Trasformazione digitale

Cashless Society 2024 fotografa la crescita dei pagamenti digitali in Italia



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La tendenza italiana è alla crescita, nonostante persista una significativa predilezione per il contante. Questo è quanto emerge dal Rapporto della Community Cashless Society di The European House – Ambrosetti, che sarà presentato a Cernobbio il 4 aprile 2024

Pubblicato il 20 mar 2024



Pagamenti digitali, fra gli Over 66 l’adozione si dimezza al 3%

La tendenza italiana verso i pagamenti digitali sta guadagnando slancio, nonostante persista una significativa predilezione per il contante. Lo certifica The European House – Ambrosetti anticipando alcuni dati del Rapporto della Community Cashless Society 2024, che sarà oggetto di discussione a Cernobbio il 4 aprile 2024 con le istituzioni e le imprese coinvolte nel settore cashless.

L’80% degli operatori accetta pagamenti digitali

Il sondaggio, realizzato per la prima volta quest’anno da TEHA su un campione di 500 operatori commerciali, mostra come l’incremento della domanda da parte dei consumatori stia alimentando l’accettazione del cashless. L’80% degli operatori accetta pagamenti digitali oltre al contante, sebbene solo una piccola percentuale accetti metodi P2P (come Paypal e Satispay). Di questi, il 58% ha adottato i pagamenti digitali per soddisfare le esigenze dei clienti. Infatti, senza l’opzione digitale, gli operatori prevedono una perdita media del 26% della clientela, con punte oltre il 60% in settori come Alimentari, Abbigliamento, Bar/Tabacchi e Hotel/Strutture ricettive. Più del 50% degli intervistati ha registrato un incremento delle vendite grazie all’introduzione del cashless. Tuttavia, nonostante la percezione di maggiore sicurezza dei pagamenti digitali rispetto al contante, solo il 13,7% degli intervistati ha ampliato l’adozione del cashless per questo motivo. Al contrario, il 20% degli operatori ritiene ancora il contante come il metodo di pagamento più sicuro, evidenziando una certa resistenza al cambiamento.

È interessante notare come la dipendenza dal contante e la percezione di sicurezza siano più marcate nelle regioni meridionali. Questo suggerisce l’esistenza di significativi divari Nord-Sud nell’accettazione e nell’uso del cashless. Oltre ai pregiudizi culturali, un altro ostacolo è rappresentato dalla cultura digitale diffusa tra gli operatori commerciali. Il 60% considera basso o molto basso il livello di raccolta e valorizzazione dei dati dei propri clienti, mentre il 26% non utilizza affatto internet per la propria attività. Inoltre, quasi metà dei rispondenti non ritiene necessario possedere competenze digitali avanzate.

Il Buy Now Pay Later guadagna terreno

Tuttavia, questo scenario contrasta con l’ampio spazio che metodi di pagamento avanzati come il Buy Now Pay Later (BNPL) stanno guadagnando. Nel 2023, ben il 40% degli utenti ha effettuato almeno il 10% dei propri acquisti online rateizzando i pagamenti digitali con soluzioni BNPL. Ancora più interessante è che senza questa opzione, il 60% degli utenti non avrebbe completato l’acquisto.

“L’Italia sta sempre più aderendo ai pagamenti digitali, ma rimaniamo un Paese ancora basato sul contante. La ricerca sui comportamenti degli operatori commerciali rivela un quadro complesso, in cui le dinamiche di sviluppo del cashless si intrecciano con ostacoli culturali e pregiudizi”, afferma Lorenzo Tavazzi (Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House – Ambrosetti).

“È necessario rimuovere le barriere che ostacolano la promozione dei pagamenti digitali. La spinta della clientela, che rappresenta il driver principale di trasformazione, potrebbe diventare ancora più importante con la diffusione, ad esempio, delle soluzioni Buy Now Pay Later. Ci auguriamo che a Cernobbio ci sia l’opportunità di condividere come il percorso di digitalizzazione e modernizzazione possa essere realizzato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati”.

Pagamenti cashless e transizione ecologica

I pagamenti cashless contribuiscono anche alla transizione ecologica: l’Italia si classifica al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per le emissioni totali di CO2 generate dai pagamenti in contante, con oltre 160,8 mila tonnellate di CO2, circa 2,7 kg per abitante. Secondo le stime elaborate da The European House – Ambrosetti, il pagamento cashless ha un’impronta carbonica inferiore del 21% rispetto al contante.

Il Rapporto sarà presentato il 4 aprile – alle ore 11.30 – durante un incontro riservato ai Partner della Community Cashless Society e alla stampa, seguito da una discussione tra autorità, istituzioni e aziende. Durante il Forum verranno presentati anche i risultati dei sondaggi condotti su cittadini e aziende e l’aggiornamento dell’Osservatorio della Community con gli Indici quantitativi sulla diffusione della Cashless Society in Italia, in Europa e nel mondo.

È previsto un collegamento in videoconferenza. Per partecipare è necessario registrarsi a questo link.

I documenti presentati durante il Forum Finale saranno disponibili qui.

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