Piero Todorovich
Le tecnologie per i pagamenti digitali ci sono, ma serve impegnarsi per superare gli ostacoli, soprattutto culturali, che rallentano la diffusione dei nuovi sistemi, ponendo l’Italia in posizione arretrata rispetto all’Europa. Questo l’invito che emerge dal SIA Expo 2013 che ha riunito a Milano gli addetti ai lavori del settore bancario e finanziario.
“La domanda nei servizi di pagamento sta cambiando – ha spiegato Carlo Tresoldi, presidente di SIA – nativi digitali e molti utenti chiedono oggi più innovazione e applicazioni in tempo reale alle banche. Uno scenario che ci vede pronti da tempo, con strumenti di moneta digitale, transazioni telematiche, infrastrutture sicure e ad alta affidabilità”.
Con la direttiva PSD2 dello scorso luglio sono stati fissati gli obiettivi di trasparenza, sicurezza e innovazione per i pagamenti digitali. “Trasparenza e sicurezza sono fondamentali per aumentare la fiducia del consumatore verso nuovi strumenti di pagamento -, ha continuato Tresoldi -. La direttiva crea inoltre innovazione sul fronte della concorrenza, aumentando gli attori nell’offerta di servizi di pagamento nell’ambito di un quadro normativo comune europeo”. Nello sviluppo dei sistemi di pagamento digitali c’è una sfida importante per la modernizzazione del Paese, un processo che porta verso un’Europa unita non più solo nella moneta, ma anche nei pagamenti, laddove il tradizionale rapporto con lo sportello bancario ha finora limitato a livello locale la concorrenza.
I pagamenti senza carta con NFC
SIA ha presentato i risultati di una ricerca effettuata da ISPO su un gruppo selezionato tra esercenti e utenti che hanno partecipato ai primi progetti pilota di pagamenti con cellulari NFC (near field communication). Ebbene, questa modalità è risultata gradita dal 94% degli utenti, usata dal 91% per effettuare tra i 4 e i 10 pagamenti al mese in prevalenza presso centri commerciali e supermercati (71%), ristoranti (44%), bar, edicole e tabacchi (29%). Il 76% degli acquisti ha riguardato importi al di sotto dei 25 euro.
Tra le caratteristiche più apprezzate dei pagamenti elettronici via NFC c’è la velocità (59%), la praticità/comodità (47%) e infine la possibilità di eliminare contante e carte dal portafoglio (21%). L’88% degli utenti vorrebbe usare questo sistema per pagare i servizi di trasporti, il 76% vorrebbe che fosse utilizzabile al posto di altri documenti personali quali codice fiscale/tessera sanitaria o il badge aziendale. Il 73% lo userebbe per carte fedeltà e buoni sconto.
Sul fronte degli esercenti la ricerca di SIA, che ha progettato e realizzato per prima in Europa un hub interoperabile per i pagamenti con cellulari NFC con già diverse banche e operatori telefonici italiani, ha evidenziato i profili degli operatori insoddisfatti della diffusione della tecnologia, quelli lungimiranti, ossia convinti che sia la direzione da prendere malgrado la scarsa diffusione e infine quelli soddisfatti che vedono un nuovo modo per fidelizzare i clienti.
In generale il problema dei pagamenti senza carta è legato alla scarsa diffusione della tecnologia presso i clienti, unitamente alla resistenza verso il cambiamento. Pesano negativamente fattori quali la limitata formazione e praticità degli esercenti (56%), i problemi tecnici (32%) e la scarsa diffusione dei POS contactless (29%).
In corsa per non perdere il treno
La possibilità di tessere rapporti più stretti con i clienti attraverso i pagamenti digitali è vista come un fattore abilitante per l’economia, ma anche come un’occasione che non può essere mancata dal settore retail e dalle banche italiane che stanno evolvendo secondo logiche multicanale. All’evento SIA hanno dato testimonianza Ennio Doris, di Banca Mediolanum, Marco Tarantola di BNL, Marco Pedroni di Coop Italia, Marco di Capua dell’Agenzia delle entrate e Francesco Caio, commissario per l’Attuazione dell’Agenda Digitale.
Daniela Russo, intervenuta in videoconferenza da Francoforte come appresentante della Banca Centrale Europea, ha ricordato che non saranno fatte proroghe alla prevista scadenza nell’attuazione di SEPA, anche se a livello europeo – ad oggi – vengono effettuate con questa modalità poco più della metà delle transazioni totali (il dato BankItalia è del 20%). “Ci sono oggi supporti più che adeguati per la migrazione – spiega Russo -, prevediamo quindi che molti istituti si adegueranno all’ultimo momento”. Russo ha inoltre preannunciato l’emanazione dall’inizio del prossimo anno in sede europea di nuove direttive che riguarderanno i pagamenti effettuati con telefonini.