Pagamenti digitali, Mastercard: “Servono nuovi standard e più sicurezza”

L’appello dell’executive vice president per le digital solutions, Jorn Lambert: “Serve un nuovo percorso per migliorare la user experience, con un unico sistema di protezione delle credenziali di pagamento basato sulla tokenizzazione”

Pubblicato il 10 Mag 2018

Mastercard Send sbarca in Italia

“Negli ultimi dieci anni fare shopping è cambiato incredibilmente. Oggi la maggior parte degli acquisti quotidiani o straordinari avvengono online o con lo smartphone, e i dati di pagamento vengono archiviati in una delle miriadi di dispositivi usati, sulle piattaforme di e-commerce degli esercenti online. Come riportano alcune ricerche di mercato, gli acquisti online hanno registrato una crescita di quasi il 20% lo scorso anno.  Allo stesso tempo c’è stato un aumento consistente dell’uso di smartphone, tablet ed altri dispositivi connessi, con piccoli schermi, che presentano alcune limitazioni riguardo l’inserimento dei dati e le opzioni di pagamento che un esercente online può mostrare. Per questi motivi, Mastercard annuncia oggi il suo supporto ai nuovi standard internazionali EmvCo Secure Remote Commerce (Src), già introdotti l’anno scorso. Durante una conferenza di settore tenutasi a Las Vegas, abbiamo invitato esercenti, acquirers, emittenti e altri player tecnologici a lavorare insieme per fornire ai consumatori esperienze di pagamento semplici, sicure e convenienti, indipendentemente dal browser o dal dispositivo utilizzato”. Lo afferma in un post sul blog aziendale Jorn Lambert, executive vice president per le Digital solutions di Mastercard.

“La nostra strategia digitale – sottolinea Lambert – è basata nell’offrire al consumatore la migliore esperienza d’acquisto che dia la massima scelta, garantisca sicurezza, trasparenza e tutela della privacy, e sia soprattutto la stessa su tutti i dispositivi e in qualunque occasione. Mastercard crede fermamente che le specifiche dello standard Src debbano essere implementate attraverso un pulsante di pagamento unico, che supporti tutti i circuiti di pagamento, proprio come accade con i terminali di pagamento nei punti vendita fisici”.

“Crediamo inoltre che lo standard Src possa essere sviluppato in integrazione allo standard W3C dei browser – prosegue- per fornire valore aggiunto sia agli esercenti che ai consumatori. Useremo questi standard per sviluppare e offrire ai nostri clienti nuove opportunità e benefici”.

La preoccupazione di Mastercard è a questo punto quella di mettere la sicurezzal al primo posto, qualunque device e qualunque modalità di pagamento l’utente scelta per portare a termine i propri acquisti sul canale digitale: “Allo stesso modo in cui la tecnologia delle carte con chip Emv ha portato una maggiore sicurezza nei pagamenti in-store – aggiunge Lambert – così la tokenizzazione delle carte è fondamentale per la sicurezza degli acquisti online. Ad oggi, il 75% delle carte in tutto il mondo è pronto per essere tokenizzato. L’introduzione di token nell’ecosistema dei pagamenti come soluzione unica è ormai ampiamente diffusa e lo standard Src supporterà questo importante passaggio. La tokenizzazione mette in totale sicurezza le credenziali di pagamento da frodi e riduce i rischi per gli esercenti. Inoltre, da la possibilità ai consumatori di avere un maggiore controllo su dove le loro credenziali sono archiviate e come i loro dati sono utilizzati”.

“Continueremo a lavorare sulla semplicità d’uso e la sicurezza per i consumatori, per offrirgli la possibilità di scegliere il metodo di pagamento che preferiscono grazie a questo passaggio ai token e ai criptogrammi – conclude l’executive vice president – Con Src questo impegno per la sicurezza sarà completato con gli esercenti, i wallet digitali e le piattaforme online poiché integrati con l’autenticazione Emv 3Ds e altre tecnologie, come la biometria e gli strumenti di rilevamento e monitoraggio delle frodi basati sull’Intelligenza Artificiale. Quello di oggi è solo un primo passo. Continueremo a condividere ulteriori aggiornamenti riguardo il nostro percorso di adozione di questi nuovi standard”.

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