Arriva il POS virtuale di SOLO

Pubblicato il 14 Mag 2015

Cos'è e come funziona il POS virtuale: guida per professionisti e commercianti

redazione

Il POS virtuale proposto da SOLO, la startup coltivata (e posseduta al 35%) dall’incubatore Digital Magics, si era distinto poco meno di un anno fa all’Innovaction Lab 2014, classificandosi in prima posizione nel concorso patrocinato da J.P. Morgan Chase. Oggi la soluzione è un prodotto commerciale che si affaccia sul mondo degli esercenti e dei professionisti a cui l’obbligo del POS non è andato giù.

Senza spese fisse, canoni, abbonamenti applicazioni da scaricare e tanto meno hardware (fatta eccezione per un device connesso a Internet), SOLO si propone infatti come intermediario per le transazioni effettuate con carte di credito e di debito attraverso la semplice attivazione di uno username univoco sul portale www.solo.sh. Nel momento in cui il merchant fornisce un documento e il conto corrente su cui si desidera vengano accreditati i pagamenti, il sistema dà vita a un’interfaccia a cui il pagatore accede semplicemente collegandosi a un URL appositamente creato. Giusto per fare un esempio, se il conto per una cena alla Pizzeria Margherita è di 30 euro, basterà collegarsi all’URL www.solo.sh/pizzeriamargherita/30.

Chi paga non sostiene alcuna spesa, mentre il merchant cede a SOLO (con cui, va precisato, si impegna a un rapporto esclusivo) un fee del 2,5% sull’importo ricevuto più un fisso di 0,25 euro a transazione. Il link può essere anche inviato ai clienti direttamente dal proprio profilo tramite posta elettronica, SMS, messaggio sui social network, QR code o tag NFC1, senza mai venire in contatto con i dati relativi alla carta del pagatore, che non vengono nemmeno salvati sulla piattaforma. Ogni transazione effettuata è protetta da protocolli di sicurezza 256 bit Secure Socket Layer Extended Validated (SSL EV), ed è per questo che SOLO ha intenzione di indirizzare la propria offerta anche alle pubbliche amministrazioni e alle associazioni no profit per le operazioni di fund raising. La sicurezza delle transazioni e il rispetto di tutte le normative sui pagamenti elettronici, fa sapere l’azienda, sono garantiti da payment processor e istituti di moneta elettronica (nella fattispecie la francese Lemon Way) autorizzati a livello europeo.

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