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Open Banking, cresce la fiducia in Italia: nel 2025 oltre la metà dei conti viene collegata con successo



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Nel primo semestre 2025 il tasso di successo delle connessioni ai conti correnti in Italia sale al 57,4%, con un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 2024. A trainare la crescita sono la Generazione Z e i clienti a basso rischio. CRIF evidenzia maggiore fiducia, conoscenza digitale e apertura ai servizi fintech

Pubblicato il 14 ott 2025



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Nel primo semestre 2025, gli utenti italiani si mostrano sempre più propensi a collegare con successo il proprio conto corrente attraverso servizi di Open Banking. Secondo l’ultimo Market Outlook di CRIF, il tasso di successo della procedura di Access to Account ha raggiunto il 57,4%, in aumento di 8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2024.

“Il fenomeno dell’Open Banking continua a crescere in Italia, anche se non ai ritmi sostenuti di altri mercati internazionali”, spiega Simone Capecchi, executive director di CRIF. “Questo incremento è dovuto a diversi fattori, tra i quali i miglioramenti tecnici apportati ai processi digitali e soprattutto una maggiore fiducia e conoscenza dei clienti finali”.

Open banking CRIF

Gli italiani che scelgono di condividere i propri dati

L’analisi di CRIF, condotta su un campione di 286mila controparti, 436mila conti correnti e oltre 136 milioni di transazioni, evidenzia un quadro in evoluzione. Cresce soprattutto la quota di utenti “New To Credit”, ossia coloro che non hanno mai avuto accesso a forme di credito tradizionali, con un +27% nel tasso di connessione dei conti rispetto al 2024.

Il loro tasso di successo risulta più che doppio rispetto ai clienti “Active To Credit”, che già utilizzano strumenti finanziari e di credito. Tuttavia, il peso relativo di questi ultimi è aumentato, raggiungendo l’89,6% del totale, in crescita di 2,4 punti percentuali, anche grazie alla diffusione di formule come il Buy Now Pay Later (BNPL).


Generazione Z e giovani utenti in prima linea

Un segnale significativo arriva anche dalle fasce più giovani: la Generazione Z registra un incremento di 3,2 punti percentuali nel collegamento dei conti correnti rispetto al primo semestre 2024. L’aumento è legato non solo a una maggiore dimestichezza tecnologica, ma anche a una crescente consapevolezza delle opportunità offerte dall’Open Banking.

In lieve crescita anche la presenza dei Baby Boomers (+0,3 punti percentuali), mentre calano le altre fasce d’età. L’apertura dei più giovani a servizi digitali complessi come l’Open Banking riflette una trasformazione culturale, che potrebbe accelerare ulteriormente nei prossimi anni.


Redditi più bassi e profili meno rischiosi

L’analisi di CRIF mostra che la platea di utenti si sta ampliando verso le fasce di reddito medio-basse. Crescono gli utenti con redditi tra 1.000 e 2.000 euro, rispettivamente di +1,1 e +2 punti percentuali, mentre cala la quota di chi percepisce oltre 2.500 euro al mese (-4 punti percentuali).

Dal punto di vista della rischiosità creditizia, aumenta l’incidenza dei clienti con profilo di rischio basso, passata dal 38,7% al 40%, mentre si riduce quella dei profili a rischio medio. Inoltre, il tasso di insolvenza dei soggetti che collegano un conto principale è inferiore dell’80% rispetto a chi fornisce l’accesso a un conto secondario.


Le sfide future: semplicità, fiducia e intelligenza artificiale

Nonostante i progressi, restano alcune sfide aperte. “L’implementazione dell’Open Banking in Italia sta affrontando diverse sfide che possiamo riassumere nell’adozione di procedure digitali snelle e nella promozione dell’educazione finanziaria dei consumatori”, sottolinea Antonio Deledda, executive director di CRIF.

Secondo Deledda, le opportunità per gli operatori del settore risiedono nella creazione di un ecosistema finanziario più sicuro, trasparente e competitivo, capace di sfruttare l’intelligenza artificiale per rispondere ai bisogni di una clientela sempre più digitalizzata ed esigente.


Conclusioni

L’Open Banking in Italia sta consolidando la propria presenza e credibilità. La crescita della fiducia, l’ampliamento della base utenti e l’incremento dei profili a basso rischio segnalano un’evoluzione matura del mercato. Se la spinta innovativa proseguirà, la condivisione dei dati finanziari potrà diventare un pilastro della trasformazione digitale del sistema bancario italiano.

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