Con l’entrata in applicazione del Regolamento (UE) 2023/1114 sui mercati delle cripto-attività (MiCA)[1], l’Unione europea ha tracciato una nuova e ambiziosa architettura per la regolamentazione dei prestatori di servizi su cripto-attività (Crypto-Asset Service Providers – CASP). Tuttavia, l’intreccio con la Direttiva (UE) 2015/2366 sui servizi di pagamento (PSD2)[2] ha da subito evidenziato criticità, soprattutto per quei CASP che operano con token di moneta elettronica (Electronic Money Tokens – EMT), ossia le stablecoin, i quali assumono una duplice natura giuridica: sono al contempo cripto-attività secondo il MiCA e “fondi” ai sensi della PSD2.
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Stablecoin, terreno d’incontro tra PSD2 e MiCA
La “No Action Letter” dell’EBA del 10 giugno 2025 segna una tappa decisiva nel percorso di armonizzazione tra regolamenti finanziari tradizionali e disciplina delle cripto-attività. Un’analisi degli impatti sul mercato degli stablecoin, tra vigilanza proporzionata e innovazione alla luce dell’opinione dell’EBA: effetti a breve e lungo termine; autorizzazioni, SCA e rischi di asimmetrie regolamentari
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