Buoni pasto, accordo per il POS unico

Pubblicato il 04 Mar 2015

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Domenico Aliperto

A mali estremi, estremi accordi. Dopo la minaccia di Federdistribuzione di non accettare più buoni pasto elettronici emessi da società diverse (a cui corrispondono diversi POS, uno per tipo), Sodexo Benefits & Rewards Services, QUI! Group e Day Ristoservice Group Up hanno deciso di deporre le armi e agevolare l’introduzione del primo POS unico per l’accettazione delle card. Si tratta del primo protocollo di intesa, aperto a tutti gli altri operatori, per la creazione di uno standard in un Paese che finora è stato dei mille campanili anche sotto il profilo dei voucher di spesa.

Ma come si è arrivati a una soluzione del genere? All’indomani dell’approvazione della Legge di Stabilità, che aumenta a 7 euro la deducibilità fiscale per i buoni pasto elettronici a partire dal 1 Luglio 2015, l’associazione della Gdo italiana (a cui si è poi aggiunta anche Fipe-Confcommercio) aveva protestato sia contro le gare al ribasso che contraddistinguono questi servizi di fornitura sia contro le commissioni che si pagano sui ticket, più alte nel caso della variante elettronica. Federdistribuzione, infine, non aveva lesinato critiche al fatto che per accettare le carte emesse dalle varie società, i supermercati devono dotarsi di almeno tre POS, escluso quello che serve ad accettare i comuni Bancomat e le carte di credito.

Risolvere tutto in quattro e quattr’otto, naturalmente, non era possibile. Quindi le società chiamate in causa hanno deciso di convergere sul problema di più semplice risoluzione. Viene così compiuto un passo comunque importante per la creazione di un’infrastruttura condivisa in grado di supportare la diffusione del buono pasto elettronico, che oggi costituisce il 15% di un mercato che in Italia vale 3 miliardi euro, movimentati da circa due milioni di utenti.

L’iniziativa, al momento al vaglio delle autorità competenti per l’approvazione definitiva, si pone in linea con la spinta alla digitalizzazione dei servizi e delle politiche di welfare richiesta dal governo e apre nuovi scenari sia per le società emettitrici di titoli, sia per gli utilizzatori. L’automazione di tutto il sistema, oltre a garantire maggiore tracciabilità e sicurezza rispetto ai ticket tradizionali, eliminerebbe i costi connessi alla spedizione dei buoni e gli errori nei conteggi semplificando la gestione contabile e i relativi benefici in termini di gestione e semplicità, senza contare la possibilità di integrare, sulle tessere elettroniche, un numero maggiore di servizi a valore aggiunto da distribuire su una rete diffusa e capillare. “Si tratta”, spiega in una nota Sergio Satriano, managing director di Sodexo Benefits & Rewards Services, “di un accordo che getta le basi per una reale valorizzazione del buono pasto come benefit integrativo, incrementandone la diffusione e migliorando il funzionamento dell’intero sistema per tutti gli attori della filiera. Auspichiamo che presto tutti gli operatori del mercato vi aderiscano”. Luigi Ferretto, a.d. di QUI! Group, spiega che le tre società firmatarie hanno voluto “dare una risposta concreta alle esigenze del mercato al fine di renderlo più semplice per tutti. Si tratta di un accordo storico che arriva a raggruppare circa un 50% delle quote del mercato italiano. Il buono pasto è la prima forma di welfare aziendale ed è necessario sostenerlo anche nell’ottica della nuova normativa di riferimento”. Per Marc Buisson, amministratore delegato di Day Ristoservice – Group UP, il passaggio del buono pasto all’elettronico garantisce un sistema più trasparente, tracciato ed integrato. La bontà del sistema è confermata dalla tendenza alla digitalizzazione in tutti gli altri Paesi in cui opera il nostro Gruppo. Per questo Day si impegna in prima linea per promuovere l’accordo. Una rete condivisa e multi-servizio è prerogativa fondamentale per questa evoluzione anche sul mercato tricolore”. Ora non resta che aspettare le reazioni di Federdistribuzione e Confcommercio, ma soprattutto di quell’altra metà di mercato per ora non inclusa nell’accordo.

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