Primi pagamenti comunali con il nodo Agid. Le Marche apripista

Pubblicato il 27 Feb 2015

Alessandro Longo

Siamo a un punto di svolta per il nodo dei pagamenti presso Agid (Agenzia per l’Italia Digitale): cominciano ad arrivare i servizi dei Comuni. Finora ci sono stati solo quelli (meno interessanti per il cittadino) delle Regioni. Ci saranno insomma i primi utenti in grado di pagare tasse, tributi, multe e altri servizi comunali tramite il sistema centralizzato.

Le Marche, con la Toscana e il Veneto, è una delle (poche) Regioni che già offre servizi di pagamento sul nodo e da marzo abiliterà anche quelli di alcuni Comuni. Non è comunque, questo, un passaggio semplice.

Anzi: guidare i Comuni verso questa rivoluzione dei pagamenti della pubblica amministrazione è proprio il punto più critico dell’intero progetto governativo, a quanto riferisce Serena Carota, Chief Information Officer della Regione.

Siete stati pionieri non solo nell’adesione al nodo ma anche nella disponibilità dei servizi al cittadino.

Sì e siamo soddisfatti anche se ancora non abbiamo pubblicizzato questo traguardo. Al momento siamo partiti con il servizio più semplice e infatti è quello lanciato anche dalle altre Regioni: il pagamento del bollo. Poi ci sono i cosiddetti “tributi spontanei”. Il cittadino può scegliere per esempio di pagare le multe sul sistema, dichiarandone gli estremi.

Qual è la differenza rispetto al pagamento del bollo?

Nel caso del bollo e di altri servizi che abiliteremo sulla piattaforma, il cittadino si autentica e trova già tutto pre-compilato: che cosa deve pagare e l’importo. Per i pagamenti non ancora supportati dal sistema informativo, appunto quelli “spontanei”, il cittadino invece deve dare manualmente queste informazioni.

Qualcuno già usa questi servizi di pagamento?

Una cinquantina di cittadini ha pagato così il bollo auto. Alcuni, di notte. Si può apprezzare già quindi uno dei vantaggi che il nuovo sistema porterà agli italiani: la possibilità di pagare quando è più comodo. Nessuno invece ha fatto i pagamenti spontanei, poiché non abbiamo dato ancora istruzioni.

Il prossimo passo?

Ad aprile abiliteremo i ticket sanitari. Funzionerà così. Per prima cosa, il cittadino prenoterà tramite Cup la prestazione sanitaria. Quando sarà arrivato il momento di pagare (prima o dopo la prestazione, a seconda dei casi), si collegherà online e il sistema automaticamente riconoscerà l’utente e lo assocerà ai dati del Cup. Proporrà quindi il pagamento per la prestazione, con un importo pre-impostato.

Come fa il sistema ad associare l’utente con quel pagamento dovuto?

Nel caso del bollo auto l’utente deve solo digitare la targa del veicolo e quindi non c’è nemmeno bisogno dell’autenticazione. Per il ticket sanitario deve usare il “pin Raffaello” (dell’omonima Carta Regionale dei servizi) e così viene riconosciuto. Dietro le quinte, è successo questo: il Cup con una tecnologia web service ha esposto in tempo reale i dati necessari al sistema dei pagamenti, al quale è collegato. È la famosa “cooperazione applicativa tra sistemi”, di cui si parla da tempo. Se il paziente ha fruito di più prestazioni, può pagarle tutte nella stessa sessione, mettendole in un “carrello”. Proprio come sui siti e-commerce.

Quando sarà la volta dei servizi comunali?

Entro la prima metà di marzo partiranno quelli della provincia di Pesaro e poi altri- in tutto una quarantina- compresi nel progetto Marius finanziato dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Anche in questo caso l’utente pagherà dall’apposito sito regionale MPay (mpay.regione.marche.it).

È opinione comune degli esperti che portare a bordo i Comuni è lo scoglio più grosso da superare. Come farete?

Per quella quarantina di Comuni, la Regione assorbe i costi di start up, integrazione con il sistema e help desk ai cittadini, grazie ai fondi del progetto Marius. Abbiamo poi previsto nella prossima programmazione Por Fesr 2014-2020 incentivi ai Comuni per avviare il sistema dei pagamento.

Ma non è solo una questione di incentivi economici. Mancano anche le competenze, nei Comuni.

Quello sicuramente. Ma contiamo molto sul ruolo degli abilitatori digitali, che nel nostro caso sono le Provincie, che lavorano con noi per guidare i Comuni su questo percorso. Abbiamo attivato inoltre una community con documentazione utile ai Comuni e creato la “rete di referenti”. Ossia i Comuni ci hanno indicato la persona che segue questa tematica e noi la teniamo aggiornata sugli sviluppi; la supportiamo.

Ma è vero quello che dite: sono su questo fronte le criticità del nodo pagamenti. Ecco perché le affronteremo da tutti i lati. Pensiamo anche di sensibilizzare gli utenti con una campagna specifica. Il cittadino stesso, chiedendo il servizio al Comune, potrebbe quindi spingerlo su questa strategia. Siamo certi che poter pagare in qualunque ora e senza fare la fila agli sportelli è cosa molto gradita ai cittadini. Incoraggiando assieme la domanda e l’offerta di servizi di pagamento digitale, siamo fiduciosi di poter arrivare al traguardo.

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