Agroalimentare: i consigli di FACT-Finder per rendere più efficace l’ecommerce

L’ecommerce nell’agroalimentare cresce: bisogna costruire bene gli strumenti che lo supportano. I consigli di FACT-Finder

Pubblicato il 12 Nov 2017

'eCommerce food beverage

Secondo i dati di Statista-Netcomm nel 2016 il comparto del food and beverage sui mercati europei ha generato vendite per 10 miliardi di dollari ed è destinato a crescere del 13 per cento entro i prossimi quattro anni fino a raggiungere i 18 miliardi di dollari nel 2021.
All’andamento del mercato europeo si allineano anche quelli cinese e americano, per i quali si attendono rispettivamente fatturati complessivi di 30,3 e 15,2 miliardi di dollari, sempre con crescite abbondantemente sopra la doppia cifra.
Anche l’Italia aderisce al trend positivo: in questo caso sono i dati NetRetail di Human Highway che ci suggeriscono come nel 2015 all’alimentare si ascrivesse il 16 per cento delle vendite online, salito al 20 per cento nel 2016 e al 24 per cento nella rilevazione di marzo 2017.

L’ecommerce una opportunità per le aziende dell’agrifood

Considerati dunque i trend positivi, appare chiaro che l’ecommerce rappresenti un’opportunità per la filiera agroalimentare, da non sottovalutare e da utilizzare con strategie adeguate, che consentano agli operatori di crescere.

È questo lo spirto con il quale FACT-Finder,del gruppo Intergic, ha analizzato il comparto, cercando di evidenziare le best practice, accompagnandole da qualche consiglio d’uso.

Nella sua analisi FACT-Finder è partita dalle motivazioni che portano gli acquirenti sull’online, rifacendosi a uno studio di EY secondo il quale comodità, flessibilità, scelta e convenienza rimangono i driver principali per tutti i consumatori.
Di converso, secondo uno studio A.T. Kearney evidenzia come la soddisfazione rispetto ai canali di acquisto già utilizzati, la mancanza di possibilità visionare o provare i prodotti prima dell’acquisto, oltre a qualche dubbio sulla loro qualità sono gli elementi che più trattengono i clienti dall’acquistare cibo e bevande online.

Secondo FACT-Finder è importante fare in modo di migliorare l’esperienza di navigazione prima e di acquisto poi. Bisogna in primo luogo aumentare il livello di conoscenza nei consumatori, bisogna dotare i propri siti di strumenti di search & navigation affidabili e performanti, con un buon livello di tolleranza dell’errore, nonché multilingua.
Bisogna lavorare sulla rilevanza  dei risultati, così da aumentare la pertinenza tra risposta e prodotto cercato, bisogna enfatizzare la personalizzazione e l’immediatezza del risultato, in un settore nel quale la reperibilità del prodotto cercato è
decisiva per l’azione di acquisto.
In particolare, secondo FACT-Finder è indispensabile lavorare con attenzione sui risultati della ricerca: troppi risultati scoraggiano l’acquirente, meglio dunque lavorare anche sulle liste per escludere automaticamente i risultati non affini, anche in caso di ricerche multiparola.
Bene anche l’affinamento delle ricerche con filtri e le categorie (dietetici, vegano, commercio equo-solidale, senza glutine, senza lattosio, per esempio), mentre l’analisi del comportamento dell’acquirente consente, col tempo di personalizzare l’esperienza dell’acquirente.

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