Un nuovo fronte “cashfree” si fa spazio in Italia

I risultati dello studio Ipsos per Adyen. Cresce l’utilizzo di carte e smart payments in tutto il Paese. Emilia-Romagna e Puglia le regioni più smart. Promossi cashback e aumento soglia pagamenti senza pin. E-commerce e delivery trainano la trasformazione digitale

Pubblicato il 10 Giu 2021

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Cashless: carte in vetta, smart payments in crescita

In oltre il 63% dei casi, gli italiani scelgono soluzioni cashless per effettuare dei pagamenti: la quasi totalità (95%) utilizza carte di debito e credito mentre il 29% è orientato verso gli smart payments (digital wallet e app), con una curva di crescita potenziale stimata in ulteriori 6 punti percentuali (35%). L’80% preferisce in senso assoluto i metodi di pagamento diversi dal contante, giudicati più comodi veloci e sicuri. E nel futuro continueranno a crescere anche se solo il 14% pensa che il contante sparirà del tutto. È questa la fotografia scattata dall’indagine realizzata da Ipsos su commessa di Adyen, piattaforma internazionale che gestisce pagamenti di brand come Spotify e Microsoft nonché di aziende del Made in Italy del calibro di Prada e Ferragamo.

“La nostra indagine conferma come la crescita degli smart payments sia un trend ormai consolidato e che continuerà negli anni a venire”, commenta Lucia Spadaccini, Senior Researcher, Ipsos Italia che aggiunge: “È interessante notare che i dati oggi segnalano una porzione molto consistente (47%) degli attuali utilizzatori di carte aperti verso l’adozione di nuovi strumenti. Aspetto che ci porta a ipotizzare un possibile passaggio a metodi smart. Un fenomeno che potrebbe svilupparsi a partire dalle fasce di età più giovani dove già oggi i profili orientati agli smart payments rappresentano ben il 45% della popolazione fra 18 e 24 anni”.

Emilia-Romagna e Puglia le regioni più digital. Anche la sicurezza è un fattore determinante

Lo scoppio della pandemia e la conseguente diffusione di e-commerce e delivery hanno accelerato il passaggio al digitale in tutto il paese e in tutte le fasce della popolazione, riducendo drasticamente le differenze fra nord e sud e fra grandi e piccoli centri a livello di adozione del cashless. Le regioni più dinamiche per quanto riguarda i pagamenti digitali risultano Emilia-Romagna e Puglia, dove utilizzatori e prospect di soluzioni smart raggiungono rispettivamente il 43% e 39% della popolazione, contro il 35% della media nazionale.

Oltre il 70% degli intervistati ritiene che sia importante incentivare l’utilizzo di queste soluzioni per emancipare il paese dall’arretratezza e migliorare la qualità della vita di consumatori e negozianti. Le ragioni per preferire soluzioni diverse dal contante sono legate soprattutto a comodità (67%) e velocità di utilizzo (58%). Inoltre, il 33% degli intervistati indica la sicurezza come fattore determinante nella scelta di utilizzare smart payments o carte di credito: secondo il 61% i pagamenti elettronici contribuiscono a limitare l’evasione fiscale, il 37% afferma che aiutano a diminuire i rischi di scippi, mentre il 28% pensa che garantiscano maggiore igiene.

Gli incentivi all’adozione dei pagamenti digitali. Il cashless prende piede anche in negozio

Oltre a ciò, il sondaggio ha esplorato le opinioni degli italiani riguardo alle recenti misure messe in atto per disincentivare l’utilizzo del contante. L’aumento della soglia fino a €50 dei pagamenti contactless senza pin è valutato positivamente da oltre 7 italiani su 10; e il 20% apprezzerebbe un ulteriore innalzamento del limite. Con poco meno della metà della popolazione che vi ha aderito (44%), anche il programma di cashback di stato è stato accolto favorevolmente dal 68% degli italiani. Solo il 6% afferma di non essere a conoscenza di questa iniziativa da parte dello stato.

Al di là dell’e-commerce, anche l’utilizzo dei metodi di pagamento scelti all’interno dei negozi sta cambiando rapidamente e la pandemia ha accelerato questa tendenza, favorendo l’adozione di soluzioni cashless e smart. I pagamenti senza contanti sono cresciuti stabilmente nel corso degli ultimi due anni, soprattutto grazie alla diffusa adozione di carte di credito o di debito utilizzate nei negozi dal 69% degli italiani. La crescita degli smart payments contribuirà a far proseguire la tendenza: il 26% dichiara di averli utilizzati negli ultimi 24 mesi e si prospetta una crescita ulteriore del 9% nel corso dei prossimi 2 anni. Il 73% degli italiani è convinto che siano gli alti costi di transazione a limitare una maggiore accettazione dei pagamenti elettronici da parte dei negozianti, soprattutto per importi meno elevati.

L’omnichannel è stato apprezzato. Ora la sfida è nel commercio unificato

L’Italia sembra avviarsi verso una sempre maggiore digitalizzazione dei processi di vendita e pagamento.

Philippe De Passorio, Country Manager, Adyen Italia

“Come abbiamo constatato con le nostre aziende clienti, la chiusura dei punti vendita durante i periodi di lockdown ha spinto i grandi marchi ad adottare nuove soluzioni di pagamento e a offrire servizi innovativi per andare incontro alle restrizioni e alle mutate esigenze di consumo” commenta Philippe De Passorio, Country Manager, Adyen Italia. “La stragrande maggioranza delle persone (87%) è soddisfatta della reazione messa in campo dai brand. Un processo di digitalizzazione accelerata al quale anche noi abbiamo contribuito e continueremo a farlo con soluzioni per abilitare l’omnicanalità”.

L’87% dei consumatori ha apprezzato la possibilità di acquistare prodotti offerti all’interno di piattaforme e-commerce (87%) o direttamente dal sito del retailer (84%). Apprezzata anche la consegna a casa (81%), la possibilità di ritirare il prodotto in negozio (71%) ma anche l’opportunità di provare un prodotto a casa per poi pagarlo on line (66%) o, ancora, finalizzare un acquisto telefonicamente a seguito dell’invio di un link di pagamento (63%). Ora, per le aziende la sfida si chiama commercio unificato, ovvero la capacità di offrire esperienze di acquisto in qualsiasi contesto (digitale o in store) con processi fluidi.

“La pandemia ha segnato un punto di svolta epocale in questo senso. I confini fra esperienza offline e online stanno diventando sempre più sfumati, perché così sono percepiti dal cliente odierno che non ragiona in ottica di canali ma di desideri. È il paradigma dell’omnicanalità che diventa il “new normal” conclude De Passorio.

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