’America”, che vanta 150 opere di artisti italiani che hanno viaggiato, soggiornato, lavorato, esposto negli Stati Uniti e in particolare a New York. A partire dalla mostra “XX Century Italian Art” tenutasi nel 1949 al Museum of Modern Art di New York, sono presentati nelle sale della sede di Piazza Scala alcuni capolavori di artisti quali Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Carlo Carrà e Giorgio Morandi per poi proseguire con opere di autori degli anni Cinquanta e Sessanta.

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