PagoPA, l’Agid fa il punto: 34 mila transazioni in 6 mesi

Pubblicato il 28 Lug 2015

Alessandro Longo

Maria Pia Giovannini, Agenzia per l’Italia Digitale

Il sistema dei Pagamenti elettronici della PA (“PagoPA”) è ormai una realtà solida, con una piattaforma attiva, e sta crescendo continuamente. Incombe sempre più, però, la scadenza del 31 dicembre 2015, quando per norma tutti gli “enti creditori”, cioè le PA dovranno accettare pagamenti elettronici attraverso questo sistema (“nodo pagamenti”). E al momento solo 16 lo permettono già. È quanto risulta da una ricognizione riferita da Maria Pia Giovannini, che si occupa di questi aspetti per l’Agenzia per l’Italia Digitale.

Ad oggi hanno aderito 284 enti e 30 Psp (Payment service provider, attraverso cui il cittadino può fare i pagamenti, Ndr). Il numero delle transazioni eseguite tramite il nodo pagamenti nei primi 6 mesi dell’anno è stato circa 34 mila”, riferisce Giovannini. A giugno sono state 7.030, contro i 3.714 di gennaio. Di quei 284 enti, ben 268 sono ancora però in fase di test. Per altro, quelli attivi sono concentrati al Nord: sono enti di Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Marche. In fase di test sono in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento, Liguria, Lazio, Abruzzo. Solo la Basilicata, al Sud. Tutte le altre regioni meridionali (come anche Umbria, Bolzano, Valle D’Aosta) non hanno ancora enti che hanno aderito al nodo.

Va meglio con i Psp: hanno aderito tutte le principali banche (19), cinque istituti di pagamento, Poste Italiane, due circuiti (MyBank, Cbi).

Il nostro sito ha chiesto all’Agid qualche esempio di servizio già disponibile ai cittadini, per il pagamento sul nodo (non tutti attivi su tutti i 16 enti già partiti). Eccoli:

  • Bollo auto
  • Ticket sanitari
  • Imposta di soggiorno
  • Multe automobilistiche
  • Mense scolastiche
  • Oneri urbanizzazione
  • Rette Scolastiche
  • Autorizzazioni e Concessioni
  • oneri edilizia
  • Nidi d’infanzia
  • Diritti di segreteria a carattere edilizio
  • Entrate per servizi comunali
  • Concessione Frequenze Radio
  • Pagamento spese di Giustizia processo civile telematico

“Il mercato si è attrezzato per accompagnare gli enti nel percorso di adesione e questo è un ulteriore fattore di accelerazione”, dice Giovannini.

Ha sviluppato anche servizi a valore aggiunto, come lo scadenziere, l’avvisatura, rendicontazione personalizzate per la riconciliazione dei pagamenti e l’aggregazione dei movimenti per analisi.

L’Agid riferisce anche che adesso si sta concentrando per rendere uniformi e di sistema alcuni servizi e funzioni, sul nodo, tra cui l’avvisatura elettronica via Mobile (di scadenze di pagamento), accentramento della scelta del Psp; un sistema centralizzato per la connessione degli enti creditori.

L’Agenzia riconosce anche che ci sono alcuni “elementi d’attenzione”. Su tutti, “un limitato numero di aderenti al sistema da parte dei soggetti coinvolti”. “Rispetto alla scadenza prevista per l’adesione (fine 2015) e la vastità dei soggetti coinvolti (circa 20 mila) emerge la necessità di individuare soluzioni in grado di catalizzare l’attenzione di tutti gli stakeholder, accelerare il processo di adesione e soprattutto garantire il successo dell’iniziativa”, dice Giovannini.

Come già detto dal Consulente di Palazzo Chigi Paolo Barberis, inoltre, PagoPa sarà integrato in Italia Login (piattaforma Italia.it), con un sistema end to end di pagamento e anche notifica scadenze via mail o App.

Il lavoro da fare è ancora molto, insomma- pur poggiando su una infrastruttura e un sistema ormai rodato. La sfida più che tecnologica è nel coinvolgimento delle parti. Ci sono scogli da superare: a quanto risulta al nostro sito, la Regione Emilia Romagna ha fatto una piccola secessione perché ha tenuto il pagamento di alcuni servizi sul proprio “vecchio” sistema (non centralizzato e nazionale, a differenza del nodo, ma regionale). Il motivo è che ritiene di avere concordato con alcune banche costi di commissione più bassi rispetto a quelli che si applicano sul nodo.

I valori in gioco sono del resto notevoli. L’ultima stima utile, riferita dall’Agenzia, riguarda il valore 2013 delle entrate Siope per i pagamenti di cittadini e imprese alla PA: 57 miliardi di euro. Comuni, Regioni e Province ne generano l’87 per cento. Per i Comuni, l’imposta sugli immobili e la tassa sui rifiuti valgono 18,3 miliardi di euro: oltre il 50% del totale delle entrate. Per le Province, l’imposta di trascrizione vale da sola circa il 65% del totale delle entrate (1,3 miliardi di euro). Sanzioni, tassa ambientale, diritti e altre tasse varie valgono circa il 24% del totale delle entrate.

Per le Regioni, le tasse automobilistiche valgono da sole oltre il 50% del totale delle entrate: 5,7 miliardi di euro (sempre nel 2013). Al secondo posto, l’imposta di bollo e di registro (7% delle entrate).

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