La ricerca

Servizi finanziari, il cloud trasforma il processo di creazione del valore

Secondo un recente report realizzato in collaborazione con l’Imperial College Business School la “nuvola” impone nuove sfide ma anche nuove opportunità al comparto. Freddy Gielen: “Ma per ottenere l’impatto milgiore oltre che sulle tecnologie si deve poter contare sulle persone e sulle competenze giuste”

Pubblicato il 02 Dic 2021

Reply Cloud

Il modo in cui viene creato valore nel mondo dei servizi finanziari dipende in maniera cresce te dall’adozione di tecnologie cloud. E’ quanto emerge dal recente rapporto “Cloud in Financial Services“realizzato da Reply e Imperial College Business School, che analizza le sfide strategiche e organizzative con una particolare attenzione al mondo dei c-level, mettendo in evidenza i pro e i contro dell’adozione del cloud.

“Il cloud è destinato ad affermarsi sempre più nel settore dei servizi finanziari e la pandemia ha ulteriormente accelerato questo processo – afferma Nelson Phillips, professore di Technology Management presso l’Università della California e già professore di Innovation and Strategy e Decano Associato di External Relations presso la Imperial College Business School – Ma le istituzioni finanziarie devono gestire strategicamente questa trasformazione dando la giusta attenzione ad una serie di aspetti legati al progressivo spostamento delle attività verso il cloud. Importanti sfide strategiche e organizzative, infatti, devono essere affrontate affinché l’adozione del cloud sia efficace e le aziende traggano il massimo valore da questo cambiamento”.

Lo studio ha adottato come campione una platea di oltre 300 rappresentanti di istituzioni finanziarie nel Regno Unito e in Europa, dalle risposte dei quali è emerso con chiarezza che il cloud rappresenti il futuro per il settore dei servizi finanziari.  I tre pincipali vantaggi di questa tecnologia, secondo gli intervistati, sono la scalabilità on-demand (60%), la possibilità di accelerare l’implementazione di nuove funzionalità (51%) e la capacità di innovare (44%), mentre il 29% del campione ha citato l’aumento di efficienza operativa e una maggiore cyber resilience.

Quanto alle sfide, le tre principali che emergono dal report sono le questioni normative e di compliance (74%), la mancanza di competenze sul cloud o la preparazione culturale all’interno della comunità degli stakeholder (59%) e la dipendenza dai fornitori di servizi cloud di terze parti (47%).

Tra gli elementi che emergono dalla ricerca c’è inoltre il fatto che la cybersecurity venga allo stesso tempo considerata dagli intervstati da una parte come uno dei settori in cui il cloud ha impattato in modo più positivo, consentendo alle aziende di migliorare le proprie prestazioni di sicurezza rispetto ai sistemi on premise, mentre dall’altra una parte significativa del campione ha sottolineatocome i problemi di sicurezza siano tra i temi più impegnativi da affrontare nella transizione al cloud.

“Questo report dimostra che la velocità e l’impatto dell’adozione del cloud dipendono fortemente dalla presenza delle persone giuste . afferma Freddy Gielen, Executive Partner di Reply – dall’esistenza della giusta cultura e dalla prontezza dei leader. Avere a disposizione la tecnologia migliore senza avere le persone adeguate, la cultura e la leadership non produrrà quell’impatto aziendale e quel ritorno sugli investimenti che è possibile ottenere da una transizione al cloud ben gestita”.

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