Una Smart City chiamata Expo

Pubblicato il 11 Dic 2013

Roberto Garavaglia

Innovative Payments and blockchain Strategic Advisor

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Roberto Garavaglia

A scuola di Expo. Così potremmo intitolare questo articolo a commento dell’evento organizzato ABI Carte  2013, che molto spazio ha dedicato all’esposizione universale del 2015.

EXPO 2015, con oltre 20 milioni di visitatori attesi (di cui il 30% stranieri) e un sito espositivo di 110 ettari, offre (o necessariamente deve offrire) un’esperienza di visita da porsi all’apice dell’eccellenza. Un’esperienza che non si esaurisce nell’arco di 6 mesi, ma che precede e continua l’evento, portando al di là dei confini temporali, tramite Digital EXPO, il percorso cognitivo  e di condivisione emozionale di una comunità ben più ampia.

Ho posto, volutamente, l’accento su “conoscenza” ed “emozioni”, a mio avviso due lati di una stessa medaglia, o, per meglio dire, di un’unica moneta, quella moneta che è al tempo stesso mezzo di scambio e di accumulo, per un’esperienza metaculturale.

Ma veniamo all’appuntamento CARTE (quest’anno eccezionalmente Milanese) che ABI ha rinnovato il 4 e 5 dicembre, soffermandomi in particolare sull’intervento di Guido Arnone, Responsabile Technological Innovation & Digital di Expo 2015, durante il quale sono emerse alcune opportunità (uniche ed irripetibili, stante la straordinarietà della manifestazione) per sviluppare in concreto il concetto di Smart City e comprendere il valore della tecnologia NFC a supporto della “visitor experience”.

La progettazione dei servizi di Smart City del sito espositivo, sarà articolata su 5 livelli estensibili anche all’area urbana circostante:

  1. Energy & Infrastructure
  2. ICT
  3. Safety & Security
  4. Edutainment
  5. Services

Come la tecnologia NFC possa essere “rilevante” per il visitatore, accompagnandolo nel proprio percorso esperienziale cui alludevo più sopra, si può comprendere analizzando le seguenti declinazioni d’impiego: Autenticazione, Pagamenti, Servizi a valore aggiunto.

L’accesso ad EXPO e la gestione del profilo dei visitatori, saranno abilitate dall’NFC mediante la disseminazione di tag, con i quali gli ospiti interagiranno in modo sicuro ed autenticato, anche al fine di poter fruire di servizi speciali, quali ad esempio la prenotazione di eventi o la gestione intelligente delle code. Verrà altresì estesa l’adozione anche agli operatori di staff, che operano all’interno dell’area.
Tutti gli esercizi commerciali presenti all’interno del sito, saranno dotati di terminali POS con tecnologica c-less, per permettere pagamenti mobile proximity.

Secondo Arnone, tre casi d’uso (essenzialmente rinvenibili nei livelli 3, 4 e 5, di cui all’elenco più sopra presentato) appaiono esemplari per la corretta e concreta adozione dell’NFC:

  1. Smart Electronic Ticket – NFC
  2. Smart Electronic Ticket – Card
  3. Isole digitali

Nel primo caso è possibile offrire una soluzione di bigliettazione elettronica, che unisce i vantaggi del cloud (costi, integrazione di servizi, economie di scala, sicurezza, resilienza, …) a quelli della SIM NFC-enabled (sicurezza, privacy, interoperabilità, economie di scala, aggregazione e portabilità dei servizi, …).

Nel secondo caso è possibile offrire una carta di pagamento contactless, nella quale sono smaterializzati titoli di legittimazione, che permettono la fruizione di una pluralità servizi tramite l’NFC (event ticketing/booking, digital services, couponing, oltre che di pagamento).

Nelle Isole Digitali, messe a disposizione dal Comune di Milano, la tecnologia NFC sarà invece adottata per consentire l’interazione con i servizi in esse predisposti: electric car sharing,  interazione con totem multimediali e terminali POS NFC.

Concludo con una mia personale riflessione, penso più che condivisibile.
L’esposizione universale che tra poco più di 500 giorni avrà inizio, rappresenta un’opportunità immensa, che viene offerta alle capacità ed intelligenze Italiane; pensando ad EXPO come a una Smart City effettivamente realizzabile, è auspicabile che si riesca, metaforicamente parlando, a sviluppare una reale “cittadinanza tecnologica” (ove così non fosse, avremmo perduto ben più di una “EXPOpportunity” …).

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