Fogliani (QUI! Group): l’obbligo del Pos per le microtransazioni può aiutare le PMI a creare nuovo valore

Pubblicato il 11 Gen 2016

redazione

Gregorio Fogliani, presidente di QUI! Group

Con l’introduzione nella legge di stabilità dell’emendamento dedicato ai micropagamenti digitali, si prospettano una serie di novità sul fronte delle transazioni elettroniche e sulla dematerializzazione in generale.

Per Gregorio Fogliani, presidente di QUI! Group (la società genovese attiva nel settore dei titoli di servizio per il welfare aziendale, dei pagamenti e dei circuiti di loyalty), «questo scenario può incidere significativamente sul benessere delle famiglie italiane». Secondo Fogliani il nuovo regime fiscale previsto per i premi di produttività, erogati anche sotto forma di voucher utili per pagare asili, libri di scuola, l’assistenza agli anziani o servizi sanitari, favorirà la diffusione del welfare e la partecipazione femminile. «Quello dei buoni acquisto esentasse fino a un tetto di 2.000 euro e di 2.500 per le imprese che applicano forme partecipative è un sistema win-win-win: è vantaggioso per le aziende, che possono incentivare e motivare i propri dipendenti, dando loro un contributo spendibile a seconda delle loro esigenze, per i lavoratori, che ottengono un sostegno al reddito netto, ma anche per l’economia del Paese, perché un maggiore potere d’acquisto si traduce in un aumento dei consumi. Inoltre», aggiunge Fogliani. «questo va sicuramente nella direzione della trasparenza e della tracciabilità, non solo come controllo, ma anche come sistema di gestione efficiente».

Ma naturalmente è il cosiddetto emendamento Boccadutri (dal nome del primo firmatario Sergio Boccadutri, responsabile dell’Area innovazione del Pd) il punto focale dell’analisi del numero uno di QUI! Group. Portando l’obbligo di accettazione di pagamenti elettronici da parte degli esercenti sotto la soglia dei cinque euro, il dispositivo ha innescato un acceso dibattito sui costi che specialmente bar e piccoli negozi saranno costretti a sostenere per l’adozione del Pos, che per Fogliani «non deve essere visto come un costo, ma come un mezzo per ottenere più ricavi. Un vero e proprio strumento di marketing per accrescere e fidelizzare i clienti. Le carte e in futuro il mobile non saranno solo uno strumento di pagamento, ma una piattaforma sulla quale caricare strumenti e servizi a valore aggiunto. La moneta elettronica è il presente», continua Fogliani, «e deve diventare la quotidianità per ogni esercizio commerciale, non un’esclusiva delle realtà più grandi».

Certo, non è tutto semplice e immediato, e le criticità sollevate da più di una parte sociale hanno la loro ragion d’essere. «Il tessuto economico italiano è costituito per buona parte da PMI: dobbiamo riflettere su come rendere vantaggioso per tutte le parti coinvolte – piccoli imprenditori, consumatori e realtà del settore dei pagamenti – questo tipo di transazione», precisa Fogliani, che chiosa: «Presto si pagherà tutto via mobile, in modo sempre più semplice e immediato. Se si studiano soluzioni intelligenti, queste novità potrebbero essere il primo passo verso la rivoluzione del settore».

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