I pagamenti digitali aiutano lo sviluppo dei viaggi d’affari

Pubblicato il 02 Mag 2016

Mauro Bellini

Patrick W. Diemer, CEO, AirPlus International

I mobile payment, le app dedicate alla gestione dei viaggi, i servizi digitali correlati ai pagamenti digitali sono tra i trends che più di tutti influenzeranno le scelte dei travel manager, così come anche lo sviluppo e la diffusione dei nuovi servizi che permettono di facilitare la gestione delle spese, e un esempio in questo senso è rappresentato dalle carte virtuali di AIDA for Procurement di AirPlus per le spese ricorrenti.

La spinta innovativa dei servizi digitali si fa sentire e permette almeno in una certa misura di correggere la tendenza alla prudenza che caratterizza il mercato dei viaggi d’affari alla luce di alcuni fattori come il rallentamento di alcuni mercati come quello cinese, come il tema della insicurezza internazionale, come anche la flessione dei prezzi delle materie prima che influenzano il travel management.

L’AirPlus Travel Management Study è una ricerca che arriva quest’anno alla undicesima edizione ed stata condotta in 24 paesi tra cui il nostro paese e offre come sempre una fotografia accurata dell’evoluzione del travel management. Il settore dei viaggi d’affari nel 2016 continua ad essere in segno positivo, ma rallenta la sua spinta alla crescita. E’ infatti in leggero calo (dal 35% al 31%) il numero delle aziende che si aspettano una crescita nel numero dei viaggi. I travel manager sono ottimisti e non credono che la situazione economica attuale abbia impatti negativi sui viaggi d’affari anche se la componente di coloro che comunque temono un impatto negativo è superiore a quella di coloro che invece leggono la situazione sotto un profilo positivo (29% contro 20%).

Il nostro paese da questo punto di vista è un mercato molto significativo. «Da tempo in Italia il business travel appare relativamente slegato dall’andamento dell’economia locale – osserva Patrick W. Diemer, CEO, AirPlus International – . Il 46% dei manager del mondo travel dichiara che per il 2016 la situazione economica non condizionerà l’andamento dei viaggi, una quota del 28% prevede invece un impatto negativo mentre il 25% interpreta positivamente questa situazione e crede che possa portare a uno sviluppo sul business travel».

Italia ottimista

L’Italia appare, nell’economia della ricerca, più ottimista rispetto al resto del mondo dove la media di coloro che intravvedono una crescita si ferma al 20%. Anche le previsioni legate al numero delle trasferte vedono l’Italia in una posizione favorevole anomala rispetto al resto del mondo con il 39% degli operatori del nostro paese che prevede un aumento delle trasferte, mentre solo il 5% ritiene che saranno in diminuzione.
A livello generale l’AirPlus Travel Management Study permette di evidenziare che il 19% degli 850 travel manager intervistati, prevede un rallentamento del business travel. Se da una parte va sottolineato che si tratta di una quota comunque minoritaria dall’altro va altresì osservato che, nel corso degli 11 anni della ricerca, è la quota più alta dal 2009. L’ottimismo con cui si guarda allo sviluppo nei viaggi d’affari è correlato allo stato di salute dell’economia e non a caso i paesi che esprimono le aspettative più positive nello sviluppo dei viaggi d’affari sono l’India con il 47%, il Regno Unito con il 46% e gli USA con il 45%.

Ma uno dei temi principali che concorrono alla gestione dei viaggi d’affari è dato anche dallo sviluppo e dalla adozione di nuovi servizi digitali che facilitano la gestione di queste attività di supporto diretto al business. Diane Laschet, Amministratore Delegato di AirPlus Italia sottolinea l’importanza di mettere a disposizione dei travel manager strumenti più adeguati e più performanti per la prenotazione, la comunicazione e la gestione di tutti i pagamenti che siano perfettamente integrati con le logiche e le policy aziendali.
«In questo senso – afferma – la conoscenza e la diffusione di nuovi tools possono semplificare i processi di gestione dei viaggi d’affari, possono ottimizzare i costi e possono permettere di raggiungere gli obiettivi aziendali con una maggiore conoscenza complessiva sul sistema travel, sulle scelte da effettuare e sulla certezza che queste scelte possono condurre ai risultati prefissati nel pieno rispetto di budget improntati a una maggiore efficienza».

Diane Laschet, Amministratore Delegato di AirPlus Italia

La ricerca ha messo poi in evidenza i 6 grandi trend del 2016 dal punto di vista dei travel manager e vediamo che la digital transformation e i pagamenti digitali in particolare sono chiamati a giocare un ruolo sempre più importante nello sviluppo dei viaggi d’affari a supporto dello sviluppo delle aziende.
Secondo gli intervistati i servizi per i digital payment unitamente alle App e ai servizi per i mobile payment sono tra le tendenze che più influenzeranno i viaggi d’affari per i prossimi 12 mesi. I digital payment vedono crescere il consenso e l’attenzione con il 65% dei travel manager che affermano che hanno già prodotto i loro effetti nel settore dei viaggi d’affari, mentre solo l’11% è ancora scettico e non ne ha esattamente compreso le potenzialità. «L’ Italia è un trend setter nei digital payment – osserva Diemer – con una quota pari all’88% degli intervistati che si dicono convinti dell’importanza dei pagamenti virtuali. La percentuale diminuisce se si considera lo specifico ambito dei mobile payment, dove una quota molto importante, ma ferma al 54% dei rispondenti, si dice convinta che abbiano un impatto diretto sul business travel». Se poi si alza lo sguardo sulle business app per il travel si vede che il 68% degli intervistati a livello mondiale le considera molto importanti, mentre in Italia la percentuale scende al 59%.

Il ruolo dei digital payment

I digital payment giocheranno un ruolo molto importante nel business travel che faranno sempre più leva sull’uso di app, sui mobile payment e su servizi sempre più integrati nei sistemi di gestione aziendale. Un ruolo questo che è destinato a crescere nei prossimi anni quando gli attori di questo business saranno sempre più spesso rappresentati dalle generazioni dei Millenials, dove oltre al tema della gestione del viaggio c’è anche il tema dell’esperienza che ciascuno desidera vivere anche in circostanze di viaggio collegate al lavoro. E le App e i digital payment possono dare risposte in questo senso. Il 37% di travel manager riconosce infine che le App per il business travel hanno un effetto importante, ma nello stesso tempo solo il 27% ne comprende l’importanza per conquistare questa generazione iperconnessa.

Un altro tema molto importante è rappresentato dalla sicurezza dei dati che viene citata dall’88% degli intervistati e che fissa l’attenzione sull’importanza di avere interlocutori per i viaggi d’affari che sappiano gestire le informazioni in modo affidabile e sicuro durante le trasferte anche dal punto di vista del rispetto della privacy.
I social media sono a loro volta un trend significativo con l’87% degli intervistati che li considerano un fenomeno centrale per la condivisione delle informazioni e delle esperienze tanto per il viaggiatore d’affari, quanto per le imprese.
La sostenibilità in generale e la mobilità sostenibile in particolare è sempre più al centro dell’attenzione delle aziende che cercano di ridurre al minimo l’impatto dei viaggi e per il 77% dei travel manager è un trend da analizzare con attenzione.
C’è poi il tema della globalizzazione, che viene segnalata come tendenza dall’85% degli intervistati che riconoscono in questo fenomeno un impatto importantissimo sull’evoluzione dei viaggi di affari.
Ma il mondo del travel produce informazioni e dati e ha a sua volta bisogno di dati. In questo senso i Big Data sono un altro trend che viene riconosciuto come molto importante dal 59% degli intervistati.
La sharing economy a sua volta è un fenomeno che condiziona e condizionerà sempre più i viaggi d’affari, per certi aspetti si tratta di un fenomeno che va letto in relazione agli sviluppi della globalizzazione, e il 60% degli intervistati la avverte come fattore da osservare e seguire con attenzione per i suoi sviluppi sul business.

«L’Italia si dimostra un mercato molto attento e sensibile a questi fenomeni tanto che – come conclude Diemer -, mostra percentuali tendenzialmente superiori alla media mondiale con particolare riguardo poi all’attenzione verso i social media dove con una quota del 91% degli intervistati appare come la nazione più sensibile al ruolo del social».

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