Decreto PNRR

Il Decreto PNRR anticipa l’obbligo del POS al 30 giugno: doppia multa a chi rifiuta i pagamenti digitali

Per contrastare l’evasione fiscale e conseguire i 45 obiettivi PNRR, il governo anticipa di sei mesi l’obbligo del POS per gli esercenti

Pubblicato il 31 Mag 2022

POS costo

Il Decreto PNRR introduce anticipa l’obbligo del POS al prossimo 30 giugno. Inoltre introduce la doppia multa a chi rifiuta i pagamenti digitali. Ecco le nuove misure di contrasto all’evasione fiscale per gli esercenti, in vigore fra poche settimane.

Obbligo del POS al 30 giugno 2022

L’obbligatorietà del POS non scatterà più a gennaio 2023, come inizialmente stabilito, ma dal prossimo 30 giugno. Lo prevede il Decreto PNRR approvato ieri sera all’unanimità in Consiglio dei ministri.

Infatti, dal prossimo 30 giugno entreranno in vigore:

  • l’uso obbligatorio del POS;
  • una sanzione doppia per chi non accetterà i pagamenti elettronici.

Già dal 2013 c’è l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti, ma era un obbligo privo di multe.

Solo il primo decreto PNRR, approvato lo scorso dicembre, introduceva la sanzione agli inadempienti. Ma, in un primo tempo, sarebbe dovuta diventare operativa dal primo gennaio 2023 .

Invece, il decreto a cui il Consiglio dei ministri ha dato disco verde, anticipa la data al 30 giugno 2022 e prevede una sanzione pari a 30 euro più il 4% del valore della transazione per cui l’esercente abbia negato il pagamento elettronico.

Dunque, nel caso di mancata accettazione di un pagamento pari a 25 euro con carta di credito o Mobile payment con smartwatch o smartphone, all’esercente sarà comminata una multa di 31 euro: 30 euro più 1 euro (ovvero il 4% di 25 euro di transazione elettronica negata).

In palio i 45 obiettivi PNRR

Il Decreto PNRR, votato in CdM, punta a sburocratizzare e a conseguire i 45 obiettivi del Pnrr previsti entro fine giugno.

Il Consiglio dei ministri ha dato semaforo verde a un insieme di norme che vanno dall’obbligo del Pos per abbattere l’evasione fiscale al portale nazionale per contrastare il lavoro nero, dall’obbligo per tutte le PA centrali di usare la piattaforma InPa agli esoneri per i forfaittari per la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica delle fatture.

Fra le misure di contrasto all’evasione, spicca l’anticipo di sei mesi dell’obbligo del Pos al 30 giugno 2022 e delle sanzioni doppie ai commercianti che rifiutano i pagamenti con il POS.

Rinvio da parte del Parlamento?

Tuttavia, secondo il parere di alcuni esperti, appare improbabile che la nuova mossa del Governo possa spingere i soggetti obbligati a munirsi di Pos entro due mesi per mettersi in regola. La conversione del decreto potrebbe portare, infatti, a un altro rinvio da parte del Parlamento.

Se pure la data del 30 giugno fosse confermata, non sarebbe facile accertare l’irregolarità e irrogare la sanzione. Chi volesse “fare il furbo”, infatti, potrebbe dotarsi di Pos ma non utilizzarlo, adducendo ad esempio problemi tecnici. Se in seguito all’eventuale denuncia del cliente, poi, subisse un controllo da parte delle forze dell’ordine, potrebbe sempre affermare che il problema si è risolto e il Pos funziona.

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